«Un autunno caldo? No, solo difficile»

«Un autunno caldo? No, solo difficile» Il premier torna a Roma e incontra i ministri Flick, Ciampi, Napolitano e Burlando «Un autunno caldo? No, solo difficile» Prodi: e se non trovo le soluzioni cambierò mestiere ROMA. Lasciata la masseria di Gallipoli nel Salento, Romano Prodi è tornato ieri a Palazzo Chigi per una giornata di briefing a ritmo serrato con i ministri che si sono trovati ad affrontare le emergenze dell'estate: giustizia, immigrazione e terrorismo, trasporti e, naturalmente, economia in vista dell'imminente manovra finanziaria da 13.500 miliardi. Il presidente del Consiglio, parlando ai microfoni del Tg3 durante una pausa delle consultazioni, ha detto di prevedere un «autunno complesso, difficile ma non caldo» annunciando l'intenzione di «procedere con il dialogo portato avanti finora» all'interno della maggioranza sui temi più delicati. Certo è però, ha tenuto a sottolineare Prodi, che «il presidente del Consiglio è un operativo, un operaio: se non ha le soluzioni deve cambiare mestiere». A conferma che il tema più delicato è la giustizia, è stato il Guardasigilli Giovanni Maria Flick il primo ad arrivare a Palazzo Chigi, dove è rimasto per un'ora e 40 minuti. Affrontati il caso-Lombardini e la polemica seguita alle indagini a carico del cardinale napoletano, Michele Giordano. A tale proposito Prodi ha detto di aver «chiesto al ministro di Grazia e Giustizia di essere sempre informato su tutti gli aspetti procedurali, in modo che sia mantenuto il rigoroso rispetto della legge e degli accordi» fra Stato e Chiesa. «Credo però che questo stia avvenendo», ha aggiunto Prodi, lasciando affiorare la già trapelata convinzione del governo di difendere l'operato della magistratura di fronte ad eventuali passi del Vaticano. Uscito Flick, è stato Napolitano ad entrare nell'ufficio del capo del governo. L'incontro è servito - fa sapere Palazzo Chigi ^ad «aggiornare ed informare» Pròdi sugli «avvenimenti acca¬ duti» e sui «principali temi su cui si concentrerà l'impegno alla piena ripresa dell'attività di governo». Sono tre le scandenze ravvicinate per il Viminale: il varo del regolamento di attuazione della nuova legge sull'immigrazione, la definizione della legge sull'asilo e dei flussi triennali 1998-2000 per gli immigrati legali. Napolitano inoltre ha affrontato con Prodi la questione dei rientri dei clandestini alla luce degli accordi raggiunti con Rabat e Tunisi. Proprio oggi Napolitano inizia una visita di due giorni in Tunisia per curare la messa in atto della cooperazione bilaterale contro i clandestini iniziata con la sigla dell'accordo di riammissione il 6 agosto. Prodi e Napolitano hanno infine discusso l'emergenza terrorismo, scatta- ta anche in Italia dopo gli attentati contro le ambasciate americane a Nairobi e Dar es Salaam ed ai seguenti raid Usa in Sudan e Afghanistan. A tale proposito si è fatto riferimento anche all'Albania, dove i servizi occidentali collaborano stretta¬ mente per contrastare infiltrazioni fondamentaliste. Prodi non nasconde che esiste un pericolo attentati anche in Italia. «Il terrorismo è per definizione senza frontiere e quindi può certamente toccare anche l'Italia», ha sottolineato, ricordando di aver detto molte volte a Clinton in merito alla lotta al terrorismo che «queste cose vanno fatta ma profondamente uniti nell'Occidente» perché «voi siete cinquemila miglia lontani, mentre noi siamo al confine». Il caso-Malpensa è stato quindi al centro dell'incontro con il ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, in vista della redazione della risposta italiana alle obiezioni sollevate dalla Commissione Europea che hanno per ora bloccato il progetto di ampliamento dell'aeroporto milanese. In serata è stato quindi il turno del ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, con cui Prodi ha iniziato ad affrontare i temi della prossima Finanziara, la politica di rilancio dell'occupazione e gli effetti delle crisi russa ed asiatica sui mercati. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Micheli, ha tenuto ad assicurare che «non ci sono elementi da far pensare che si debbano ritoccare i nostri conti in relazione alla pur grave crisi dell'economia russa» perché «le cose non cambiano da un mese all'altro» e ciò che conta è «attuare una manovra di conversione dell'economia in modo tale che vi sia una esplosione di qualità in settori come il terziario avanzato». A sua volta Ciampi ha voluto replicare alle critiche che dal mondo imprenditoriale sono giunte alla sua proposta di un nuovo patto sociale. In particolare a Ciampi non è piaciuta l'accusa di voler mettere un tetto ai profitti delle imprese in cambio di una maggiore flessibilità del mercato del lavoro. «Mi attribuiscono - ha affermato Ciampi - in alcuni articoli ed interviste proposte per porre un limite ai profitti, facendo intendere un limite ai profitti globali. Non ho mai proposto cose del genere, del tutto estranee al mio modo di pensare», [m. mo.] GIUSTIZIA Il 23 e il 24 settembre l'aula di Montecitorio dovrà esprimersi sulla commissione di inchiesta su Tangentopoli: il Polo la chiede, la maggioranza è divisa. Berlusconi e Fini sembrano intenzionati ad usare questo appuntamento come ultima ili chance a D'Alema per riaprire il dialogo fra i Poli. Un nuovo dialogo rispetto al quale Cossiga e l'Udr (questo tema e titolo e contenuto dei dibattiti di fine mese a Telese di tutti con tutti) sembrano essersi candidati a fare da mediatori. E rispetto al ' quale Bossi na già annunciato una "guerra all'inciucio". L'impegno e il successo ottenuti da Scalfaro con le prime nomine unitarie Polo-Ulivo? > Udr-magistratì laici nel nuovo Csm, accompagnati all'iniziativa congiunta dei presidenti delle Camere per una "verifica settembrina" sul rilancio delle riforme, sembrano legare ancora una volta giustizia e riforme ad uno stesso filo QUIRINALE E' la grande partita della stagione politica: il risultato sarà noto nella primavera '99, a ridosso delle elezioni europee e subito dopo il congresso della Quercia. Il primo tempo, però, inizierà a settembre. Se maggioranza e governo supereranno indenni lo scoglio della Finanziaria e le riforme non saranno ripartite c'è da scommettere su uno scontro durissimo. Ciampi è un "candidato naturale" di una maggioranza unita, a giudizio della Quercia. Ma Cossiga e l'Udr hanno già fatto-sentire-le loro sirene. E, sostenutila Fi, hanno "fischiato" più volte il nome di Nicola Mancino. D'altra parte Luciano Violante, non sgradito a Fini e ad An e apprezzato anche da Scalfaro, è un candidato naturale al Quirinale, se toccherà ai Ds avanzare una propria candidatura INCENTIVI ALLE IMPRESE Gli incentivi ci sono, ma ci vuole un'operazione di riordino. E' su questo terreno che partirà il confronto per riformare, rendere più stabile e, contemporaneamente, districare l'attuale giungla. Tre le tipologie di incentivi previsti: tirocinio formativo con eventuale borsa di studio/lavoro finanziata con fondi regionali o aziendali; apprendistato per i giovani sotto i 25 anni, che assorbirà il vecchio contratto di formazione lavoro; nuovo contratto di formazione lavoro per i • disoccupati con più di 25 anni e di lunga durata ACCORDO LUGLIO 93 Il rinvio a settembre era già previsto fin dai primi incontri svoltisi a luglio. Il primo capitolo da affrontare sarà quello della concertazione. Il governo presenterà una proposta che prevede anche la possibilità di estendere il sistema concertativo dal livello nazionale al livello | territoriale. Il secondo punto sarà quello degli assetti contrattuali, mentre il terzo è la rappresentanza. L'obiettivo è quello di concludere rapidamente la verifica per non arrivare a ridosso della k-stagione contrattuale iU GOLDEN SHARE E' contraria alla libera circolazione dei capitali e contrasta con il Trattato di Roma, quindi va eliminata da Eni e Telecom. Per intervenire il governo ha poco più di un mese: entro fine settembre. Se non lo farà, la Commissione potrebbe sollevare la questione davanti alla Corte Suprema di Giustizia. L'unica possibile risposta sta nelle mani dello schema di testo unico sulle privatizzazioni redatto dal sottosegretario al Tesoro Filippo Cavazzuti e già a Palazzo Chigi. Si prevede l'abolizione della Golden Share e si parla di "poteri' speciali a carattere temporaneo" come la clausola di gradimento per l'ingresso dei nuovi soci o poteri di veto. Accetterà la Corte e si riuscirà ad approvare in tempo il nuovo Testo Unico? I TEMI CALDI SUL TAPPETO RIMPASTO Sul piano politico, non è escluso che il pacchetto possa comprendere la sostituzione del ministro del Lavoro Tiziano Treu con un uomo di forte impatto per la sinistra: in pole position l'ex segretario della Cgil Bruno Trentin. Una soluzione, questa, che aprirebbe le porte al tanto chiacchierato rimpasto: con i ministri Pinto, Fantozzi e Costa a rischiare di più. Prodi prima ha negato l'ipotesi del rimpasto, poi, a inizio agosto, e sembrato più morbido. Le mosse settembrine di Palazzo Chigi, comunque, non ' potranno non essere influenzate da quanto accadrà in Rifondazione, dove Cossutta e i suoi numerosi parlamentari, qualora il segnale di Prodi fosse soddisfacente, sembrano pronti già dalia prima riunione della > direzione a non lasciare più mani libere al segretario nel confronto con il governo RIFORME-REFERENDUM Un eventuale accordo UlivoPolo sulla commissione per Tangentopoli nell'ultima decade di settembre potrebbe tradurre in realtà il desiderio espresso dalle massime cariche istituzionali e solo sussurrato dagli uomini più vicini a D'Alema e Fini: lo scongelamento, meglio la resurrezione, della Bicamerale. Un secondo tempo che, se accompagnato dalla rottura definitiva della maggioranza Ulivo-Prc, potrebbe vedere stavolta anche Cossiga fra i protagonisti. Un motivo in più per un governo che lo stesso Cossiga ha ipotizzato di "grande coalizione" o "tecnico". Altra alternativa, istituzionale. Se invece settembre certificherà la fine del dialogo Ulivo-Polo su Bicamerale e giustizia, la spada di Damocle del referendum Di Pietro-SegniOcchetto porterà tutte le forze anti-referendarie ad accelerare l'iter della riforma elettorale. Un tentativo caldeggiato da Fi, Ppi e Prc e non osteggiato dai Ds Con il Guardasigilli ha difeso l'operato dei magistrati del caso Giordano «Stanno rispettando la legge» Sul terrorismo «E' per definizione senza frontiere e quindi potrebbe anche toccare il nostro Paese» li premier Romano Prodi