Trasporto pubblico in panne
Trasporto pubblico in panne Molti nodi frenano ancora il passaggio dei servizi locali dallo Stato alle Regioni Trasporto pubblico in panne «Serve una moratoria per diventare Spa» «Il nostro mercato fa gola agli operatori esteri e oggi in una gara poche aziende italiane potrebbero competere con la concorrenza» Enrico Mingardi mercato internazionale con maggiore esperienza e allenato al confronto. La Federtrasporti ha sempre insistito su una moratoria di 35 anni che consentisse alle aziende di trasformarsi in società per azioni e di essere pronte ad operare con le regole dell'impresa. Oggi sarebbero poche a resistere alla concorrenza. E il nostro mercato fa gola a molti operatori esteri». Che cosa occorre fare per essere più competitivi? «Contenere i costi, di cui il 70% è rappresentato da quello del lavoro. Oltre all'organizzazione industriale bisogna operare in questo senso, dove noi scontiamo un costo prò capite di 80 milioni l'anno, una volta e mezzo quello dell'industria». Recentemente avete raggiunto un importante accordo con i sindacati. Eppure in molte aziende non c'è pace sociale. «Sino ad oggi a livello nazionale, ma soprattutto locale, i sindacati hanno portato avanti una politica in qualche modo corporativistica, utilizzando lo strumento dello sciopero, fatto o molto spesso solo annunciato, per rivendicare aumenti retributivi, andando dagli Enti locali proprietari quando non riuscivano ad ottenerli dalle aziende. Vale la pena di soffermarsi, in proposito, sulla politica di fermezza adottata in Francia dal governo Jospin, non certo conservatore, sulla vertenza Air France durante gli ultimi mondiali di calcio. Ben diverso fu quello tenuto in Italia durante i mondiali del '90, da parte della amministrazioni locali che hanno sottoscritto, spesse volte scavalcando le aziende, contratti integrativi onerosissimi, il cui peso ancora scontiamo. L'accordo firmato a livello nazionale in questi giorni rappresenta un importante passo avanti nelle relazioni industriali, ma occorre che le organizzazioni dei lavoratori si rendano conto del momento e, a livello locale, traducano la loro azione in comportamenti conseguenti». E le tariffe? Con la riforma aumenteranno i prezzi? «Le tariffe non sono di diretta competenza delle aziende, ma l'adozione dello strumento del contratto di servizio che regolerà i rapporti tra chi affida e il gestore contribuirà a fare chiarezza anche dal punto di vista economico. La Begione ed ogni Ente locale dovrà fare delle scelte precise ed avrà il diritto-dovere di pretendere dal gestore una coerente azione in termini di quanità e qualità dei servizi, oggi, in molte realtà, scarso». Come si inserisce il settore nella tutela ambientale? «E' uno degli strumenti fondamentali su cui bisognerà fare leva a breve e medio termine, per ridurre l'inquinamento. Proprio per questa ragione pianificazione e programmazione sono essenziali per evitare che il dramma ambiente si traduca solo in divieti per il cittadino. Esso non comprenderebbe, infatti, uno stato di emergenza quando non è avvenimento eccezionale, ma effetto normale della mancanza di una politica di traffico e mobilità. Il problema non sta nei "motorini" ma bisogna tenere conto che 20 di essi inquinano quanto un autobus che trasporta il doppio delle persone». Renzo Villare IL PRESIDENTE FEDERTRASPORTI -fhni ritJC i^Pl» «••• LROMA a recente conferenza nazionale dei trasporti ha messo in luce i molti nodi che frenano la riforma del trasporto pubblico locale, che prevede il passaggio dei poteri dallo Stato alle Regioni. Enrico Mingardi, presidente della Federtrasporti che raggruppa attualmente 148 aziende, delinea il futuro del settore: «Alcune regioni sono pronte - dice -, altre no. Il ritardo deriva dalle difficoltà di passare dalle parole ai fatti. C'è il rischio che operatori e utenti paghino la mancata pianificazione e programmazione da parte degli Enti locali». Che cosa significa più mercato nel trasporto pubblico? «Significa innovazione, sostanzialmente nell'approccio. Fino ad ora esisteva l'affidamento diretto dall'Ente locale allo Stato, oppure la concessione data a terzi secondo uno schema che eliminava il confronto, espressione di libero mercato, cioè migliore risultato al minore costo per la collettività». La riforma introduce i concetti di gara e di servizi minimi. Le aziende sono pronte? «Non sono pronte ad affrontare un
Persone citate: Enrico Mingardi, Jospin, Renzo Villare
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