Cape Town, bomba al Planet Hollywood

Cape Town, bomba al Planet Hollywood Cape Town, bomba al Planet Hollywood Una telefonata: «America, è iniziata la vendetta» CITTA' DEL CAPO. Una bomba in uno dei ristoranti dei divi del cinema americano, il «Planet Hollywood»: è successo ieri sera a Città del Capo, in Sudafrica, dove è morta una donna e 25 persone sono rimaste ferite. Una rivendicazione giunta per telefono ha affermato che l'attentato era la prima ritorsione islamica per le incurisoni americano in Sudan e Afghanistan. La bomba ' è esplosa verso le 19.20 quando il ristorante, sul lungomare della capitale sudafricana, era affollato di turisti e persone uscite dal lavoro. La polizia, in tarda serata, ha detto che un'altra persona potrebbe essere morta. Radio locali parlano di una seconda vittima deceduta per un attacco cardiaco. Un agente, tra i primi soccorritori, ha detto che la bomba avrebbe potuto essere stata lanciata all'interno del ristorante attraverso la porta d'ingresso. Il portavoce della polizia Jacques Wiese ha dichiarato ai giornalisti che esperti di esplosivi dovranno esanimare il ristorante prima che si possa accertare l'origine dell'esplosione. Le forze dell'ordine hanno isolato la zona. Poco dopo l'attentato, una giornalista di radio «Cape Talk», Marianne Merten, ha ricevuto una telefonata di esponenti del gruppo «Musulmani contro l'oppressione globale» in cui si rivendicava l'attentato e lo si motivava come una rappresaglia per i raid Usa di giovedì in Afghanistan e Sudan (a loro volta giustificati co¬ me operazione anti-terrorismo e rappresaglia per le bombe contro le ambasciate americane a Nairobi e Dar es Salaam, il 7 agosto scorso). La giornalista ha detto di ritenere che l'organizzazione abbia «un paio di migliaia di membri». Ha riferito che due suoi esponenti l'hanno chiamata e che uno ha detto: «Combatteremo il fuoco col fuoco». Un portavoce dell'ambasciata americana in Sudafrica ha commentato che l'amministrazione Usa è stata informata dell'attacco, ma ha aggiunto: «Non abbiamo informazioni sufficienti per esprimere qualsivoglia reazione». I «Musulmani contro l'oppressione globale», durante la visita di Bill Clinton in Sudafrica, avevano protestato contro la visita del pre¬ sidente, definendolo un «assassino» e bruciando la bandiera a stelle e strisce davanti al Parlamento. Il ristorante «Planet Hollywood», uno dei tanti nel mondo della catena organizzata da alcune stelle del cinema, Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis, sorge a Città del Capo, in una zona piena di locali di lusso. «Era mi ordigno esplosivo lasciato nel bar che fa parte del locale», ha detto all'agenzia Reuters il sovrintendente della polizia, Leon Wessels. Una testimone in stato di shock ha detto che una donna aveva subito l'amputazione delle gambe, e di feriti mutilati hanno parlato anche altri. «Eravamo seduti a un tavolo e abbiamo sentito dietro di noi un boato. Poi sono caduti vetri e rottami sui piatti, mi sono girato e ho visto giacere tutte quelle persone con gambe e braccia spezzate, è stato terribile», ha raccontato un avventore. Un infermiere giunto tra i soccorritori dopo l'esplosione ha parlato di «caos». «Volevamo portar fuori la gente nel caso ci fosse stato un secondo ordigno esplosivo», ha detto. A Washington, il sottosegretario di stato per gli affari politici Thomas Pickering ha dichiarato di non essere in grado per il momento di sapere se l'attentato, rivendicato da «un gruppo dal nome oscuro», sia una rappresaglia anti-Usa. «Non siamo pronti a fare un collegamento, dobbiamo studiare meglio i fatti», ha precisato, [e. st.] Terrore nel locale affollato da turisti Il primo bilancio è di almeno un morto e 25 feriti Il «Planet Hollywwod» fa parte della catena di cui sono proprietari Bruce Willis Silvester Stallone e Schwarzenegger Primi soccorsi ad uno dei feriti dopo l'esplosione nel bar del «Planet Hollywood»