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Gioca con Van Gogh e Picasso Las Vegas, proprietario di Casinò tenta i clienti con l'arte Gioca con Van Gogh e Picasso LLOS ANGELES AS Vegas ha sempre saputo trovare tecniche piuttosto singolari per far lasciare ai turisti montagne di soldi sui suoi tavoli verdi. Per molti anni è stato il fascino del proibito: spogliarelliste e baccarat, gangster e notti insonni. Poi, circa dieci anni fa, è iniziata la nuova era, quella della Las Vegas per famiglie attratte dall'albergo a tema. Volete tornare ai tempi degli Egizi? Ecco il Luxor. Meglio i Romani? Vai con il Caesar's Palace e un Foro diventato un enorme centro commerciale con tanto di bighe e di Ralph Lauren, di toghe e di Armani. C'è anche il Mirage con le sue tigri bianche siberiane, il Treasure Island con i pirati, il New York New York che offre l'illusione dello skyline di Manhattan. Stanno per aprire il Venetian, con tanto di gondole e Ponte dei Sospiri, e il Bellagio, un hotel il cui tema è il Lago di Como. E che, in attesa dell'inaugurazione il 15 ottobre, annuncia già le prossime «attrazioni». Torna Tyson? Un concerto con Rod Stewart o con Whitney Houston? Una nuova esibizione del Cirque du Soleil? Ma no, sul neon del Bellagio si legge che in arrivo prossimamente («Corning soon») avremo «Van Gogh, Monet and Cézanne». Ci saranno anche due «special guest», due ospiti d'eccezione: uno si chiama Pablo Picasso, l'altro Henri Matisse. Più che l'augusto mondo dell'arte Las Vegas evoca vecchiette del Mid-West con il loro secchiello pieno di monetine e di illusioni, panzoni in pantaloni corti che si aggirano smarriti. Ma l'idea di portare questi maestri del pennello è venuta a Steve Wynn, l'imprenditore dietro alcuni grandi successi come il Mirage. E poi, male che vada, Wynn ha già fatto sapere che nella Galleria del Bellagio i quadri saranno in esposizione ma anche in vendita. Il «Torpedo» di Roy Lichtenstein, che gli è costato 6 milioni di dollari, verrà offerto a 12. Il banco insomma vince sempre. 0 quasi. Lorenzo Soria