«Nessuno può decidere delle esistenze altrui» di Alessandro Mondo
«Nessuno può decidere delle esistenze altrui» INTERVISTE IL LAICO E IL CARDINALE «Nessuno può decidere delle esistenze altrui» MIO Dio, sono sorpreso e profondamente rammaricato». Non appena informato sui contenuti del documento prodotto nell'ambito del Sinodo Valdese in corso a Torre Pellice, il cardinale Ersilio Tonini - arcivescovo emerito di Ravenna - dà sfogo al proprio dispiacere. Cardinale, si aspettava un pronunciamento del genere? «Certo che no: penso al giuramento di Ippocrate, alla santità della professione medica. Il fatto che il custode della vita diventi strumento di morte significa sottrarre all'umanità intera un punto di riferimento fondamentale. E questo non tanto e non solo in nome della religione, vorrei precisare, ma prima di tutto in nome di una conquista secolare». «Accogliere la domanda di morte, in determinati casi, può essere paradossalmente una scelta di vita», si legge nel documento dei valdesi. Lei che cosa ne pensa? «La vita, appunto, minacciata sul nascere dall'aborto e in ultimo spenta dalla pratica dell'eutanasia. Me lo lasci dire: credo che la posizione emersa offenda un sentimento comune nella nostra popolazione. Capisco che il problema possa porsi istintivamente, comprendo il sentimento di pietà che ci sta dietro. Parrebbe muoversi in quella direzione, anzi. Ma guai a dimenticare che all'uomo è stata data la mente, l'intelletto, proprio per decidere ciò che è giusto o meno, al di là degli stati d'animo». Il medesimo uomo che, stando al documento, «è responsabile della propria vita può decidere se questa sia ancora degna di essere vissuta». O no? «Attenzione, l'uomo è padrone di tutto, ma non di un altro uomo: una conquista secolare, come dicevo, poi solennizzata dal messaggio cristiano. E per uomo va inteso ogni uomo, in qualunque condizione. Non solo quelli nati bene, come gli ateniesi di un tempo: ogni uomo deve essere oggetto di un rispetto assoluto». Resta il fatto che questa presa di posizione rappresenta una tappa importante nell'ambito di un dibattito estremamente delicato e di grande attualità. Qual è la sua opinione? «E' per me motivo di grande sofferenza che in alcuni passi del documento, che poi è un invito, si faccia riferimento al messaggio cristiano. Capisco che si tratti di un tema importante, anzi fondamentale. Per questo dico: discutiamone pure, ma con una premessa. L'accettazione del principio elaborato nel documento implica un cambiamento di civiltà, un tradimento dei principi fondamentali dell'Occidente e della democrazia prima ancora che della religione». Ma è ancora possibile, secondo lei, il dialogo alla luce di questo intervento oppure la presa di posizione sull'eutanasia rappresenta un punto di non ritorno? «Con tutta la buona volontà devo ammettere che il pronunciamento sull'eutanasia emerso dai lavori del Sinodo rende molto difficili i rapporti ecumenici. Vede, in questo momento penso a tante cose... Qualche sera fa mi è capitato di vedere un documentario favorevole all'eutanasia promosso dalla Chiesa riformata d'Olanda: un approccio totalmente sbagliato a situazioni che invece bisognerebbe affrontare con grande pietà». Alessandro Mondo COVERI «Trovo giusto che ciascuno nel pieno delle facoltà possa sottoscrivere un testamento biologico di fronte al medico» TONINI «Provo sofferenza di fronte a questa proposta che tradisce i principi della civiltà e della democrazia prima che della fede» Monsignor Ersilio Tonini
Persone citate: Ersilio Tonini
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