Borges, il tempo e lo spazio

Borges, il tempo e lo spazio IL FUTURO DELLA SCUOLA Borges, il tempo e lo spazio Quando lezioni veramente interdisciplinari? E CCO il mio piccolo contributo di «passione e fantasia» (per citare le parole del Ministro della Pubblica Istruzione) richiesto nella lettera, «contenuti essenziali per la formazione di base», recentemente inviata a tutte le scuole. Lo scritto contiene le seguenti parole: «La scuola dovrà insomma, nel suo msieme, aggiornare i saperi che ritiene di dover trasmettere (...) tenendo ben precisa l'ottica dell'equilibrio tra i saperi e quella della loro trasversalità». Equiiibio tra saperi? Ecco il quesito: esiste un solo sapere accolto dalla mente umana o più culture separate, ma collegabili, attingendo ai differenti cassetti della nostra memoria? Come ha risposto fino a oggi la scuola a questo interrogativo? Un primo indizio giunge dagli orari scolastici, che ogni bravo studente riporta sul proprio diario; si legge: lunedi, due ore di italiano, una di educazione musicale, una di matematica. Potrà allora accadere che durante le ore di italiano si parlerà di letteratura italiana o della struttura del discorso, durante l'ora di educazione musicale si ascolterà un brano di musica classica, che verrà poi commentato dall'insegnante con la collaborazione degli studenti, infine il professore di matematica parlerà del concetto di limite, facendo esempi e svolgendo esercizi in classe. Io sogno qualcosa di leggermente diverso. Mi piacerebbe ascoltare un docente di italiano parlare della teoria dei grafi e dei percorsi hamiltomani in relazione al testo letterarie «La vita istruzioni per l'uso» di George Perec, gradirei molto l'accostamento di Pitagora, della teoria dei numeri e dell'acustica allo studio della musica. E sarei contento se il professore di matematica mi spiegasse cosa è la sezione aurea e come essa giochi un ruolo importante ni natura. E se il professore di filosofia mi parlasse della logica e del teorema di Godei, troverei la lezione interessante e stimolante. Potrei andare avanti per molto a cercare punti di contatto tra discipline che paiono diverse e incompatibili. Sono certo che ne troverei così tanti da chiedermi: che senso ha interessarsi ad una sola di esse? Non è meglio veder le cose da più punti di vista? Ad esempio come si può leggere Borges senza essere attratti dalle teorie fisiche del tempo e dello spazio, e dalle geometrie a più dimensioni o dalla teologia e dalla letteratura classica? E le forme delle opere artistiche non ci riportano spesso a concetti intravisti in matematica e fisica? Per ora si tratta di un gioco della fantasia e, approfittandone per un attimo, forse un giorno potremo leggere sul diario digitale di qualche studente: 1 ora di filomatematica, 2 ore di zoomateletteratura, 1 ora di religiofisica e, dulcis in fundo, 1 ora di gimnoinformatica. La scuola è molto lontana da questo obietti¬ vo, bisogna però cominciare a far sapere agli studenti che le discipline si legano e si intrecciano, quando non si mescolano in leghe indissolubili. E' necessario accompagnarli in questo viaggio, a cui nemmeno noi siamo stati abituati. E' la storia che lo impone: i segni e gli avvertimenti sono inequivocabili, A partire dai più evidenti, legati al fiorire delle nuove tecnologie comunicative, fino ad arrivare ai meno sensibili. Oggi, ad esempio, si può interrogare un grande scienziato su qualsiasi quesito, si può dibattere con numerosi gruppi di discussione sulle tematiche più disparate, si può accedere a informazioni prima irraggiungibili. Navigare in questo mare richiede una preparazione più approfondita e meno ingenua, solo così se ne potranno far fruttare le immense potenzialità. Internet è una casbah di saperi annodati: nato al Ceni (Centro di ricerca nucleare europeo), reso possibile da un supporto digitale, risultato delle recenti ricerche elettroniche e matematiche, è diventato una piazza in cui incontrare e parlare con altre persone senza volto. In esso la letteratura sta esplorando nuove strade: nascono i libri interamente pubblicati in rete e modificabili a piacere dai lettori, si studiano nuove tecniche di scrittura, rese possibili dai moderni word-processor. Meno evidente, ma non meno importante il segnale inviato dalla scienza moderna. Un segnale difficile da avvertire a causa dell'intenso rumore di fondo, ma che occorre recepire. Si tratta del nuovo approccio adottato dagli scienziati per la soluzione di problemi complessi. Mi riferisco, per esempio, alla comprensione del cervello e della mente, allo studio e alla definizione della vita, al tentativo di conoscere e prevedere l'andamento di grandi sistemi economici o sociali. Come detto prima, si tratta di problemi complessi che hanno sempre resistito agli attacchi di scienziati provenienti da singole discipline: oggi assistiamo a incursioni più ardite e strategiche da parte dell'uomo: nascono centri di ricerca che fanno delrinterdisciplinarietà il loro principale strumento di indagine. Un esempio d'oltreoceano è dato dal Santa Fe Institute dove biologi, matematici, economisti, informatici, fisici e medici fanno ricerca, parlano, si confrontano e scambiano informazioni al fine di trovare strategie adatte alle grandi sfide della scienza. In Europa abbiamo lo IIASA (International Institute for Applied Systems Analysis), con sede in Austria, particolarmente attento a problemi socio-demografici e alla modellizzazione di sistemi complessi. Istituti come questi stanno creando un nuovo sapere, nato dall'unione di diverse «culture». Lorenzo Galante l

Persone citate: Borges, George Perec, Lorenzo Galante, Pitagora

Luoghi citati: Austria, Europa, Santa Fe