Più lavoro dalla rottamazione di Marina Cassi

Più lavoro dalla rottamazione Nei primi cinque mesi dell'anno saldo positivo (+12 mila unità) degli avviati a un impiego Più lavoro dalla rottamazione «Ma la situazione occupazionale è esplosiva» In controtendenza con i dati nazionali - che indicano una lieve contrazione degli occupati nell'industria - a Torino l'occupazione da circa un anno sta migliorando e tra gennaio e maggio il saldo tra avviati e usciti dal lavoro - secondo l'ufficio studi dell'Unione industriale - è stato positivo di 12.452 unità; un anno fa il saldo era di 5116. Nei primi cinque mesi sono state avviate 60.103 persone (8561 per passaggio duetto), rispetto al '97 l'incremento è stato del 23,7%. Nello stesso periodo le cessazioni sono state 47.651, il 9,6% in più rispetto al '97 e sono aumentate soprattutto nel terziario, mentre sono rimaste stabili nell'industria. Continua a crescere il peso di quello che un tempo era definito lavoro atipico e che ora, invece, è la maggioranza: il 56,9% degli avviamenti è a tempo determinato, era 0 44,2% un anno fa. Cresce anche 0 part-time: gli avviamenti sono stati ii 14,5% - il 26,4 per le donne - contro il 7,5 del '97. Sicuramente l'andamento positivo è dovuto in gran parte agli incentivi sulla rottamazione. L'Unione industriale stima che nei diciotto mesi di applicazione abbiano prodotto un aumento del Pil di circa 2500 miliardi, pari al 60% della crescita del Pil del periodo e che siano stati 8 mila gli occupati in più, il 2,2% dell'occupazione industriale e l'uno del totale. Rimangono negativi, invece, i dati relativi agli iscritti alle Uste di mobilità: a fine giugno erano 24.023, il 3,9% in più rispetto al '97. Sono in maggioranza donne (il 53,7) e persone oltre 50 anni (il 44,8). Il segretario della Camera del lavoro, Vincenzo Scudiere, giudica «esplosiva» la situazione torinese: «un misto di insicurezza fatto di persone che hanno perso il lavoro e altre che rischiano di perderlo». E aggiunge: «Sono d'accordo con l'assessore Torresin quando dice che la situazione può eplodere; cresce il numero di chi ha più di 45-50 anni e ha perso il posto. A queste persone si deve dare una prospettiva». Il tema della «sicurezza del lavoro» sarà uno dei cardini dell'azione della Cgil in autunno. Scudiere: «Non vorrei che si passasse dalle illusioni degli Anni 80 sulla capacità del terziario di creare occupazione a quelle attuali riposte nella magica formula dell'attrarre investimenti. Credo si debba partire da uno slogan "L'esistente è il futuro". E' sull'industria che c'è oggi qui che dobbiamo ragionare per capire come far crescere i posti. Penso che anche il governo abbia un ruolo preciso: si dovrà pur capire quale Paese si vuole. L'Italia, ad esempio, può far a meno dell'informatica?». Ancora a fine luglio l'Unione industriale aveva lamentato che molte imprese non trovano sul mercato alcune figure professionali. Su questo tema Nanni Tosco della segreteria Cisl polemizza: «Da 4-5 anni sono sempre meno gli avviamenti di lavoratori qualificati, paradossalmente erano di più nel '93 in piena crisi. Sta calando la domanda di qualificati e dal '93 al '97 sono state molte le espulsioni di lavoratori qualificati sostituiti da manodopera giovane che costa meno. In pratica non è stata ricostituita quella dote di risorse umane che c'era prima». E aggiunge: «Ai giovani si chiede la massima flessibilità in entrata, la massima flessibilità in uscita e anche di essere qualificati; è una contraddizione. La qualificazione non si combina bene con il lavoro tempora¬ neo che spesso non fornisce al giovane alcuna nuova formazione. Inoltre bisogna sapere che il lavoro qualificato andrebbe incentivato; ora l'incremento di guadagno è modestissimo. E' evidente che se il lavoro è precario e poco pagato il giovane sceglie di andare a fare il posteggiatore Atm». Tosco riconosce che «un problema per molte aziende comunque c'è» e propone agli imprenditori di realizzare «una programmazione a 2-3 anni per formare le figure mancanti». Marina Cassi

Persone citate: Nanni Tosco, Scudiere, Torresin, Tosco, Vincenzo Scudiere

Luoghi citati: Italia, Torino