Rifiuti, la tassa della discordia

Rifiuti, la tassa della discordia Ieri mattina in corso Vittorio Emanuele sono dovuti intervenire i vigili urbani Rifiuti, la tassa della discordia Centinaia in coda e uffici comunali in tilt Lunedì 1'«assedio» di 320 persone, ieri di 235 con numero d'ordine e una dozzina senza, perché arrivate tardi, pochi minuti prima delle 12,30, l'ora di chiusura, riservata alla pausa per il pranzo. E gli uffici che forniscono informazioni sulla Tarsu, ovvero sulla Tassa raccolta rifiuti, sono andati in tilt: proteste, parole grosse, invettive e l'intervento dei vigili. Che, tuttavia, non è riuscito a calmare gli animi. Ci ha, quindi, pensato il funzionario che dirige il settore, Francesco Silvano, il quale, resosi conto della situazione che si andava ingarbugliando, ha ricevuto gli ultimi arrivati. Alle 13,30, il secondo piano del dipartimento tasse e tributi di corso Vittorio Emanuele era vuoto. Con gli addetti alla sorveglianza a fare i conti sugli scontrini distribuiti (235, appunto), ma con il pensiero già rivolto ad oggi, quando arriveranno nuovi utenti, con problemi di doppio domicilio e di doppia bolletta, di sgravi fiscali, di errori veri o presunti da parte dell' amministrazione. «Ho ricevuto due bollette», protesta Damiano Pala, l'ultimo dei ritardatari di ieri, ricevuto, dopo le 13, dal funzionario che gli domanda: «Lei ha avuto due cartelle. Forse perché ha due alloggi in via Lagnasco, uno di 70 e l'altro di 46 metri quadrati?». «No, ne ho uno solo». Silvano: «Mi lasci le cartelle e ritorni domani (oggi), troveremo la spiegazione». «Ma io faccio i turni, devo perdere un'altra mattinata?», ribatte Pala. «Venga quando può, anche alle 14,30». Gli animi, ora sono calmi. Poco prima il funzionario ha ricevuto Luisa Umana, una donna che lamenta: «Mi hanno mandato la bolletta all'indirizzo sbagliato, in corso Regio Parco, dove non abito da due anni». «Quindi dal 1996», osserva il funzionario e domanda: «L'ha pagata la bolletta dello scorso anno?». La signora non lo sa. E anche lei è rinviata ad oggi: «Perché - le dice Silvano - devo verificare all'esattoria se ha saldato o no il '97. A quest'ora gli sportelli Conrit sono chiusi ed è per questo che anche noi smontiamo alle 12,30». Ecco uno dei punti contestati. Incal¬ zano gli utenti: sulle bollette c'è l'orario d'ufficio: dalle 8,20 alle 13. Inoltre, perché al telefono, ai numeri forniti da Comune e Conrit e pubblicati su «La Stampa», rispondono che gli sportelli sono in servizio fino alle 13? «Impossi- bile - afferma il funzionario del settore Tarsu - fino alle 13 sono aperte soltanto le casse per chi va direttamente a versare il dovuto all'esattoria, noi abbiamo sempre chiuso alle 12,30. Nel pomeriggio, poi, siamo impegnati a dare risposta alle pratiche, ricevute la mattina». «Negli anni scorsi - ammettono in corso Vittorio Emanuele 8 - c'erano code, ma non come in questo scorcio d'agosto». E a chi chiede come mai, fra le giustificazioni una su tutte: i torinesi hanno ricevuto in blocco 320 mila cartelle esattoriali. E nei primi giorni delle ferie, quando nel settore «Tarsu», su 24 impiegati, 9 sono in vacanza. Anche se osserva il dirigente Candido Rolle - il servizio ieri come lunedì era coperto con 8-10 addetti agli sportelli. «Il problema vero - ammette Silvano - è che da noi, spesso, non vengono soltanto a chiedere spiegazioni, ma a contrattare il dovuto, o-per un doppio alloggio, oppure perché abitano soli e, per legge, hanno diritto allo sconto del 30 per cento». Da Palazzo Civico, comunque, arriva l'invito a diluire le «visite» agli uffici di corso Vittorio e ad attendere che le ferie finiscano. Visto che per pagare la tassa c'è tempo da 10 al 18 settembre. Inoltre ricordano che da lunedì, per chi può risolvere i propri problemi al telefono, c'è il nuovo numero verde ( 167330022) che si aggiunge a quelli della Conrit (011/5525075, quattro linee) e comunali: 011/4424847 - 4424848 - 4424849 4424853. Giuseppe Sangiorgio La lunga attesa per avere una risposta non sempre è premiata: gli uffici del Comune dovrebbero chiudere entro le 12,30 (solo per pagare c'è tempo fino alle 13): ieri gli impiegati hanno eccezionalmente tenuto aperto fino al primo pomeriggio per evitare ai cittadini un'altra sfacchinata. Molte le proteste e le contestazioni, un rito caratteristico di questo periodo: le bollette consegnate ai torinesi sono 320 mila

Persone citate: Damiano Pala, Francesco Silvano, Giuseppe Sangiorgio, Luisa Umana, Rolle