Sviluppo, Ciampi super-timoniere

Sviluppo, Ciampi super-timoniere RETROSCENA IL FUTURO DEL GOVERNO Sviluppo, Ciampi super-timoniere Occupazione, Prodi darà più peso al Tesoro ROMA ON erano ancora le 8 del mattino, quando Tiziano Treu è entrato nello studio del Presidente del Consiglio: «Caro Romano come stai?». E poi celie, pacche sulle spalle come si conviene a due amici che si conoscono da 40 anni, da quando erano matricole di Giurisprudenza alla Cattolica di Milano assieme a Giovanni Maria Flick che, come ha raccontato una volta Treu «era rigidissimo, perfettino, un baccalà», mentre «Romano aveva un'aria lenta, da finto addormentato...». Tra due vecchi amici non c'è stato bisogno di tanti preamboli per raccontarsi le ultime novità. E la più corposa che circola in questi giorni nei palazzi del governo riguarda Carlo Azeglio Ciampi: il supenninistro dell'Economia è destinato ad avere un ruolo di prima linea anche nella «fase 2» del governo. Accanto a Prodi, sarà proprio Ciampi il tessitore del nuovo «patto sociale» da stringere con imprenditori e sindacati, nonostante il fuoco incrociato di questi giorni. Un patto finalizzato ad un doppio obiettivo: rilanciare il Sud e aumentare il numero degli occupati. Carlo Azeglio Ciampi supenninistro dell'Economia e dello sviluppo? Una semplificazione giornalistica che farebbe morridire i diretti interessati e che infatti nessuno ha mai usato nei colloqui informali di questi giorni, anche perché Treu continuerà a mantenere tutti i suoi poteri. «Tanto più che come ha spiegato una volta lo stesso Treu, il suo ministero non "crea" lavoro, ma ne disciplina gli strumenti giuridici», chiarisce Roberto Pinza, Ppi, sottosegretario al Tesoro. E così, nei colloqui che Prodi ha avuto di ritorno da Gallipoli, anzitutto con Ciampi, si è convenuto di affidare un ruolo crescente al «Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione», creato cinque mesi fa al Tesoro e affidato ad uno dei personaggi emergenti della tecnocrazia dell'Ulivo: il quarantacinquenne Fabrizio Barca. Figlio di Luciano, ex parlamentare del Pei, leaderino della Fgci al «Mamiani», il liceo della borghesia comunista romana, una ventina di anni di apprendistato in Banca d'Italia, Fabrizio Barca è stato chiamato al Tesoro direttamente da Ciampi. Ma la crescente influenza del superministro dell'Economia potrebbe creare qualche malumore a Botteghe Oscure, soprattutto perché sembra destinato ad essere definitivamente oscurato il progetto di un ministero per l'Economia reale o per lo Sviluppo, ben visto dal ministro dell'Industria, il pidiessino Pierluigi Bersani che immaginava di accorpare oltre all'Industria, il Commercio estero, l'Agricoltura, il Turismo: «Indubbiamente l'ingresso di Barca e la valorizzazione di quel Dipartimento accresce ulteriormente la centralità del Tesoro e il ruolo già molto forte di Ciampi - dice Lanfranco Turci, I plenipotenziario dei "Ds" per i problemi economici - ma per questa legislatura quel progetto di accorpamento sembra di difficile attuazione perché tagliare ministeri significa alterare gli equilibri politici. Progetto difficile ma ancora possibile, tanto più che quello è lo schema più comune in Europa...». E in effetti in Francia il ministero dell'Impiego di Martine Aubry e in Inghilterra il ministro dell'Industria e del Commercio sono entrambi in «dialettica» con il ministero del Tesoro. Il ruolo sempre più rilevante di Ciampi - che ovviamente non avrà alcuna formalizzazione ma prenderà corpo nella crescente visibilità del ministero - è il frutto di una sapiente regia, avviata dallo staff del ministro già da alcuni mesi nelle segrete stanze di via XX Settembre. La prima mossa viene completata ancor prima di entrare nell'Euro ed è stata la creazione, nel marzo scorso, di un Dipartimento capace di «risucchiare» competenze. Sapiente anche la scelta del personaggio chiamato a guidare la nuova struttura: quel Fabrizio Barca che oltre ad essere un «esterno» (ma come direttore ge- nerale subito equiparato ai due big del Tesoro Andrea Monorchio e Mario Draghi), è arrivato a via XX Settembre circondato da una impalpabile ma percepibile aura di «sinistra». Oltre al suo cognome e alla giovanile militanza nel Pei (seguita da severi studi a Cambridge e al Mit di Boston), il nome di Barca è legato ad un curioso aneddoto trapelato dalla Banca d'Italia. Un paio di anni fa il giovane dirigente delle ricerche sull'economia reale di Bankitalia, si presentò alle «Considerazioni finali» del Governatore con i capelli abbastanza lunghi, a dispetto della battuta che qualche giorno prima gli aveva fatto Antonio Fazio: «Tagliali quei capelli...». Da quando è al Tesoro con Ciampi, i capelli di Barca si sono accorciati e il ministro lo porta sempre con se, in tutte le riunioni, anche quelle più riservate, a conferma di qualcosa che è più di un «investimento» per il futuro. Ma che Ciampi coltivasse già da diversi mesi il progetto di allargare i suoi confini, lo dimostra un inedito tour, avviato nelle capitali del Mezzogiorno, proprio nella primavera scorsa. Assieme a Vincenzo Visco - un pidiessino con il quale si intende a meraviglia a differenza di Bersani Ciampi partecipò a due affollate assemblee, una a Napoli e una a Reggio Calabria. E in quelle assemblee non si parlò di Euro, ma soltanto di lavoro e di sviluppo. Infine il suggello: il 21 agosto, con tutti i leader in vacanza, l'intervista al Sole 24 Ore e la proposta di un nuovo patto sociale che vuol ridisegnare mercato del lavoro e relazioni industri ah. Fabio Martini Cresce l'influenza del dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione affidato a Fabrizio Barca Ma tra i diessini c'è chi è perplesso J sp Stop al progetto di un ministero per l'Economia che doveva accorpare Industria, Commercio estero, Agricoltura e Turismo ben visto dal ministro Bersani g sp Sarà il ministro dell'Economia il tessitore del nuovo «patto sociale» con sindacati e imprenditori Il presidente del Consiglio Romano Prodi Al centro il ministro del Lavoro, Treu Sotto, a sinistra il superministro dell'Economia Ciampi

Luoghi citati: Boston, Cambridge, Europa, Francia, Gallipoli, Inghilterra, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma