Rublo e pc assediano Cernomyrdin

Rublo e pc assediano Cernomyrdin Scambi sospesi col dollaro, moneta dimezzata sul marco. E Ziuganov alza ancora il prezzo Rublo e pc assediano Cernomyrdin Vertice coi leader di Bielorussia e Ucraina: su Eltsin? MOSCA NOSTRO SERVIZIO Il «martedì nero» dell'economia russa è stato seguito da un mercoledì ancora più nero. Il rublo ha continuato a cadere come un sasso e ieri è sceso da 7,8 a 8,2 per dollaro. Un risultato tanto disastroso da costringere le autorità ad annullare le contrattazioni sulla valuta americana. E la Banca Centrale russa ha annunciato che non sosterrà più la moneta nazionale per non spendere quel poco di riserve che le rimangono. Questa decisione ha fatto precipitare il mercato nel caos più totale. Con una Borsa in morte clinica e in assenza di un mercato dei titoli, il dollaro è diventato l'unica bussola per la piazza affari, che ieri ha perso totalmente le briglia. Dopo che il panico ha spazzato via tutti i dollari contanti, le banche si sono precipitate a comprare marchi tedeschi, facendoli salire in poche ore quasi del 100 per cento. In altre parole, il valore reale del rublo ieri si è dimezzato, e i pronostici per l'immediato futuro dicono che tutti i giorni della settimana diventeranno «neri». Una catastrofe finanziaria della quale il neopremier Viktor Cernomyrdin ieri ha accusato i suoi predecessori e il governatore della Banca Centrale, Serghej Dubinin. Ma la causa principale del crack è ormai da attribuire al nuovo governo: la paura che aveva fatto barcollare i mercati nei giorni scorsi dopo il rinvio del piano per il rimborso dei titoli di Stato è diventata terrore quando il piano finalmente è stato reso noto, martedì notte. Il nuovo gabinetto ha infatti deciso di convertire i buoni del Tesoro crollati la settimana scorsa in obbligazioni a lungo termine valutate in rubli, con un basso tasso d'interesse. Secondo i calcoli degli esperti, il piano di Cernomyrdin permetterà agli investitori di riavere indietro solo un terzo dei loro soldi. Se nel frattempo cosa che molti temono - la Russia non ricomincerà a stampare mo¬ neta polverizzando così con l'inflazione anche quel poco che se ne poteva ancora ricavare. La reazione dell'Occidente - più della metà del mercato dei titoli russi era occupata da stranieri - è stata così negativa che Cernomyrdin è volato in Crimea: ufficialmente per dare spiegazioni al direttore del Fondo monetario internazionale, Michel Camdessus. Ma anche per incontrare i presidenti delle due «Repubbliche sorelle», Kuchma dell'Ucraina e Lukashenko della Bielorussia. E, si dice, anche che due personaggi chiave del¬ la politica russa: il ministro della Difesa Igor Sergheev e il sindaco di Mosca Jurij Luzhkov, per una strana coincidenza anche loro in Crimea. Un segnale inquietante: il siluramento di Gorbaciov, nel '91, venne deciso proprio in una riunione segreta dei leader delle tre Repubbliche, allora parte dell'Urss. L'attività che tiene occupato il premier in queste ore è il grande gioco politico che punta non solo a creare un nuovo gabinetto, ma a ridefìnire i contorni del potere stesso. Ieri la Duma ha concluso la preparazione del documento che dovrà dar vita a un governo di coalizione basato sulla maggioranza parlamentare. Secondo questo patto, che Boris Eltsin dovrà firmare insieme con il premier e i presidenti delle due Camere, il padrone del Cremlino cede una buona fetta dei suoi poteri alla Duma e al governo. Un piano che • se ottenesse l'approvazione del Cremlino - trasformerebbe una Repubblica presidenziale in parlamentare. E U Presidente - sulla salute del quale circolano in queste ore voci estrema¬ mente preoccupanti - si ritroverebbe a regnare senza governare. Un patto che soddisfa praticamente tutti i protagonisti della politica e del business. Ma le trattative di Cernomyrdin con l'opposizione ieri sono state complicate dai comunisti, che hanno deciso di irrigidire la loro posizione. Il leader del pc, Ghennadij Ziuganov, ha chiesto le dimissioni immediate di Eltsin e ha promesso di appoggiare il nuovo governo Cernomyrdin solo se si impegnerà ufficialmente a cambiare totalmente la sua linea economica e sociale. L'ultimatum è stato però poi smorzato da Ghennadij Selezniov, presidente comunista della Duma, che ha chiesto anche lui le dimissioni «volontarie» di Eltsin, ma ha fatto capire che il pc proseguirà in ogni caso i negoziati con il premier. Per ogni evenienza la Duma ha comunque già preparato un progetto di legge sulle garanzie all'ex presidente: pensione, dacie, guardie e soprattutto 10 anni di immunità come senatore onorario. Anna Zafesova Il capo del governo designato è volato in Crimea ufficialmente per incontrare il direttore del Fondo Monetario Internazionale e discutere l'aggravamento della crisi Nel '91 il siluramento di Gorbaciov venne deciso proprio in una riunione (segreta) con i presidenti delle due «Repubbliche sorelle» Il tracollo dopo la decisione di convertire i Buoni del Tesoro a basso interesse B HflSsaBI A sinistra due donne saggiano la qualità di un paio di calze davanti a un cambista che espone le cifre del «mercoledì nero» Accanto Theo Waigel mentre dirige un'orchestra