Le Borse si riprendono, la paura resta
Le Borse si riprendono, la paura resta Mosca guadagna il 2,4%. D rublo crolla, ma non scoraggia il ritorno degli ordini. Bene Wall Street Le Borse si riprendono, la paura resta Mibtel in volo, Hdp a ruba MILANO. Quasi si fossero passate parola, le Borse del mondo sono andate ieri compatte al rialzo, fatta eccezione per Singapore che ha perso lo 0,65% e Atene, precipitata in seguito alle difficoltà incontrate dal governo nella privatizzazione della Banca Ionica, oggetto di tre offerte giudicate tutte poco affidabili. E questo nonostante la caduta a candela del rublo che ha costretto il mercato interbancario moscovita a ripetute sospensioni. Anche le piazze sudamericane, dal Cile all'Argentina, dal Mexico al Venezuela, hanno gettato alle spalle i loro maxiproblemi decise a rimontare dai minimi della scorsa settimana. Incoraggiate dalla buona tenuta dei mercati asiatici, dai segnali positivi di Tokyo ( + 0,56%) e Hong Kong (+0,57%). Incoscienza o giusto calcolo? Lo scenario si è ripetuto in Europa dove, fin dalla prima mattina, i listini hanno aperto al rialzo e in rialzo hanno chiuso (per Milano il bilancio termina con un progresso del 2,47% per il Mibtel). Confortata dalla scelta del moderato Cernomyrdin, perfino Mosca ha ignorato la crisi della sua valuta ed ha messo a segno un miglioramento del 2,4%, sostenuta dal rimbalzo del titolo Gazprom, il gruppo energetico di cui il neoprimo ministro è stato presidente e nel quale possiede una quota vicina al 10%. Insomma un martedì all'insegna dell'ottimismo, con l'occhio fisso su Wall Street che, del resto, non ha deluso. A sua volta confortata dall'andamento delle consorelle asiatiche ed europee, la Borsa di New York è partita a passo di carica segnando fin dai primi minuti un rialzo di 79 punti che ha fatto scattare il blocco delle contrattazioni. A metà seduta il Dow Jones guadagnava l'I, 14%, nonostante una certa fragilità di fondo e parecchia incertezza tra gli operatori. Se pure il barometro dei listini segni bel tempo, la prudenza continua infatti a dominare l'umore degli investitori. Le ragioni che negli ultimi due mesi hanno destabilizzato Giappone e Piccole Tigri non sono venute meno, e ad esse si è ora aggiunto il redde rationem della Russia di Boris Eltsin. Il quadro globale rimane pieno di incognite, a Tokyo il governo di Obuchi non riesce a convincere, a Mosca il rimbalzo legato alla nomina di Cernomyrdin potrebbe essere di breve durata. Se quindi la voglia di non lasciarsi travolgere è forte, altrettanto forte, sull'intero scacchiere dei listini, è lo stato di allerta. A Milano, ma non solo a Milano, la spia di questo malessere è nel volume degli scambi che continua ad essere ridotto. A piazza Affari, ieri, il giro d'affari si è fermato a 2.266 miliardi, pochi punti sopra i 2.249 miliardi di lunedì, mentre l'attività è dominata da un trading veloce, con le antenne ben tese. Gli operatori milanesi giudicano il segno positivo di questi due giorni come un rimbalzo tecnico, non una vera inversione di tendenza. Almeno per il momento. Così l'interesse resta concentrato su pochi titoli del Mib30, in particolare i telefonici, o si scatena su singoli temi. E difatti, ecco sempre richiestissima Olivetti, da diversi giorni al centro di una domanda insistente, probabilmente di matrice tedesca, dal momento che sembra difficile che i tedeschi di Mannesmann si facciano sfuggire un gruppo nel quale hanno già investito moltissimo. Balza in su del 6,26% Alitalia, sulla scia dell'incontro fissato nella serata di ieri a Palazzo Chigi per decidere quale risposta portare a Bruxelles sulla questione Malpensa. Ma la sorpresa del giorno è Hdp che, quasi a voler riscattare la debolezza di lunedì che aveva fatto scendere il titolo vicino alle mille lire, è partita a passo di carica meritandosi, nel pomeriggio, due sospensioni per eccesso di rialzo, e sfiorando in chiusura un progresso vicino al 10%. Sono tornati sotto i riflettori alcuni valori assicurativi, come Ras, Ina e Alleanza, banche come Credit, Fideuram e Bnl nelle me (che hanno raggiunto record storici). In evidenza Eni, salita del 2,57%, e buone le performance per Telecom (+4,3%) e Tim (+3,89%). Trascurati viceversa gli industriali. Deciso rialzo per le Borse Cee, con Francoforte che guadagna il 2,91%, Parigi che sale del 2,33%, Zurigo che rimbalza dell'1,83% trascinata dal settore bancario, Londra che migliora dell'1,81% e Madrid che recupera quasi il 2% nonostante le molte ombre sui titoli legati all'America Latina. Valeria Sacchi BlflfllIfisBIIH AITIKBI ■ Bk^F «Vigilate su Sanpaolo-Imi» ROMA. Via libera dell'Antitrust all'integrazione dei servizi finanziari di San Paolo e Imi. Nessuna posizione dominante, osserva il garante per la concorrenza, ma è necessaria da parte delle autorità di controllo una «attenta vigilanza» sulla forza del nuovo gruppo nel campo dell'intermediazione finanziaria, che potrebbe in qualche modo intrecciarsi con la quota di maggioranza relativa della Borsa spa (23%) anche se, in quest'ultima istituzione, lo statuto attribuisce all'amministratore delegato pieni poteri decisionali. L'Antitrust formula la raccomandazione alla luce della quote di mercato controllate dal nuovo gruppo. Nel mercato della gestione dei fondi comuni, Imi e Sanpaolo avranno il 16% del totale e il 20% con i lussemburghesi. La vigilanza sull'intermediazione nasce dal fatto che questo aspetto della fusione, «pur non essendo idoneo, allo stato attuale, a configurare la costituzione di una posizione dominante, determina una situazione in grado di incidere potenzialmente sulle dinamiche dei mercati».
Persone citate: Boris Eltsin, Cernomyrdin, Obuchi, Valeria Sacchi
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