Mapensa, filo diretto con Kinnock
Mapensa, filo diretto con Kinnock Il premier a colloquio col commissario Ue. Monti cauto. Si decide il 9 settembre Mapensa, filo diretto con Kinnock Ma Bruxelles mantiene la linea dura BRUXELLES. Ufficialmente le posizioni su Malpensa 2000 restano immutate e contrapposte. Ma dietro le quinte la diplomazia è al lavoro per cercare una soluzione che consenta di evitare lo scontro frontale. E al di là del braccio di ferro dei due contendenti, il dialogo tra il governo italiano e la Commissione europea su tempi e modi di avvio del progetto Burlando prosegue con discrezione. Dopo la presa di posizione di martedì, quando ha respinto come «ingiusta e ingiustificata» la posizione della Commissione Ue, ieri il presidente del Consiglio Romano Prodi ha parlato a lungo, per telefono, con il commissario europeo per i Trasporti Neil Kinnock. Ma la posizione italiana resta sempre durissima: Prodi è deciso a Darlare nei prossimi giorni, forse già oggi, con Tony Blair, Helmut Kohl e Lionel Jospin per caldeggiare la posizione dell'Italia in quella che ormai è guerra aperta con la Commissione europea. Bruxelles, almeno in apparenza, è conciliante: «I canali di dialogo restano aperti», fanno sapere in Commissione, dove si ribadisce che l'esecutivo comunitario «continua a cercare una soluzione tale da salvaguardare l'avvio di Malpensa 2000 e che al tempo stesso sia compatibile con le normative comunitarie in materia di concorrenza». «La nostra posizione - ha detto la portavoce della Commissione - non è cambiata, ma siamo pronti a discutere con Roma». Oltre ad allacciare il contatto con Kinnock, Palazzo Chigi ha sottoposto la questione Malpensa anche ai due commissari europei italiani, Mario Monti e Emma Bonino. «Ne sto discutendo con Prodi in questi giorni», ha fatto sapere Monti da Rimini senza però commentare le accuse di «ingerenza» partite ieri da Palazzo Chigi all'indirizzo della Commissione Ue. «Preferisco non pronunciarmi ha detto Monti - anche perché sulla questione dovrò votare insieme con gli altri colleghi della Commissione il 9 settembre». Quanto alle accuse di ingerenza negli affari interni di uno Stato membro, Monti ha risposto: «Se vi sia ingerenza o meno delle istituzioni europee in una questione nazionale dipende se la questione ricade o no in ambiti toccati dal diritto comunitario. Evidentemente, secondo Kinnock, per Malpensa è così». Ma il tempo stringe. In assenza di un accordo la Commissione si appresta a formalizzare il 9 settembre la bocciatura dei decreti del ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, già formulata dallo stesso Kinnock e confermata il 17 agosto da un comitato consultivo di esperti. In caso di scontro, la patata bollente finirebbe davanti alla Corte europea di giustizia a Lussemburgo. Il governo italiano potrebbe chiedere l'annullamento della decisione della Commissione, ma è un iter che richiede 18-20 mesi. Come misura-tampone, Roma dovrebbe chiedere la sospensiva del provvedimento di Bruxelles, mia procedura d'urgenza ac¬ cordata solo se il ricorrente dimostra che la messa in pratica della decisione Ue causerebbe darmi irreparabili a posteriori. D'accordo con Prodi, decisamente «perplessi» sull'atteggiamento della Commissione, sono i sindacati. Secondo il segretario generale della Uil-Trasporti Sandro Degni «fa bene il governo a mantenere la posizione assunta, anche se ciò dovesse aprire un contenzioso». Degni rifiuta mezzi tempi e mezze realizzazioni, ma vede la Commissione «non neutrale» di fronte alle pressioni delle compagnie straniere, propensa a far valere gli interessi dei loro Stati d'origine. Concorda con Degni anche il segretario generale della Filt-Cgil, Guido Abbadessa, e chiede un atto di trasparenza: «Il pro¬ blema Malpensa non è solo un problema Alitalia poiché è in gioco la stessa possibilità dell'Italia di rimanere tra i primi Paesi nell'ambito del trasporto aereo». E si muovono anche le organizzazioni dei consumatori. Ieri il Codacons ha inviato a Kinnock un ricorso per chiedere, tra l'altro, un incontro con la Commissione trasporti prima che questa prenda la decisione finale. Nell'esposto il codacons lamenta il fatto che sulla questione non sia stata sentita l'opinione dei passeggeri e che i decreti emessi dal ministro Claudio Burlando abbiano ignorato la legge 241/90 che «obbliga a far partecipare ai procedimenti che determinano effetti sui consumatori le loro associazioni rappresentative», [r. e. s.] li commissario Ue Neil Kinnock
Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Lussemburgo, Rimini, Roma
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