Tìlda Swinton indaga sul glamour del delitto
Tìlda Swinton indaga sul glamour del delitto Nel film dell'esordiente Guadagnino Tìlda Swinton indaga sul glamour del delitto E la Betti polemizza con Bertolucci «Mi fa recitare e poi mi taglia» ROMA. Un pub inglese, ma potrebbe anche essere una sala da ballo, tavolini in giro, qualche bicchiere, pareti decorate con piatti su cui spicca il disegno di una coppia di sposi: lui che la solleva tra le braccia, lei che si regge il lungo strascico. E' il set di «The protagonists», film anglo-italiano prodotto da Massimo Vigliar per la Medusa, diretto dal ventiset- : * - ' tenne Luca Guadagnino, al suo esordio nel cinema dopo appena qualche video. Protagonista della pellicola, mezzo girata a Londra e mezzo a Roma negli stabilimenti De Paolis, è Tilda Swinton, indimenticata «Orlando» di Sally Potter, qui nel ruolo di se stessa: l'attrice inglese Tilda Swinton. Il film che non è un documentario né un'indagine sociologica, e neppure un apologo fantastico, racconta la storia di una troupe cinematografica italiana che va a Londra per girare un film su un delitto avvenuto qualche anno fa e, nel ricercare i motivi di quel crimine, si fa aiutare da Tilda Swinton, amica da anni del regista italiano. In realtà, se si ignora la voglia di astrazione, il bisogno di simbolismi, la vocazione all'universalità che Guadagnino sostiene di aver sparso nel film perché la storia assumesse valore assoluto, è tutto autenticamente vero. Vero che nel '94 a Londra due ragazzi giovani e ricchi assassinarono al volante della sua auto un uomo mai incontrato prima, solo per provare il brivido dell'omicidio. Vero che furono scoperti perché lo andarono raccontando in Tilda Swinton giro, altrimenti il loro sarebbe stato considerato un delitto perfetto. Vero che Tilda Swinton e Guadagnino hanno pensato per anni a un progetto comune. Vero che, leggendo sul giornale di questo delitto, entrambi ne furono molto colpiti al punto che, quando l'uno ne parlò all'altra, immediata fu la voglia di farne un film. Bianca, astratta, rigida, una non bellezza anglosassone che la luce dei riflettori trasforma in magico uccello cinematografico, Tilda Swinton, che sarà a Venezia in veste di giurata perché le piace giudicare i film, spiega che quel che l'ha colpita è la fascinazione del male: «Nel crimine im motivato si avverte un'attrazione pericolosa su cui è stato interessante indagare». Con lei sullo schermo anche Fabrizia Sacchi, Andrew Tiernan, Paolo Briguglia, Claudio Goiè, Chiara Conti, la cantante Jiielisa che fa se stessa, Michelle Huzinker, fresca moglie di Eros Ramazzotti, nella parte della consorte dell'uomo assassinato e Laura Betti, la mitica Betti di Pasolini, che è il diavolo. E da diavolo, mezzo ridendo e mezzo no, lancia minacce all'amico Bernardo Bertolucci: «Mi ha fatto fare tante chemio, Bernardo, nei suoi film - dice alludendo ai carneo che poi, al montaggio, ha tagliato e nessuno m'ha vista mai. Ho parlato con l'avvocato: se anche nel film che girerà a Napoli taglia la mia parte, gli faccio causa e, giuro, stavolta Bernardo dovrà scucire un sacco di soldi: per oggi e per ieri». Ma sarà vero o è una delle solite battutacce di Laura Betti? [si. ro.] : * - ' Tilda Swinton
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