Coso Giordano, cardinale al contrattacco

Coso Giordano, cardinale al contrattacco Critiche al metodo di acquisizione di prove e interrogatori, ma il procuratore Russo: siamo sereni Coso Giordano, cardinale al contrattacco Denunciati i magistrati di Lagonegro per irregolarità NAPOLI Dal Palazzo di largo Donnaregina parte l'offensiva dei legali del cardinale Michele Giordano. In una conferenza stampa convocata nella sede della Curia, l'aw. Enrico Tuccillo, che difende anche il fratello del presule, Lucio, ha annunciato la presentazione di un esposto contro i magistrati della procura di Lagonegro. Martedì l'arcivescovo di Napoli aveva ipotizzato un ricorso al Csm, ieri la difesa ha imboccato la strada di una denuncia all'autorità giudiziaria per «una serie di irregolarità» che sarebbero state commesse dagli inquirenti. A spiegare le ragioni della famiglia, nella grande sala della Curia dove sono stati chiamati i cronisti, anche Giovanbattista, uno dei figli di Lucio Giordano, il fratello del Cardinale finito in carcere. Per gli avvocati, i magistrati lucani hanno violato procedure e leggi nella fase di acquisizione delle prove e negli interrogatori, ma hanno soprattutto impedito che a Lucio Giordano, detenuto a Sala Consolina, arrivassero documenti «fondamentali per l'esercizio della sua difesa». Nel mirino dei legali anche «le modalità» dell'interrogatorio cui è stato sottoposto l'I 1 giugno scorso il segretario particolare del Cardinale, mons. Salvatore Ardesini, convocato nella Procura di Lagonegro per essere ascoltato come testimone nell'ambito dell'inchiesta sull'usura. «Soltanto dopo sette ore di attesa durante le quali sono stato piantonato da un militare della Guardia di Finanza cui dovevo chiedere il permesso per andare in bagno - ha raccontato Ardesini - sono stato ricevuto dai magistrati». L'episodio, secondo l'aw. Tuccillo, fa il paio con la decisione di impedire ai figli di Lucio Giordano di consegnare in carcere documenti utili alla difesa. «Già da lunedì scorso - ha sostenuto il legale - è stato impedito loro di dare al padre atti posti alla base dell'ordinanza di custodia cautelare, necessari per tutte le riflessioni e le critiche che l'indagato ha il diritto di fare in propria difesa». Soltanto ieri, ha spiegato l'avvocato, quei documenti sono stati alla fine consegnati. «Volevamo abbassare i toni, speravamo di poterlo fare - ha sottolineato ieri l'aw. Tuccillo - ma questo non è possibile se non si rispetta la sostanza delle regole. Per Lucio Giordano c'è stata una restrizione nella restrizione: da quel che abbiamo saputo, non poteva uscire con gli altri detenuti, ricevere i parenti. Nella sostanza, insomma, viene limitato l'esercizio della difesa mentre il p.m. cerca di mettere insieme prove con metodi che po¬ trebbero essere illeciti». E a testimoniare le presunte irregolarità, Giovanbattista Giordano, U nipote del Cardinale che compare più volte nell'indagine sull'usura per avere ricevuto con il fratello somme di denaro dall'Istituto delle Opere di Religione. «Volevo fare avere a mio padre gli atti processuali - ha raccontato - per la sua memoria difensiva, ma non ho potuto vederlo». Il figlio di Lucio Giordano ha tentato di glissare le domande dei giornalisti sulle consulenze professionali pagate dall'Istituto della Curia a lui e al fratello: «Posso dire soltanto che in questi ultimi anni io e i miei fratelli abbiamo dato tutto ciò che avevamo a mio padre perché sapevamo che era in grosse difficoltà economiche. Ciò non è stato sufficiente a coprire le sue esposizioni e così abbiamo chiesto aiuto a nostro zio». Quel¬ l'aiuto è arrivato? Il nipote del Cardinale non vuole entrare nel merito dell'inchiesta: «Su questo non posso rispondere». Ma l'annuncio dell'esposto non sembra preoccupare i magistrati lucani. «Siamo sereni e continuiamo a lavorare - ha detto il procuratore di Lagonegro, Michelangelo Russo - la difesa fa il suo dovere, io spero di fare il mio correttamente». E in Procura viene negata una delle circostanze al centro della denuncia che dovrebbe essere formalizzata nelle prossime ore: nessuno, si rileva, avrebbe impedito ai famigliari di Lucio Giordano di consegnargli i documenti utili per la sua difesa. E sul fronte delle indagini, da un floppy disk, sarebbe saltato fuori un nuovo conto intestato al cardinale. Mariella Cirillo L'ex direttore dell'agenzia Banco di Napoli, Filippo Lemma

Luoghi citati: Lagonegro, Napoli