«Ora consegnateceli»

«Ora consegnateceli» «Ora consegnateceli» Gli Usa: come prova di serietà WASHINGTON. Gli Stati Uniti hanno accolto con cautela la notizia secondo cui la Libia ha accettato il piano di Washington e Londra per processare i due libici sospettati per la strage di Lockerbie, chiedendo come prova di serietà la consegna immediata alle autorità dell'Aia degli imputati. «Abbiamo sentito la notizia dell'accettazione libica», ha detto un funzionario governativo a Edgartown, nel Massachusetts, dove il presidente Bill Clinton sta trascorrendo un periodo di vacanza. «Se questo significa che la Libia intende consegnare agli olandesi i due accusati - ha aggiunto il funzionario - lo considereremmo uno sviluppo positivo». «D'altra parte - ha proseguito la fonte - se la risposta libica rappresenta un tentativo di negoziare i termini del processo, vorremmo ricordare a Tripoli che i termini della nostra proposta non sono negoziabili». «Se i libici sono seri, dovremmo sentire dal segretario generale dell'Onu Kofi Annan la notizia che le persone sospette sono state trasportate all'Aia e si trovano nella mani degli olandesi», ha concluso il funzionario. Intanto all'Onu il Consiglio di Sicurezza sta procedendo a pieno ritmo con l'iter per l'adozione della Risoluzione presentata da Usa e Gran Bretagna, che prevede di processare all'Aia i due libici accusati dell'attentato contro il Jumbo della Pan Am sopra Lockerbie nel 1988. Il presidente di turno, lo sloveno Danilo Turk, ha detto di augurarsi un voto già in giornata sul testo, precisando che però nulla è garantito. I 15 Paesi membri del Consiglio hanno continuato in serata le consultazioni a porte chiuse. Secondo fonti diplomatiche all'Onu, Cina, Russia e Kenya hanno proposto alcuni emendamenti. Turk ha aggiunto che il Consiglio non ha mai considerato di rinviare l'esame della Risoluzione, anche prima che la notizia dell'accettazione libica giungesse al Palazzo di Vetro. In cambio della consegna dei due accusati libici, l'Onu dovrebbe revocare le sanzioni in vigore contro Tripoli dal 1992. Assai scettici sulla nuova posizione libica i parenti delle vittime della strage di Lockerbie. «Non farei ancora una prenotazione per l'Olanda», ha detto Dan Cohen, la cui figlia Theadora fu una delle 270 persone perite nell'esplosione del Boeing 747 della Pan Am. «Ci crederò quando avrò visto con i miei occhi che gli accusati sono stati consegnati», gli ha fatto eco Rosemary Wolf, che perse la figliastra Miriam nell'attentato. Il ministro degli Esteri britannico Robin Cook ha reagito con cautela al comunicato con cui Tripoli sembra accettare le proposte di Washington e Londra circa la consegna a un tribunale in Olanda dei due libici sospettati per l'attentato di Lockerbie. «Accolgo con favore questa dichiarazione che appare uno sviluppo positivo. Abbiamo bisogno di studiare con precisione cosa i libici hanno detto e di assicurarci che non pongono alcuna condizione all'accettazione», ha detto ieri sera Cook in una dichiarazione. «I termini dell'iniziativa americana e britannica sono stati posti chiaramente nei testi di cui la Libia dispone. Noi adesso vogliamo un'accetta¬ zione inequivocabile di questi termini», ha aggiunto Cook, il quale ha specificato che in ogni caso ogni comunicazione su questo argomento deve giungere attraverso i canali dell'Onu, gli stessi canali attraverso i quali le proposte di Washington e Londra sono pervenute alla Libia. [Ansa] Il Consiglio di Sicurezza procede a pieno ritmo con l'iter per l'adozione della Risoluzione Forse il voto arriverà già in giornata LE SANZIONI CONTRO TRIPOLI Nell'aprile 1992 l'Onu vara la risoluzione 731 che prevede l'embargo aereo Con la risoluzione Onu 748 si sanciscono il blocco delle esportazioni di materiale bellico e dell'assistenza militare e le limitazioni all'attività diplomatica del governo di Trìpoli L'I 1 novembre 1993, dopo il nuovo rifiuto dello Libia di consegnare i due uomini sospettati dell'attentato, l'Onu approva ulteriori sanzioni che prevedono il congelamento dei beni libici all'estero e impediscono l'acquisto di attrezzature per il trasporto e la raffinazione del petrolio Nel marzo 1995 il Consiglio di Sicurezza dell'Onu rinnova le sanzioni, ma respinge la proposta americana di vietare la vendita di petrolio libico. Le sanzioni colpiscono duramente l'economia libica. Per uscire dall'impasse, Tripoli propone tra l'altro che i due accusati siano processati dalla Corte di giustizia dell'Aia, da un tribunale sotto tutela araba o anche da un tribunale britannico ma con giudici musulmani. L'Italia è il primo Paese dell'Ue a firmare un accordo con la Libia da quando l'Onu votò le sanzioni. La «riconciliazione» tra i due Paesi dopo 1 3 anni di trattative è stata raggiunta lo scorso luglio con la sigla di tre accordi di collaborazione su turismo, rapporti consolari e cultura. Dall'alto al-Amin Khalifa Fhimah e Abdel Baset el-Meghrai i due libici imputati