La smentita degli islamici

La smentita degli islamici La smentita degli islamici «Non è nostra la bomba di Cape Town» JOHANNESBURG. Li prenderemo, ha promesso ieri Nelson Mandela. «Irato» e «scioccato» per l'attentato dell'altra sera al ristorante Planet Hollywood di Città del Capo in cui una persona è morta e altre 27 sono rimaste ferite, il presidente sudafricano ha dichiarato che la pohzia sta seguendo una pista e ha espresso fiducia per im rapido arresto dei responsabili. Mandela ha aggiunto di non escludere che l'attentato sia collegato agli attacchi americani contro obiettivi in Sudan e Afghanistan. «La polizia - ha detto Mandela - ha un'idea su chi ha commesso il crimine». Ottimista si è detto anche il ministro della sicurezza Sydney Mufamadi, che ha parlato di «piste solide» seguite dagli mquirenti. Investigatori americani dell'Fbi sono partiti alla volta del Sudafrica per collaborare nelle indagini. E che si pensi a un possibile collegamento, traspare anche dalle parole di Mufamadi, che ha detto che il Sudafrica «non permetterà che la sua terra diventi teatro di esercitazioni di terrorismo internazionale». Intanto la telefonata anonima a una radio locale che ha rivendicato l'attentato a nome dei «Musulmani contro l'oppressione globale» è stata smentita da un portavoce del gruppo, che si è distanziato da quello che ha definito «un atto di terrore». «Noi non rivendichiamo la responsabilità di questo attentato e lo condanniamo», ha dichiarato alla radio di Città del Capo il coordinatore del gruppo, Mohammed Ahmed. E da Londra Omar Bakri, leader fondamentalista legato al dissidente saudita Osama bin Laden, ha condannato l'attentato di Città del Capo, «che - dice Bakri - non c'entra niente con la guerra santa» contro gli Usa intrapresa da bin Laden. Mentre i vari Planet Hollywood sparsi per il mondo rafforzano tutti i controlli possibi¬ li, (ieri quello di Londra è stato avacuato brevemente per timore di una bomba) ciò che resta di quello di Città del Capo mostra la violenza dello scoppio, che sarebbe stato provocato da una bomba artigianale. Si sarebbe trattato di una cosiddetta «pipe bomb», di quelle fabbricate con l'esplosivo nascosto in un tubo di metallo. Lo scoppio ha colpito agli arti la maggior parte delle vittime. Alla donna morta, una impiegata di banca, l'esplosione ha strappato entrambe le gambe. Fra i feriti figura una bambina inglese di otto anni, Laura, che ha perso il piede sinistro. Gli Stati Uniti hanno deplorato l'attentato, giudicandolo «atroce e spregevole». Una portavoce ha aggiunto che il governo di Washington non è ancora in grado di confermare le notizie secondo cui l'esplosione nella città sudafricana sarebbe da collegare agli attacchi missilistici sferrati la settimana scorsa dagli Usa. [Ansa]

Persone citate: Bakri, Cape, Irato, Nelson Mandela, Omar Bakri, Osama Bin Laden