SFIDA all'ultima formica

SFIDA all'ultima formica Spielberg contro la Disney, sono due i cartoon per l'autunno SFIDA all'ultima formica LE formiche di Spielberg contro quelle della Disney. Una grande sfida tra insettoni parlanti, nelle sale come nei negozi di giocattoli, ormai legati a doppio filo ai personaggi del grande cinema d'animazione. Succederà a partire dal prossimo autuimo quando, a distanza di poco più di un mese, usciranno negli Stati Uniti due film in apparenza molto simili. Da una parte «Antz» di Eric Dunnel e Tim Johnson, con un cast di doppiatori eccezionale: da Woody Alien a Sharon Stone, da Sylvester Stallone a Meryl Streep. Dall'altra «A bug's life» di John Lasseter, già premio Oscar per Toy Story, primo lavoro in 3D nella lunga storia dell'animazione Disney. Quaranta giorni tra una prima e l'altra. Più che una sfida, sembra una dichiarazione di guerra: poco importa se Jeffrey Katzemberg, il capo-animatore che quattro anni fa lasciò la Disney sbattendo la porta, cerchi di buttare acqua sul fuoco: «Sono due lavori diversissimi - spiega l'uomo che nel '94 diede vita alla DreamWorks insieme a Spielberg e al musicista David Geffen -. Il loro è un film per bambini, il nostro è una commedia sulla vita...». Sarà. I fatti raccontano però di un'improvvisa e inattesa accelerazione di «Antz», che debutterà nelle sale il 2 ottobre, invece che nella primavera del '99 come previsto. L'anticipo ha tagliato le gambe ai produttori della Playmates Toys, che non riusciranno a finire in tempo l'ambizioso programma di pupazzi e merchandising pianificato da Spielberg, ma cade nel cuore della campagna promozionale della Disney, che in attesa della prima programmata per il 20 novembre - sta battendo a tappeto i centri commerciali d'America con uno spettacolo di presentazione dei personaggi. Su una cosa Katzemberg ha ragione: paradossalmente, i due film sono tanto sùnih quanto diversi. Li accomuna il mezzo scelto per raccontare la storia: la computer animation che regala ai personaggi espressioni e credibilità da film dal vero. Ma le differenze emergono fin dall'aspetto dei personaggi: spigolosi e vagamente inquietanti quelli di Spielberg, tondi e bellini come da tradizione quelli di Lasseter. Disney, d'altra parte, è sempre Disney. Anche quando lavora con il computer: «A bug's life» è la classica favola dove le differenze tra buoni e cattivi sono evidenti al primo sguardo: Flik, la formica protagonista, si presenta con il suo faccino rotondo e il sorriso disarmante. Anche la storia è da fiaba: un esercito di cavallette, guidate dal malvagio Hopper, assedia le formiche che stanno raccogliendo cibo per l'inverno. Flik riceve l'incarico di uscire per assoldare un gruppo di insetti mercenari, in grado di respingere l'assalto dei «nemici». Ma per un incredibile equivoco, la formica arruola un gruppo di pulci da circo. Lui è convinto di aver incon- trato dei soldati, loro sono convinte di essere state ingaggiate per uno spettacolo. La verità viene a galla alla vigilia della battaglia, ma nonostante tutto le formiche buone avranno la meglio. Niente di particolarmente originale, in fondo: qualcosa di simile si era visto in Italia addirittura nel 1968, quando la Gamma Film dei fratelli Gavioli mandò nelle sale «Putiferio va alla guerra», uno degli ultimi lungometraggi di casa nostra prima della rinascita di questi giorni. L'originalità sta tutta nella tecnica, e nel tradizionale «spirito Disney» che finora pochi sono riusciti ad avvicinare. Per la prima volta, però, i re dell'animazione sembrano preoccupati: «C'è sempre un certo timore quando si è chiamati a confermare un successo - ammette Lasseter -, Il bello di quando lavoravamo a "Toy story" è che nessuno aveva la più pallida idea di che cosa avremmo tirato fuori. Quando arrivò nelle sale, il film sembrava essere uscito dal nulla. Con "A bug's life', fin dal primo giorno, ho trovato gente che mi chiedeva che cosa saremmo stati capaci di fare». Tanto più che stavolta la Disney sarà preceduta dalla concorrenza sul suo stesso campo. L'esito della sfida è tutt'altro che scontato: «Antz» è un film più maturo, ma non è detto che il mercato sia disposto a premiare una storia di formiche parlanti che, invece di vivere la loro bella storia di fiaba, si comportano come adulti in preda a dubbi e nevrosi. Zeta, il protagonista, parla con la voce di Woody Alien e sembra uscito da uno dei suoi film: è una formica newyorchese, vive in Central Park, ha poca voglia di lavorare e malsopporta le regole che regnano nel formicaio. In più, è innamorato senza speranza della viziatissima figlia della regina del nido. Un amore senza speranza, fino al giorno in cui Zeta, quasi per caso, si trova a comandare la rivolta contro il conformismo. Le scene sono più crude e «realistiche» di quelle di Lasseter: «Il nostro non è un film che racconta di quanto sono piccole le formiche spiega Tim Johnson -. Noi voghamo far vedere com'è grande il mondo». Secca la replica della Disney: «"A bug's life" non è soltanto una favola: è un'epopea in miniatura». E poi dicono che non è una guerra... Guido Tiberga ono due «A bug's life» ohn Lasseter, per Toy Story i cartoon per l'autunno Una formica di «A bug's life», è chiara la differenza nel disegno, la Disney propone insetti più tondi mmsmmàmk llllllllll Da una parte «Antz» con doppiatori eccezionali: Alien, Stallone, Stone Dall'altra «A bug's life» di John Lasseter, Oscar per Toy Story Una scena di «Antz» «Il nostro e quello della Disney sono due lavori diversissimi spiegano alla DreamWorks Il loro è un film per bambini, il nostro è una commedia sulla vita...» Una formica di «A bug's life», è chiara la differenza nel disegno, la Disney propone insetti più tondi

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