Telecom: poche settimane per la tv digitale con Rai
Telecom: poche settimane per la tv digitale con Rai Alla stretta finale le trattative sulla piattaforma Telecom: poche settimane per la tv digitale con Rai ROMA. Dopo la pausa estiva riprende il dialogo tra Rai e Telecom Italia sulla piattaforma digitale, per la quale ad aprile scorso era stato sottoscritto un memorandum d'intesa. In una nota, Telecom spiega che ieri mattina a Milano, in un incontro tra esponenti delle due società, si è deciso di stringere nelle prossime settimane la trattativa per dar vita in tempi brevi a «una piattaforma digitale italiana per pay tv e servizi interattivi, controllata da una maggioranza Telecom-Rai e aperta a partnership di minoranza italiane e straniere». La piattaforma, si precisa, «si caratterizzerà per la forte offerta globale di impronta originale italiana, film di prima visione e calcio italiano». Riprende così il cammino del progetto, che ha visto tra l'altro la bocciatura del primo «businnes pian» e l'interessamento del gruppo Murdoch. Ora Telecom vuole arrivare per fine settembre alla definizione delle linee guida del progetto di piattaforma digitale, così da poterlo inserire a pieno titolo nel piano industriale di impresa. I capisaldi per la società di tic sono pochi, ma chiari: controllo di una quota pari almeno al 51% da parte di Telecom Italia, pos¬ sibilità di apertura ad altri partner, gestione da parte di Telecom della customer retention, e la previsione di un ritorno economico. L'investimento previsto per la piattaforma digitale è stimato in almeno duemila miliardi. Piano industriale di Telecom e conti semestrali del gruppo sono i punti principali che saranno esaminati dal consiglio di amministrazione della società nel primo appuntamento dopo le ferie, previsto per la fine di settembre (probabilmente giovedì 24). Ma il menù intorno al quale stanno già lavorando i vertici potrebbe comprendere un altro piatto forte, cioè la questione della nomina di un amministratore delegato che affianchi il presidente Gian Mario Rossignolo nella guida del gruppo. C'è grande attesa per il piano industriale, in particolare sugli esuberi. Numeri precisi per ora non trapelano. Il vecchio piano industriale, preparato a maggio del 1997 dall'alloru amministratore delegato Tomaso Tommasi di Vignano, ma non approvato dalla nuova squadra di Rossignolo, prevedeva un'uscita di circa 3000 dipendenti per ogni anno fino al 2000, a fronte di circa 1000/1500 assunzioni.
Persone citate: Gian Mario Rossignolo, Rossignolo, Tomaso Tommasi
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