«Non sono un egoista» di Bruno Bernardi

«Non sono un egoista» Il Toro s'interroga dopo l'inizio faticoso in Coppa Italia «Non sono un egoista» Ferrante nega problemi con Artistico TORINO. La coppia si divide, ma non è un divorzio. Artistico lascerà «solo» Ferrante, domenica sera al Delle Alpi nel ritorno di Coppa Italia con l'Alzano Virescit, non per incompatibilità tecnico-tattica. Per l'ex salernitano c'è la necessità di ridurre la lussazione al pollice destro con un intervento chirurgico che viene effettuato stamane alla clinica Pinna Pintor dal professor Rossi. Poiché anche Parente è infortunato alla spalla sinistra (domani si sottoporrà a risonanza magnetica e non è esclusa, a tempi brevi, un'operazione), Mondonico cercherà fra Pellissier e Lopez il partner occasionale per Ferrante. Artistico dovrebbe essere disponibile per la prima di campionato, a Cremona, sabato 5 settembre nell'anticipo in pay-tv della serie B. Mondonico ribadisce di contare molto sulla formula del doppio centravanti. A Bergamo però i due hanno avuto poche occasioni, specie nel primo tempo. Ma l'allenatore li assolve: «Bravi i loro difensori. Senza dimenticare che Artistico era condizionato dall'infortunio alla mano. Comunque, Lentini una dozzina di palloni li ha messi in mezzo. Non sempre sono stati sfruttati a dovere dalle punte e da chi arrivava da dietro. Il campionato del Toro sarà deciso soprattutto dai nostri bomber». C'è chi vede nell'egoismo di Ferrante un limite per l'attacco granata. Ma lui nega questo addebito: «Non sono affatto egoista, anche se un goleador deve esserlo almeno nella misura in cui ha l'obbligo di cercare la porta. Ciccio non lo conosco ancora a fondo, ma sembra altruista. Dunque è un falso problema. Insieme, con umiltà e "cattiveria" possiamo segnare tanti gol. Ma non bastano. Oltre ai nostri, ci vogliono quelli dei centrocampisti. Più gente andrà a bersaglio e meglio sarà per il Toro». Intanto, Ferrante ha realizzato il suo primo gol ufficiale dal dischetto: «Non mi era mai capitato di non tornare a centrocampo per riprendere il gioco e di andare direttamente negli spogliatoi. L'obiettivo era non perdere. E il pareggio è meritato anche se raggiunto all'ultimo secondo». In dieci contro undici per l'espulsione di Quaglia, i seriani si sono arroccati a difesa del gol di vantaggio realizzato da Memmo, obbligando il Toro a soffrire. E Mondonico elogia gli avversari: «Una buona squadra di CI, paragonabile a una di B. Era partita forte, poi si è chiusa. E c'è voluto anche un pizzico di fortuna per pareggiare, segno che il vento è cambiato per il Toro, la cui grande voglia di non perdere è stata premiata». Mondonico dice che il merito dei granata, dopo aver incassato una rete rocambolesca, è quello di aver creduto fino in fondo nel pareggio e che certe difficoltà scaturivano soprattutto dal grande lavoro, che pesava nelle gambe e nella testa, svolto in un mese di intensa preparazione. Ferrante è d'accordo: «Nei due anni precedenti non ci eravamo mai allenati così tanto, sul fondo più che sulla brillantezza. Abbiamo fatto il pieno di energia e non ci capiterà più di arrivare a fine stagione esausti. A livello qualitativo e quantitativo siamo sicuramente più forti per aspira- re alla promozione». Per Ferrante è anche importante arrivare il più lontano possibile in Coppa Italia: «La prima gara la puoi anche sbagliare, la seconda no. A Bergamo, malgrado i problemini da risolvere con l'assemblaggio, abbiamo ipotecato la qualificazione e nel ritorno dovremmo liquidare l'Alzano Virescit». Sa che il Toro, salvo miracoli, è di passaggio in Coppa, ma Ferrante ci tiene ad affrontare il Milan: «Vogliamo misurarci con una grande della A. I rossoneri ci esaltano. E, nel calcio, niente è scontato». Bruno Bernardi Artistico (a sinistra) sarà operato oggi per ridurre la lussazione al pollice destro Sotto, Rodrigo Lopez, destinato a sostituirlo in attacco

Persone citate: Lopez, Memmo, Mondonico, Parente, Pellissier, Quaglia, Rodrigo Lopez

Luoghi citati: Bergamo, Cremona, Italia, Lentini, Torino