Il pioniere Sinigaglia di Giorgio Pestelli

Il pioniere Sinigaglia La sua antologia di canzoni popolari ora pubblicata in un libro Il pioniere Sinigaglia Così raccolse 500 melodie piemontesi wyIN giorno d'estate, sui colli di Cavoretto, udii da una contadina canta11 re una così bella carnosi. I ne che ne rimasi colpito e pensai che un'accurata ricerca potesse rivelare insospettate ricchezze nel campo del folklore musicale piemontese. Il libro di Costantino Nigra (1888) mi riuscì di molto aiuto in queste indagini. Leggendo il primo verso delle poesie popolari alle contadine da me interrogate, sovente riuscivo, a poco a poco, a ridestare in loro il ricordo della melodia». E' uno dei tanti appunti lasciati da Leone Sinigaglia fra le carte di un lavoro durato quasi mezzo secolo per esplorare il canto popolare piemontese, un lavoro incominciato per completare i Canti popolari del Piemonte del conte Nigra, dotandoli delle melodie corrispettive e poi proseguito in campi nuovi per metodo e ampiezza: Sinigaglia intendeva infatti pubblicare una raccolta di canzoni di tutto il Piemonte; e non gli bastò una vita per completare l'edizione di tutto quanto riuscì a scoprire sulle sole colline attorno a Torino. Questo aspetto della sua personalità è ben conosciuto e apprezzato, specie da quando l'etnomusicologia si è dotata anche in Italia di uno statuto scientifico: il posto di Sinigaglia è tra i pionieri e fondatori della disciplina, parallelo ad Alberto Favara per le musiche popolari siciliane; erano i primi anni dell'Italia unita, e mentre si abbattevano le mura medioevali delle città, mentre si voleva fare di Roma la grande capitale di uno Stato europeo, si ricercava l'identità nelle tradizioni e nei canti regionali, nel folclore multiforme della vecchia Italia. Tuttavia, se il nome era famoso, di tutto il lavoro di Sinigaglia solo la punta emergente era nota: vale a dire le 36 Vecchie Canzoni Popolari del Piemonte per canto e pianoforte pubblicate nel 1913 da Breitkopf in Germania, tanto la cosa appariva ancora nuova agli editori italiani; ora l'imponen- Antonin Dvorak Amico di Brahms e Dvorak, proseguì la ricerca sul campo di Costantino Nigra Johannes Brahms te lavoro si può invece misurare al completo in una importante pubblicazione curata da Roberto Leydi e dai collaboratori Lidia Benone, Elena Bergomi e Ignazio Macchiarella, Canzoni popolari del Piemonte - La raccolta inedita di Leone Sinigaglia: oltre 600 pagine pubblicate da Diakronia in Vigevano con il concorso della Regione Piemonte, contenenti circa 500 melodie corredate di schede analitiche, annotazioni, saggi vari, bibliografia, discografia, fotografie rare; una pubblicazione che avrebbe fatto la gioia di Luigi Rognoni, cui la sorella di Leone aveva legato tutto il materiale sopravvissu¬ to alle incursioni della polizia fascista nella villa di Cavoretto e poi nella caccia agli ebrei: il musicista morì di sincope il 16 maggio 1944 in una camera dell'ospedale Mauriziano, dove viveva nascosto, al solo apparire degli energumeni. L'etnomusicologia non è materia per amateurs; ma anche i non competenti, curiosando fra queste pagine, imparano un sacco di cose: ad esempio, la presenza anche in Piemonte di canti e ballate, provenienti dalla Francia, dalla Provenza, dalla Spagna, che si credevano penetrate solo in Lombardia, Emilia e Veneto; e si fanno incontri curiosi: La pesca dell'anello, con il testo Oh pescator dell'onde e il ritornello Fidelin, è stata musicata anche da Brahms, nel primo quaderno dell'op. 44; in una variante, qui a pag. 397, la melodia presenta poi un'analogia con il «corno di postiglione» nella Terza Sinfonia di Mahler; ecco poi la ballata Matin bunùra, dal cui testo deriverà la notissima Bella ciao; ma ogni canto è un quadretto; soldati, monache per forza, mulini che girano, grilli che saltano, partenze e ritorni, preghiere e addii. Se per Sinigaglia folclorico si tratta di proseguire le ricerche, sul compositore europeo (oggetto del saggio di Lidia Benone) il discorso è tutto da riaprire: allievo di Mendyczewski a Vienna e di Dvorak a Praga, Sinigaglia, che riuscì anche a catturare consigli e suggerimenti al burbero Brahms, si misura con questi modelli sopra tutto nel Concerto per violino e orchestra, nell'ouverture Le baruffe chiozzotte, nella solida schiettezza della suite Piemonte del 1909; ma altri lavori, specie da camera, variazioni su temi di Schubert e Brahms, sono degni di attenzione: per riscoprire in Sinigaglia un campione di quella borghesia istruita e per bene che prima della Grande Guerra aveva allargato l'orizzonte musicale italiano oltre le frontiere del melodramma. Giorgio Pestelli