Il rublo mette in ginocchio le Borse

Il rublo mette in ginocchio le Borse Il Mibtel perde il 2,5 per cento. Sospesa la contrattazione della moneta russa, il dollaro rimbalza Il rublo mette in ginocchio le Borse Giù tutti i listini da Tokyo a New York. Mosca in picchiata MILANO. Il primo campanello di allarme era suonato con la chiusura a Wall Street di martedì, il secondo arriva con i segnali negativi dell'Asia. E l'Orso torna a farla da padrone sulle Borse dei cinque continenti. A Tokyo, dove le nuove tensioni politiche mettono a rischio il piano di salvataggio del sistema bancario, il Nikkei va in netto calo (-1,37%) contagiando Hong Kong. In Indonesia il Fmi deve di nuovo intervenire con una iniezione di credito supplementare da un miliardo di dollari. Poi, mentre le Borse europee si svegliano, arriva la gelata passa. Ed è un gelo siberiano. Il nuovo premier Cernomyrdin critica la politica monetaria della Banca centrale e poco dopo il governatore Serghiei Dubinin sospende gli scambi su un rublo che cade a candela (arriva a perdere oltre il 60%, mentre il dollaro rimbalza e in serata il crossrate col marco tocca 1,8055). Il leader comunista Ghennadi Zyugarov accusa Eltsin e lo stesso Cernomyrdin di essere i «diretti responsabili della tragedia che vive il paese» e la Borsa di Mosca abbandona l'ottimismo e parte in picchiata, mentre i mercati internazionali bocciano il piano sul debito russo e i membri del G-7 si consultano freneticamente per monitorare la situazione. A fine giornata Mosca tracollerà del 13,83% e l'agenzia di rating Firch-Ibca declasserà il debito a lungo della Bussia da «B» a «CCC» e quello a breve da «B» a «C». Dopo il ritrovato ottimismo di martedì, il mercoledì si tinge di nero fuliggine, mentre il dollaro si rafforza su tutte le valute. Le Borse Cee aprono in calo, un calo accentuato dal pessimo andamento del listino tedesco, il più esposto alla crisi sovietica. Non è un caso se Standard & Poor's declassa a «AA+» il rating di Deutsche Bank, che con Commerzbank e Dredner accusa forti perdite del titolo. Il parterre di Milano viene preso di mira da costanti correnti di vendita e finisce con il Mibtel in perdita del 2,50% (dopo un minimo superiore al 3%) e il Midex in ritirata dell'1,93%. Nessun sollievo arriva dagli Stati Uniti e dall'apertura di Wall Street. Anche qui l'Orso (un Orso tuttavia attendista) la fa da padrone, con un ribasso iniziale di 40 punti che si allara poi a oltre 101 punti, frequenti stop alle contrattazioni e un ribasso interlocutorio di 41 punti del Dow Jones a metà seduta. Intanto, mentre il tonfo moscovita contagia i paesi vicini, da Varsavia (-2,5%) a Budapest (-5,7%) fino a Istanbul (-7,8%), e la Banca di Grecia spende oltre un miliardo di dollari di riserve per sostenere la dracma e il listino, i mercati dell'America Latina cadono all'unisono. Brasile, Venezuela e Argentina, che sommano ai timori di un crack generale grossi problemi interni, perdono oltre lI 3%. Il Messico, che teme il. riaccendersi dell'inflazione, scende di oltre il 4%. Cile e Perù arretrano del 2,5% e del 2%. Insomma, la débàcle è generale. A Milano, dove il giro d'affari si risolleva a 2600 miliardi, i titoli del Mib 30 finiscono tutti in ribasso, con forti cali per Fiat (4,17%), Pirelli (-5%) e Comit (4,39%). Scendono i valori delle telecomunicazioni, scendono del 2,78% le Eni dopo l'ennesimo allarme sul ribasso del petrolio. Flettono i bancari, con Bancaroma che lascia sul campo il 3,74%, Mediobanca e Imi che arretrano del 3% e del 3,23%, flettono gli assicurativi. Dopo il via libera ufficiale del ministro delle Poste e Comunicazioni a Mannesmann per aumentare dal 25% al 49,9% la quota in Oliman (che controlla Omnitel) Olivetti in controtendenza mantiene il segno positivo e migliora dell'1,66%, Ma è una mosca bianca in un mare di depressione. La fragile diga di martedì non ha retto, la Bussia appare un problema irrisolvibile e destabilizzante, nemmeno il Giappone sembra in grado di affrontare in modo determinato la crisi finanziaria, i timori che la Cina sia costretta a svalutare riaffiorano. Il Toro dei mesi scorsi è lontano. Valeria Sacchi LA GRANDE RETROMARCIA [I principali indici borsistici del mondo rispetto a una settimana, un mese e un anno fa] Indice Indice Martedì una settimana fa un mese fa un anno fa 26 agosto 25 agosto variazione % variazione % variazione % variazione % Mibtel 23.012 23.603-2,59 +0,20 - 5,92 + 36,03 Comit generate 1448 1471,3 - 1,58 - 0,70 - «,28 + 37,49 Amsterdam aex 1133,6 1163,2 - 2,54 - 1,81 - 7,78 +24,07 Bruxelles 3352,7 3303,9 - 1,21 - 0,92 - 5,29 + 38,63 Swiss market 7212,4 7389,5 - 2,40 - 2,45 - 12,47 +15,11 Madrid 809,22 836,1 - 3,21 - 2,97 -11,46 +27,93 Francofortedax 5231,6 5371,8 - 2,61 +1,32 -10,93 +23,11 Parigicac40 3913,2 4029,3 - 2,88 - 0,77 - 6,32 + 30,49 LondraftlOO 5545/1 5654,4 - 1,93 + 1,25 - 5,00 + 8,02 Dow Jones (h. 12) 8558,4 8602,65 - 0,51 + 0,29 - 3,66 + 8,22 Tokyo nikkei 14.866 15.073 - 1,37 - 2,82 - 9,24 - 2,57 Hong Kong 7834,4 7890,1 - 0,71 + 4,08 - 1,28 - 26,93 Singapore 925,35 911,32 + 1,59 - 0,78 -13,00 - 39,48

Persone citate: Cernomyrdin, Dubinin, Eltsin, Valeria Sacchi