Il rebus dei giudici fiscali

Il rebus dei giudici fiscali ■HI LA LETTERA DI O.d.B. Gentile Signor Del Buono, apprendo dalla stampa che il Cptg, ovvero il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, dovrà riesaminare la posizione di oltre 1300, giudici tributari, per verificare alla luce della più recente normativa se il loro status è compatibile con la funzione giudicante. Non conosco il contenuto delle norme che prevedono i casi di incompatibilità nel settore in questione; mi pare comunque incredibile che si sia consentito a non pochi consulenti tributari di entrare a far parte delle commissioni giudicanti... Luigi Vernoni, Teano (Ce) GENTILE Signor Vernoni, purtroppo, nel nostro Paese tutto è possibile anche e soprattutto quello che la logica più elementare indicherebbe come impossibile. Cosi dobbiamo smettere di meravigliarci quando, d'improvviso, ci troviamo di fronte a qualche esempio di insipienza o malizia. Meravigliarci non conta come rifiuto di complicità nell'errore, ma casomai come manifestazione di ipocrisia. L'innocenza non è ammessa e, se proclamata, pesa maggiormente a carico e fa vuoto intorno. Lei dice, gentile Signor Vernoni: «Mi pare comunque incredibile che si sia finora consentito a non pochi consulenti tributari di entrare a far parte delle commissioni giudicanti, a volte addirittura nelle province di residenza, ritenendo sufficiente da parte degli Il redei gfisc bus udici ali stessi la rinuncia (destinata quasi sempre a restare meramente formale) alla titolarità dei loro studi. Penso che la medesima leggerezza abbia mostrato ancora il legislatore allorché ha consentito che divenissero giudici non pochi soggetti coniugi di consulenti tributari. Riflettendo su queste situazioni, una domanda sorge spontanea: se è vero che i compensi (mai peraltro resi pubblici dalla stampa) percepiti dagli operatori in questione sono tutt'altro che cospicui, per quale motivo la funzione di componente delle commissioni tributarie appare a tanti così allettante? Non sarebbe il caso di mettere la parola fine a questo ennesimo andazzo italiano?...». La ringrazio, gentile Signor Vernoni, per aver proposto ai lettori questo piccolo (in verità, per nulla piccolo) enigma. E' vero che lamentarsi, accusare quanto non si ritiene giusto, non approda a granché. Ma, almeno, mette in pace con la coscienza per aver fatto il proprio dovere di cittadino. Ammesso eh ? si abbia ancora una coscienza, il che diventa sempre più raro. Anche la coscienza si addormente se non le si ricorre spesso. ft> • aie del Buono Il rebus dei giudici fiscali

Persone citate: Del Buono

Luoghi citati: Teano