I vescovi dello Polonia: via le croci piccole da Auschwitz

I vescovi dello Polonia: via le croci piccole da Auschwitz Ma il rabbino capo respinge il compromesso I vescovi dello Polonia: via le croci piccole da Auschwitz VARSAVIA. Per soddisfare i «fratelli ebrei» di tutto il mondo che si oppongono alla permanenza delle croci cattoliche vicino al campo di sterminio di Auschwitz, i vescovi polacchi hanno lanciato ieri un compromesso. Riuniti in conclave nel santuario mariano di Czestochowa i vescovi hanno proposto che la croce grande resti nel campo, mentre le oltre cento più piccole apparse recentemente siano tolte. Con un comunicato, il consiglio dell'episcopato polacco ha fatto appello alla tolleranza, ma ha insistito anche sul fatto che la croce grande è un simbolo per commemorare le vittime polacche della lotta contro il nazismo. Le cento e più croci più piccole sono state sistemate nel campo nelle ultime settimane per protestare contro le organizzazioni ebraiche che vorrebbero venisse tolta quella più grande utilizzata nel 1979 durante una celebrazione del Papa Giovanni Paolo II nel vicino lager di Birkenau e sistemata come monumento per commemorare 152 polacchi uccisi dai nazisti. Ma il rabbino capo polacco ha respinto l'offerta: «Una o mille non fa alcuna differenza, qualsiasi croce vicino al campo della morte di Auschwitz offende la memoria delle vittime ebree», ha detto Pinchas Manachem Joskowicz. Inoltre, come risposta provocatoria ai vescovi, sono state collocate tre nuove croci attorno alla Croce papale. Il vice presidente della Knesset, Shevah Weiss e il direttore del Museo dell'Olocausto a Gerusalemme, Awner Shalew hanno accolto invece con soddisfazione la presa di posizione dei vescovi polacchi. Weiss ha definito «molto importante la dichiarazione ecclesiastica». Quanto alla croce papale, Weiss ritiene che la soluzione migliore sia quella di «un dialogo diretto fra le organizzazioni ebraiche ed il Papa». [Ansai

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Pinchas Manachem Joskowicz, Shevah Weiss, Weiss

Luoghi citati: Gerusalemme, Polonia, Varsavia