Ancora polemica sui bolli L'Ari perde il monopolio
Ancora polemica sui bolli L'Ari perde il monopolio Da gennaio si paga anche dal tabaccaio Ancora polemica sui bolli L'Ari perde il monopolio Visco risponde all'Automobile Club «Ci sono state delle inadempienze» ROMA. Il monopolio dell'Ari per la riscossione dell'imposta di possesso dell'auto ha i mesi contati. Quattro per la precisione: da gennaio infatti il sistema di riscossione delle tasse automobilistiche sarà regionalizzato e la convenzione tra ministero delle Finanze e Aci non potrà essere rinnovata. Lo stabilisce la Finanziaria dell'anno scorso, che ha anche dato ai tabaccai, «orfani» della marca sulla patente, la possibilità di riscuotere il bollo. Quello che manca ora è il decreto delle Finanze che dovrà dare attuazione a questo punto della Finanziaria e disciplinare in concreto il trasferimento alle Regioni della riscossione del bollo, del recupero, dei rimborsi, dell'applicazione delle sanzioni e della gestione del contenzioso amministrativo. Lo stesso decreto dovrà approvare lo schema-tipo di convenzione con il quale le Regioni affideranno la riscossione delle tasse automobilistiche ad eventuali intermediari oltre ai due già stabiliti per legge, le poste (che già fanno questa riscossione) e i tabaccai. Le Regioni inoltre dovranno scegliere un concessionario. Il decreto, originariamente atteso per giugno, è stato approvato a luglio dalla Conferenza Stato-Regioni e ora è alla Camera. Il varo definitivo dovrebbe arrivare entro settembre. A questo punto, se vuole restare in gioco, all'Ari resta solo la possibilità di contrattare accordi con le singole Regioni. Il decreto Vincenzo Visco toglie anche all'Automobile Club l'ultimo dei suoi punti di forza, gli archivi, quelli dai quali risulta anche se un automobilista ha pagato o no il bollo. E che sono all'origine dell'ultimo contenzioso con il ministro Vincenzo Visco. Il provvedimento prevede infatti che passino alle Finanze; in seguito le Regioni potranno chiedere di gestirli. Intanto il contenzioso tra l'Automobile Club e Visco continua. Il dicastero replica che la mancata indicazione, da parte dell'Ari, del codice fiscale sui documenti per la riscossione dei tributi non pagati «rappresenta di per sé un non corretto adempimento degli obblighi nascenti dalla convenzione» con il ministero. La questione è cruciale «per evitare di pregiudicare il recupero delle somme non pagate». In una nota il ministero ricorda infatti che da settembre senza l'indicazione del codice fiscale del contribuente, non sarà possibile l'iscrizione a ruolo e quindi la risocossione del mancato tributo. In base alla convenzione, inoltre, l'Ari deve «procedere all'identificazione dei contribuenti che non hanno effettuato il versamento o l'hanno fatto irregolarmente. E questo dato è reperibile dal concessionario, visto che per ottenere la trascrizione, iscrizione e annotazione al Pra, gestito sempre dall'Aci, deve essere obbligatoriamente indicato il codice fiscale del soggetto destinatario degli effetti giuridici dell'atto». Vincenzo Visco
Persone citate: Vincenzo Visco, Visco
Luoghi citati: Roma
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