Un ciclopico museo geologico

Un ciclopico museo geologico IL GRAND CANYON IN USA Un ciclopico museo geologico Con le tracce delle quattro ere della Terra ■ L Grand Canyon - la più I grande gola del mondo con I uno sviluppo di 444 cliilometri lungo ii corso del fiume Colorado - è un museo geologico di proporzioni epiche. I diversi strati di roccia che compongono le sue pareti appaiono come un libro aperto sulla formazione del territorio del mitico Ovest degli Stati Uniti. Tra il Sud dello Utah e il Nord dell'Arizona si trova infatti la maggiore concentrazione di canyon del mondo. Nell'era Mesozoica, più di 200 milioni di anni fa, gran parte dell'Ovest degli Stati Uniti era sommerso dal mare. L'assestamento dello scudo del Pacifico (una delle zolle in cui si divide la crosta terrestre) sotto quello Nordamericano produsse un accartocciamento del continente che originò le Montagne Rocciose e gli altipiani - attorno ai 2000 metri di quota - della regione. Rocce formate da strati di diversa composizione minerale: il prodotto di terremoti, eruzioni vulcaniche, calcificazione della sabbia, detriti alluvionali. Altipiani su cui il Colorado e altri fiumi hanno scavato in profondità - per milioni di anni - il loro letto tra la roccia modellando i paesaggi mozzafiato di Grand Canyon, Zion, Bryce, Canyolands, Capitol Reef e decine di altri luoghi meno noti. Uno straordinario gioco della natura cui hanno collaborato le forze erosive di vento, gelo e pioggia: responsabili di bizzarre formazioni rocciose come i pinnacoli, gli archi e i butte. Questi ultimi sono i monoliti a forma di camino che caratterizzano il paesaggio della Monument Valley. In 1530 metri di dislivello - dai 720 metri di quota a cui scorre il fiume Colorado ai 2250 metri del South Rim, le pareti del Grand Canyon permettono di distinguere a occhio nudo fino a undici diverse stratificazioni rocciose. Si va dalla pallida pietra calcarea di Kaibab - depositata più di 250 milioni di anni fa - che forma l'attuale manto del burrone, allo scuro scisto di Vishnu della Inner Gorge. Quest'ultima è una roccia metamorfica modellata quasi 2 miliardi di anni fa dal ripiegamento della crosta terrestre a seguito della collisione tra gli scudi Nordamericano e del Pacifico. Delle quattro ere geologiche della Terra, solo le due più antiche - l'Archeozoica e la Paleozoica - hanno lasciato tracce leggibili sulle pareti del Grand Canyon. Nulla resta invece degli strati rocciosi depositati durante le più recenti Mesozoica (da 85 a 250 milioni di anni fa) e Cenozoica (fino a 65 milioni di anni fa): nel corso del tempo sono stati consumati dalle forze erosive. Secondo gli studi dei geologi americani, in passato le rocce del Grand Canyon raggiungevano l'altezza delle montagne dell'Himalaya. La loro veloce limatura è stata provocata - oltre che dai drastici mutamenti climatici e dal- I impeto erosivo di mari e fiumi - dalla composizione stessa delle rocce. Mentre gli strati più profondi - e antichi - del canyon sono costituiti da pietra dura di origine vulcanica, le falde superiori - le più recenti - erano formate da rocce arenarie e calcaree di origine sedimentaria, alimentate da dune di sabbia, detriti e depositi lasciati dal prosciugamento del mare. Sull'altopiano formato dal fiume Colorado - un'area di circa 340.000 chilometri quadrati, più vasta dell'Italia - l'oceano si è ritirato completamento «appena» 10 milioni di anni fa.** II fondo del Grand Canyon è, in realtà, il primo gradino geologi- co di quella che negli Stati Uniti viene definita Grand Staircase: una «grande scalinata» che, dalla più famosa gola del mondo, sale verso Nord al Kaibab Plateau e, attraverso lo Zion National Park e il Bryce Canyon, fino alla vetta del Brian Head Mountain (3394 metri). Il Bryce Canyon presenta uno dei paesaggi più sensazionali della regione. Appare come un teatro naturale con catene di montagne che - a diverse distanze - formano la scena e le quinte, mentre centinaia di bitorzoluti quanto impettiti pinnacoli recitano un soggetto, mutato a ogni ora dalla luce del Sole che tinge la pietra di rosa, arancio, rosso, giallo, viola. Le migliaia di pinnacoli che formano il paesaggio lunare del Bryce Canyon sono il risultato di milioni di anni d'erosione: l'acqua - originata dallo scioglimento della neve (presente qui gran parte dell'anno) durante il giorno cola nelle fes¬ sure della pietra e la notte gela corrodendola, squarciandola. Un'altra curiosità geologica della regione sono gli archi di roccia racchiusi oggi nell'Arches National Park. La loro formazione iniziò 300 milioni di anni fa, durante l'era Paleozoica, quando l'Oceano Pacifico sommerse gran parte dell'Ovest americano. L'evaporazione dell'acqua marina lasciò depositi di sale. L'alternarsi di fasi di allagamento con altre di prosciugamento creò una crosta salina spessa - in alcuni casi - fino a centinaia di metri. Detriti, erosioni dàlie vicine montagne, coprirono la superficie salina con strati rocciosi a volte alti anche più di mille metri. La pressione provocata dall'enorme peso della roccia frantumò le incrostazioni saline aprendo fratture nel terreno, caverne e spettacolari archi di pietra. Marco Moretti I Lungo il corso del Colorado, la più grande gola del mondo, lunga 444 chilometri Nella foto di Moretti, uno spettacolare panorama del Grand Canyon coperto di neve

Persone citate: Brian Head, Marco Moretti I, Moretti, Mountain, Oceano Pacifico, Zion