Prodi riparte da immigrati e Finanziaria

Prodi riparte da immigrati e Finanziaria Oggi i primi summit dopo le ferie: a Palazzo Chigi Burlando, Ciampi e Napolitano Prodi riparte da immigrati e Finanziaria Bersani: niente autunno caldo ROMA. Con l'abbronzatura di Gallipoli ancora sulla pelle, oggi Prodi rientra a Roma e il suo primo impegno di governo sarà un immediato incontro pomeridiano a Palazzo Chigi con i ministri Burlando, Ciampi e Napolitano. Questo sta a significare che nell'agenda del premier figura il braccio di ferro con Bruxelles su Malpensa 2000, del quale sarà ragguagliato da Burlando, poi l'emergenza-immigrati (con Napolitano) e infine, e soprattutto, la situazione economica, con la prossima Finanziaria e il piano per l'occupazione, che sarà discussa con Ciampi. Il ministro del Tesoro si è già preparato all'incontro di oggi a Palazzo Chigi effettuando ieri in via XX Settembre una prima ricognizione sui lavori preparatori della Finanziaria insieme con i suoi più stretti collaboratori e il direttore generale del Tesoro, Draghi, mentre oggi si completerà il rientro dei sottosegretari. Con Prodi, sul tavolo di Palazzo Chigi oltre a un esame complessivo della situazione economica, e ai riflessi che potrebbero risultarne dalla crisi in Russia e in Asia, sarà esaminato anche il pacchetto di proposte per rilanciare l'occupazione nel Mezzogiorno e il progetto del nuovo «patto sociale» avanzato nei giorni scorsi dal ministro del Tesoro a imprenditori e sindacati. I tecnici del ministero hanno coninciato, dunque, a buttar giù le cifre, a limare rendiconti e preventivi senza discostarsi dalle linee guide del dpef che prevede una manovra da circa 13.500 miliardi (che potrebbe arrivare fino a 13.900 secondo alcune indiscrezioni). Comunque, l'impianto della Finanziaria è già deciso: la manovra sulle spese sarà nominalmente di 9500 miliardi ma realmente di soli ottomila miliardi perché la differenza è già stata recuperata attraverso il miglioramento del saldo di luglio. Non ci saranno nuove tasse, ma per raggranellare quegli 8 mila miliardi necessari, il governo ha studiato un ventaglio di risparmi nei ministeri per 1500 miliardi, altri mille potrebbero arrivare dalla Sanità, anche se il ministro Bindi si oppone a ulteriori economie a spese del Fondo sanitario nazionale. E ancora, nell'elenco dei tagli ci sono 1000-1500 miliardi di minori trasferimenti a Ferrovie e Poste, mille di razionalizzazione dei flussi di cassa e i restanti dovrebbero essere ricavati da minori trasferimenti a Comuni e Regioni. Sul fronte delle entrate, il governo intende promulgare una maxi sanatoria contributiva, facendo emergere anche il «lavoro nero». Ma i tecnici non escludono anche il progetto della cosiddetta «carbon-tax», della tassa ecologica a carico delle imprese inquinanti, il cui introito dovrebbe però compensare l'ipotizzato taglio dello 0,7 per cento al costo del lavoro con la scomparsa di contributi superati cone l'ex Gescal e l'Enaoli che le aziende continuano a versare. Il totale delle maggiori entrate preventivato dal governo resta di 4 mila miliardi. Importante sarà poi il «collegato» sul pacchetto-lavoro, una massiccia operazione di sostegno all'attività produttiva e all'occupazione per almeno 5500 miliardi, quest'anno, per tonificare la crescita attraverso incentivi alle politiche settoriali, supporto agli investimenti produttivi, riduzione della pressione tributaria. E parallelamente, gli esperti del Tesoro dovranno precisare entro fine anno anche il piano per l'utilizzazione dei 120 mila miliardi nel periodo Duemila2006 erogati da Bruxelles e destinati alle infrastrutture, che rappresentano il volano degli interventi governativi per rilanciare l'occupazione al Sud. «Sarà la Finanziaria più leggera di quelle che ricordiamo ha sintetizzato con soddisfazione il ministro dell'Industria Bersani - punteremo sulle infrastrutture e sulla ripresa degli investimenti pubblici con attenzione particolare al Mezzogiorno». Fiducioso, il ministro prevede che non sarà un autunno «in ebollizione» malgrado i rischi di effetti destabilizzatori per le crisi russa e asiatica sui mercati finanziari. E alla fine Bersani pronostica che anche Rifondazione confermerà «un rinnovato impegno in questa maggioranza». [r. r.] ul a iirn il iel el airi p13.500 miliardi (che potrebbe arrivare fino a 13.900 secondo alcune indiscrezioni). Comunque, l'impianto della Finanziaria è già deciso: la manovra sulle spese sarà nominalmente di 9500 miliardi ma realmente di soli ottomila miliardi perché la differenza è già stata recuperata attraverso il miglioramento del saldo di luglio. Non ci saranno nuove tasse, a Cossutta non mi ha mai perdonato il fatto di non avergli espresso solidarietà in quella vecchia storia dei finanziamenti russi alla sua corrente Ma non era davvero possibile farlo... ■ ■ Cosa accadrà a settembre? Forse la situazione si trascinerà ancora con il deterioramento crescente nel rapporto maggioranza-Paese E questa sarebbe la soluzione peggiore per una sinistra che non ha ideali p J A sinistra il presidente del Consiglio Romano Prodi: oggi riprende l'attività a Roma

Luoghi citati: Asia, Bruxelles, Gallipoli, Roma, Russia