«Cattolici incontriamoci sulla fede»

«Cattolici incontriamoci sulla fede» Sinodo valdese «Cattolici incontriamoci sulla fede» TORRE PELLICE. La Chiesa valdese metodista si apre al mondo, ossia ad un ecumenismo a tutto campo. Cerca un dialogo, lo sollecita, si interroga, lancia messaggi non in bottiglia e chiede risposte. E' la novità di questo Sinodo che cerca di liberarsi della cappa rigorista, intransigente quasi, che fino a ieri tendeva più a tenere socchiusa con sospetto la porta anziché spalancarla al vento dello Spirito che soffia come vuole e in tutte le direzioni. Si è arrivati ad un docummento che forse avrà ancora bisogno di qualche limatura ma che questo Sinodo è chiamato a non rinviare. E si è arrivati com'è nella tradizione, per gradi, dopo cinque anni di togli e aggiungi con ammissioni, autocritiche anche coraggiose, disponibilità e proposte che gli interlocutori naturali e specialmente la chiesa cattolica romana non possono ignorare. Sia chiaro: non è che la chiesa valdese metodista rinunci o modifichi sostanzialente qualcosa che riguarda la fede: ciò che va sottolineato, tuttavia è che per la prima volta offre alla riflessione dei propri fedeli e degli interlocutori l'ampia gamma degli argomenti che uniscono il mondo cristiano, anziché sottolineare soltanto le differenze. Sono parole di incoraggiamento e di speranza quelle pronunciate dallo storico Paolo Ricca, da Maria Sbaffi Girardet e dal professor Daniele Garrone, membri della commissione che ha elaborato il documento. Non più scontro ma disponibilità al dialogo riconoscendo che si può camminare insieme pur nella diversità. Questioni come il papato, il culto mariano, la struttura gerarchica della chiesa romana, la centralità della medesima sono temi che non è facile schiodare. Ma le due chiese possono incontrarsi sui punti qualificanti dalle comuni radici: la parola del Signore, la fede nel Dio che si è rivelato in Israele e in Gesù, le sacre Scritture, il battesimo d'acqua, la celebrazione del giorno del Signore. E poi questa bellissima e sapiente conclusione: «Ci unisce, cattolici e protestanti, la nostra incompiutezza come cristiani». Quasi a dire che le tante lacerazioni fin dai primi tempi della predicazione, «i molti peccati, le disobbedienze, la resistenza ostinata opposta alla Parola di Dio» non possono separare un «corpo unico» avviato comunque verso «la città futura che cerchiamo». A questo punto può apparire stridente il rigetto da parte della chiesa cattolica della recente «Dichiarazione sulla giustificazione per sola grazia mediante la fede» raggiunta non senza difficoltà all'interno delle chiese luterane. Il documento valdese prende anche atto della necessità di rivedere le proprie posizioni nei confronti dell'Ebraismo che costituisce la comune matrice storica e teologica dell'universo cristiano comprendente anche la chiesa ortodossa. Dialogo infine con le altre confessioni a cominI dare dall'Islam. [p. p. b.].

Persone citate: Daniele Garrone, Gesù, Maria Sbaffi Girardet, Paolo Ricca

Luoghi citati: Israele, Torre Pellice