Le Finanze bloccano i «bolli pazzi» dell'Aci di Agnese Vigna

Le Finanze bloccano i «bolli pazzi» dell'Aci TASSE AUTO Sotto accusa cinque milioni di errori nelle rilevazioni del '94-'95 su dati anagrafici e codici fiscali Le Finanze bloccano i «bolli pazzi» dell'Aci Secca la replica dell'Automobile Club: «E' tutta un'invenzione» ROMA. Visco bacchetta l'Aci dopo aver sventato il pericolo che circa 5 milioni di «bolli pazzi» finissero per «investire» gli automobilisti italiani. Secondo il ministero delle Finanze, infatti, il 15% dei rilievi effettuati tra il '94 e '95 sono sbagliati e quindi è sceso in campo per «salvare» milioni di automobilisti. Le cifre denunciate da Visco sono da capogiro: si tratta di un milione e mezzo di errori nei bolli auto pagati dai contribuenti automobilisti nel '94 e addirittura 3 milioni e mezzo nell'anno successivo. Nel mirino dei superispettori del Fisco sono gli sbagli relativi soprattutto a dati anagrafici e codici fiscali. Non quadrerebbero neppure molti incroci con il pubblico registro automobilistico, necessari per controllare se un'auto è ancora di proprietà della persona che dovrebbe mettersi in regola. I nodi sono venuti al pettine poiché il ministero delle Finanze nel prossimo mese di novembre dovrebbe provvedere al recupero dei mancati pagamenti su queste due annualità. E il problema è proprio questo: «Come rincorrere gli automobilisti che non sono in regola - spiegano alle Finanze dal momento che la maggior parte dei dati è sbagliata?». E riscossione e controllo dei dati sono delegati all'Aci, che adesso deve rispondere della «violazione degli obblighi della convenzione», come recita una dura lettera di Visco. Lettera che però l'Aci ha immediatamente restituito al mittente definendo «pura invenzione» l'esistenza di «bolli pazzi»: «Sorprende l'accanimento con il quale, ancora una volta, il ministero ci attacca diffondendo il contenuto di una lettera tecnica nella quale i rilievi mossi appaiono non solo inesistenti ma addirittura effettuati in assenza di ogni contraddittorio. La cifra del 15% è inammissibile e tali errori non possono essere addebitati all'Aci poiché l'obbligo di indicare il codice fiscale è stato introdotto solo dalla Finanziaria di quest'anno. Se di errori si deve parlare, sono errori commessi nella fase degli accoppiamenti e non possono essere attribuiti all'Automobile Club. L'Aci - conclude la nota - è obbligato a segnalare alle Finanze tutte le posizioni irregolari e non può discriminare tra chi ha commesso errori in buona fede e chi invece ha voluto evadere il bollo. Questa è prerogativa esclusiva degli Uffici del Registro. Se poi tali uffici rilevano che gli errori in buona fede sono la maggioranza, l'Aci, in quanto associazione di automobilisti, non può che rallegrarsene, convinto come è che gli automobilisti non siano evasori ma vittime di un sistema complesso ed irrazionale che deve essere, ancora una volta, riformato». Quello sulle richieste sbagliate di arretrati sui bolli è il secondo scontro quest'anno tra il ministro delle Finanze Vincenzo Visco e il presidente dell'Aci Rosario Alessi. Già a fine gennaio Visco aveva minacciato l'Aci di annullare la concessione a riscuotere le tasse automobilistiche accusandolo, di fatto, di boicottare la riforma del bollo auto con il passaggio dal calcolo dei cavalli fiscali alla potenza effettiva del motore. In una lettera ad Alessi Visco accusava l'Aci di una condotta «che esaspera le relazioni con l'Amministrazione Finanziaria ai limiti della risoluzione del rapporto di concessione». Perché invece di favorire la riforma «ne ha costantemente criticato il contenuto ostacolandone l'attuazione, anche a danno degli interessi dei contribuenti e dei propri associati». Uno scontro che sembrava chiuso a febbraio dopo che Alessi era stato ricevuto da Visco. Al termine dell'incontro l'Aci aveva diffuso una nota nella quale sottolineava la «doverosa disponibilità e la sincera collaborazione» espressa da Alessi a Viscc. Dal ministero delle Finanze non c'erano invece stati commenti né indicazioni di un cambiamento di posizione rispetto ai giorni precedenti. E la conferma che la fiducia del ministro nell'Aci non era stata ri stabilita è venuta dal nuovo scontro sulle richieste di arretrati piovute, in molti casi non a ra gione, sugli automobilisti. Agnese Vigna L'intervento di Visco blocca migliaia di ingiunzioni di pagamento Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

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