Per i principali festival italiani è già tempo di aprire le prenotazioni della prossima stagione: ecco le novità

Per i principali festival italiani è già tempo di aprire le prenotazioni della prossima stagione: ecco le novità Per i principali festival italiani è già tempo di aprire le prenotazioni della prossima stagione: ecco le novità VERONA. L'estate delle star della lirica volge al termine, si chiude il sipario sui maggiori festival italiani, le arene tornano ad essere deserte, tacciono le grandi voci, restano le cifre e in soldoni l'Italia musicale si racconta: fa il bilancio delle stagioni trascorse, predispone l'estate che verrà, cerca nuove formule, nuovi allestimenti per allettare soprattutto i mercati d'Oriente. Sovrintendenti e direttori artistici si affannano alla ricerca di cantanti e direttori d'orchestra dai cachet multimilionari che fanno cartellone e attirano le folle. L'Italia lirica degli Anni 8090, purtroppo, ha limitato la sua area lirico-festivaliera, la situazione generale non è delle migliori. Al contrario, gli orizzonti musicali, oltre frontiera, si sono notevolmente ampliati. E' quindi indispensabile non subire la concorrenza di altre nazioni come Stati Uniti, Giappone, Germania, Austria, Corea, Australia, ma controbbatterle sul piano della qualità. Ma quali sono i festival italiani che oggi godono del favore di un pubblico internazionale? Da chi sono frequentati? I giovani seguono la musica lirica? Che cosa registi e scenografi, tecnici del suono possono escogitare per renderla più moderna, evitando però di danneggiarla? Vediamo cosa propongono le rassegne internazionali di casa nostra: l'Arena di Verona, il Rossini Opera Festival, Sferisterio di Macerata, Festival di Raveima, cui seguono il Festival di Martinafranca, il Festival Puccini di Torre del Lago. Areno dì Verona. Il nuovo sovrintendente Renzo Giacchieri ripone grande fiducia nelle tecniche di visualità avanzate: «Immagini non cinematografiche, tridimensionali, in movimento lentissimo, che evocano i ricordi, sollecitano il senso interpretativo dell'artista, sono adattabili alle grandi dimensioni all'aperto e nei teatri. Cambierà - dice - il rapporto tra immagine e suono: nella nuova produzione '99 di "Butterfly", di cui per ora taccio il nome del regista, ci saranno lievi decibel in più, un artificio che compenserà la grandiosità delle immagini. Sarà una "Butterfly" che anche nel 2000 rappresenteremo con la cointeressenza di enti ospitanti, in venti città, in un tour internazionale che comprenderà anche l'Australia. Scenografie quindi per immagini ed effetti tridimensionali. E' la lirica del futuro, con cui si cercherà di evitare l'appiattimento che nuoce al teatro tradizionale». L'Arena nella stagione 1999 introdurrà per la prima volta nella sua storia l'operetta per eccellenza: la «Vedova allegra» di Franz Lehàr con due cast, uno italiano e uno tedesco, e una messa in scena di grande sfarzo ed eleganza. Il nuovo cartellone della Fondazione veronese sarà costituito da «Aida» (15 recite con tre cast da prima serata), regista Pier Luigi Pizzi; «Carmen» di Zeffirelli; «Tosca», firmata da Giuliano Montaldo nell'edizione dell'Arena; la «Butterfly» di cui s'è detto e la «Vedova allegra». La nuova stagione si basa su presenze che nel 1998 sono state significative: 400 mila spettatori per trenta recite, con una lieve flessione rispetto al 1997, ma con una sempre maggiore partecipazione di pubblico straniero: tedeschi, giapponesi, americani, francesi, in¬ glesi, italiani. E' l'Arena miliardaria. Sferisterio di Macerata. Nel magnifico «alveare acustico» dello Sferisterio, regna sovrana la qualità esecutiva. La programmazione rispetta la migliore tradizione e la bontà degli artisti è ormai proverbiale: quella che assicura la partecipazione d'un pubblico internazionale, proveniente dal Nord Europa e dalla Francia. Lo sferisterio contiene 2400 posti. Quest'anno nelle sedici recite di «Carmen», «Falstaff» (gran successo di Renato Bruson) e «Turandot» ci sono stati ben 33.500 spettatori per un incasso di 2 miliardi e mezzo che rappresenta il 33 per cento di autofinanziamento. Il cartellone 1999 è già pronto: «Oberto Conte» di Bonifacio; «Otello» di Verdi, nuova produzione «Butterfly» per la regia di Svoboda; ripresa di «Traviata», regi¬ sta Svoboda. Rossini Opera Festival. Il trionfo d'una linea di lettura critica che dura da vent'anni. «Non abbiamo mai venduto vino annacquato - dice il sovrintendente Gianfranco Mariotti -; abbiamo seguito il massimo rigore nella ricerca critica e nella rappresentazione delle opere rossiniane. Non siamo i sacerdoti della prassi esecutiva dell'800, della "Cenerentola" abbiamo dato una lettura nuova. Il nostro non è un pubblico di melomani italiani, lo dico con tutto l'affetto possibile. E' formato per il 60 per cento da stranieri che amano un certo Rossini, il Rossini della formula musicologia più teatro. Il nostro è un festival ideologico. La "Isabella" di Azio Corghi è la dimostrazione del fermento culturale che corre in Europa». I riconoscimenti al Rossini Opera festival gli giungono proprio dall'Europa: nel settembre del '99 sarà invitato al Festival delle Arti di Londra insieme con Scala e Santa Cecilia. E si presenterà con due produzioni: r«Adina» nella prima edizione critica moderna e il nuovo «Tancredi», che costituiscono l'ossatura della stagione 1999, insieme con il ronconiano «Viaggio a Reims» diretto da Daniele Gatti. Quest'anno incassi record: superata la cifra di 1 miliardo e 300 milioni. Festival di Ravenna. E' uno degli ultimi nati in un contesto internazionale che apre anche alla lirica e al teatro cameristico. Cristina Mazzavillani, moglie di Riccardo Muti, ha consolidato la partecipazione di artisti internazionali. Quest'anno hanno avuto enonne successo «L'a¬ more delle tre melarance» di Prokofiev e «Pagliacci» di Leoncavallo, diretta dallo stesso Muti. Il festival di Ravenna però vive e prospera grazie alla partecipazione di grandi complessi sinfonici. Le grandi manifestazioni estive liriche si fermano nel Centro Italia. E al Sud? C'è il vuoto o quasi. E comunque nulla che possa attrarre un pubblico europeo. Ma perché il Teatro Greco di Taormina e il Teatro Creco di Siracusa restano stupendi contenitori vuoti di contenuti? Perché Taormina e Siracusa non hanno un loro festival di teatro musicale? Se ciò fosse, le due storiche città alimenterebbero non soltanto la cultura italiana, ma anche quella mediterranea. Armando Caruso Butterfly 2000 Verona alza i decibel e punta sugli effetti tridimensionali LI un 'altra estate SFERISTERIO DI MACERATA '99 15.-18-23 LUGLIO ' Oberto Conte di S. Bonifacio di G. Verdi • 17-25 LUGLIO 6-12 AGOSTO ' Otello di G. Verdi 24 LUGLIO . 1-7-13 AGOSTO Madama Butterfly di G. Puccini 31 LUGLIO' 5-8-1J-14. AGOSTO Traviata, di G,. Verdi Spettatori nella stagione 1998 33 mila per16 rappresentazioni Incasso 2 miliardi e mezzo 77° FESTIVAL ARENA DI VERONA 99 25 GIUGNO 4-15-18-21-25 LUGLIO. 1- 8-15-18-22-24-29 AGOSTO Aida di G. Verdi 26 GIUGNO 3-9-17-24 LUGLIO Tosca di G. Puccini " . 27 GIUGNO 2- 11-13-16-23 LUGLIO '■ 3- 6-11 -14-26 AGOSTO Carmen diG.Bizet Spettatori nella stagione 1998 Oltre 500 mila per 46 rappresentazioni. Incasso: 45 miliardi 10-22 LUGLIO 27 AGOSTO la Vedova allegra di F. Lehàr 30 LUGLIO 4-7-13-21-25-28 AGOSTO Madama Butterfly di G. Puccini . 12-17 AGOSTO Concerti di gala ROSSINI OPERA FESTIVAL 99 8- 11-14-17-21 AGOSTO' Adina 9- 12-15-19-22 AGOSTO Tancredi 10- 13-16-20 AGOSTO Viaggio a Reims Spettatori nella stagione 1998 20 mila per 13 rappresentazioni é concerti Incasso 1 miliardo é 300 milioni