Castro

Castro Castro «Fermare gli Usa imperialisti» BANI'. Dopo alcuni mesi di relativa moderazione, Fidel Castro ha rilanciato ieri una violenta offensiva verbale contro gli Stati Uniti e la loro «politica imperialista e di aggressione», usando toni dimenticati dai tempi della guerra fredda. Il discorso pronunciato la notte scorsa a Banì, centro rurale della Repubblica Dominicana dove era giunto martedì per il vertice caraibico, Castro ha più volte criticato gli Usa usando toni ora seri ora ironici, ma sempre accesissimi. Di fronte ad alcune centinaia di castristi dominicani, tra slogan di solidarietà verso Cuba e grandi ritratti del «lider maximo», Fidel ha parlato per oltre due ore, in un crescendo retorico che lo ha portato a ripercorrere il cammino che nel secolo scorso portò Cuba all'indipendenza dalla Spagna e ad elencare le conquiste della rivoluzione da lui guidata quasi 40 anni fa. Partito dalle gesta dell'eroe nazionale cubano José Marti e del dominicano Maximo Gomez, che da generalissimo lottò per Cuba a fianco di Marti, Castro - in uniforme - ha fatto un discorso da militare. Anzi, come ha detto ironizzando sulla propria età, da veterano. Prima che Fidel parlasse era stata diffusa una nota del governo cubano che condannava i recenti attacchi alle ambasciate Usa in Africa in quanto «ingiustificabili attentati terroristici» costati la vita a centinaia di persone innocenti, «in maggioranza umili nativi dell'Africa». Ma con assai maggior livore la nota stigmatizzava le rappresaglie americane in Afghanistan e Sudan: «Un atto aperto di aggressione contro la popolazione civile di quei Paesi (...), privo di qualsiasi giustificazione legale, basato solo sull'uso indebito e arbitrario dell'enorme potere militare e tecnologico degli Stati Uniti». Cuba, concludeva la nota, «è stata più volte vittima di azioni terroristiche, organizzate da persone strettamente legate agli Stati Uniti, ma non ha mai pensato di avere il diritto di vendicarsi contro persone innocenti». In questo contesto, Castro ha detto che gli Usa, «grande potenza assoluta», pensano di poter agire senza alcun riguardo per il resto del mondo, in particolare per i Paesi più piccoli come quelli caraibici. Da qui il rinnovato appello «all'unità, alla collaborazione e alla fratellanza di tutti gli Stati caraibici», perché «se i popoli delle Antille sapranno unirsi, almeno potranno opporre un toro all'elefante statunitense». lAnsa]

Persone citate: Castro, Fidel Castro, Gomez, José Marti, Marti