Ciompi cerca soci per la Bnl privata

Ciompi cerca soci per la Bnl privata Il Tesoro punta alle Popolari del Nord, mentre i titoli crollano e gli artigiani chiedono garanzie Ciompi cerca soci per la Bnl privata Borsa e sindacati bocciano ilpiano Croff MILANO. All'indomani del consiglio di ammministrazione di Bnl e della conferenza stampa dell'amministratore delegato Davide Croff con la presentazione dell'ottima semestrale e del nuovo piano industriale, la Banca Nazionale del Lavoro vive una giornata difficile e confusa. Sia la Borsa che i sindacati bancari bocciano il nuovo piano «stand alone» che non prevede più la fusione con il Banco di Napoli, la cui partecipazione (49% della holding che lo controlla) viene ora definita a «carattere puramente finanziario». Sconcerta un cambiamento così deciso su un progetto che, fino a poche settimane or sono, veniva definito «essenziale» per lo sviluppo dei due istituti, e che aveva portato alle stelle i titoli coinvolti. Così, fin dalla prima mattina, in piazza Affari perdono terreno i titoli delle banche romana e partenopea, che finiranno la giornata rispettivamente con un ribasso del 6,1% per le risparmio in via di conversione e del 4,3%. Non è solo la Borsa a reagire. Su un altro dei punti qualificanti del piano Croff, la lettera di intenti per la ridefinizione del ruolo di Artigiancassa, destinata a diventare banca di primo livello e nel cui capitale la presenza delle organizzazioni artigiane dovrebbe salire al 30%, prendono posizione proprio i tre presidenti di Confartigianato, Cna e Casa, chiedendo con insistenza garanzie al Tesoro, che definiscono loro unico interlocutore. Insomma una vera e propria levata di scudi che tocca anche altri aspetti importanti. Come la mancata chiarezza sulla composizione del futuro noc¬ ciolo duro di Bnl. Forse per questo, nel pomeriggio, filtrano indiscrezioni sulla possibile disponibilità di tre grandi Popolari del Nord: Milano, Novara e Verona, ad accogliere l'invito del Tesoro per affiancare nel nucleo stabile il Banco di Bilbao, rimasto il solo pretendente in corsa (ma riluttante ad essere solo) dopo lo stop al gruppo Ina. Ma fonti vicine alle Popolari, pur confermando i contatti, precisano che un loro ingresso nel «nocciolo» sarebbe comunque subordinato al fatto di «contare qualcosa, altrimenti non se ne fa nulla». Mentre fonti del Bilbao ripetono la «disponibilità ad aumentare la quota fino al 20%, e ad agire da polo aggregante per il nucleo stabile Bnl, lasciando però al Tesoro il compito di cercare partner italiani», dal momento che il Tesoro «conosce meglio di noi la realtà italiana e può cercare con più concretezza i candidati». L'unica voce non contraria al vertice Bnl è quella del consulente economico di Rifondazione Nerio Nesi (già presidente di Bnl, travolto nel settembre del 1989 dallo scandalo Atlanta), che giudica positivo l'accantonamento della fusione con il Banco di Napoli e l'ipotesi delle Popolari. Durissimi con il piano «stand alone» sono viceversa i sindacati bancari. Domenico Moccia, segretario di Fisac Cgil, sottolinea come la mancata fusione lasci il Banco di Napoli in «una condizione di solitudine e di impasse dalla quale si dovrà uscire». Eligio Boni, segretario di Fiba-Cisl, parla di improvvisazione e afferma che «i 4 mila esuberi indicati da Bnl servono solo a far tornare i conti ed attirare il risparmio dei cittadini, mentre in effetti sono inesistenti, essendo venute meno le sinergie della fusione». Come si vede la situazione è tesa. In serata il Tesoro cerca di fare chiarezza. In una nota spiega che saranno i futuri azionisti di Bnl a decidere sulla eventuale fusione con Banconapoli. E questo dopo la privatizzazione «in calendario per l'ottobre prossimo». Privatizzazione «basata sul piano di impresa approvato dal cda che non include la fusione tra i suddetti istituti». Basterà questa nota a tener tranquilli gli investitori? [v. s.l Il presidente della Bnl Luigi Abete e, sotto, il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciompi, Croff, Davide Croff, Domenico Moccia, Eligio Boni, Luigi Abete, Nerio Nesi

Luoghi citati: Atlanta, Bilbao, Milano, Napoli, Novara, Verona