Chirurgia virtuale

Chirurgia virtuale ESPERIMENTI USA Chirurgia virtuale Con figure sintetizzate I L paziente è disteso sul lettino, pronto per essere operato. E' già stato sottoposto a esami e im computer ha elaborato i dati della risonanza magnetica. Il chirurgo indossa un display sugli occhi e alla visione reale del corpo del paziente si sovrappone l'immagine generata dal computer dei suoi organi interni. Se il medico muove la testa, dei sensori rilevano lo spostamento e l'immagine si adegua ruotando. Il punto su cui intervenire è chiaramente visibile. E' una tecnica che potrebbe presto diventare realtà in sala operatoria. Un gruppo di ricercatori americani della Rochester University ha ideato un sistema che permette di sovrapporre figure sintetizzate dal computer a immagini reali mostrate in diretta mentre una telecamera le riprende. Ecco un esempio di «augmented reality», cugina della più famosa realtà virtuale. «Con le tecniche della realtà virtuale», spiega James Vallino, uno dei ricercatori impegnati nel progetto, «si genera un ambiente quanto più possibile realistico, tridimensionale, interamente creato dal computer, in cui l'utente si immerge utilizzando caschi o altre interfacce e isolandosi dal mondo reale. Nell'augmented reality, l'utente continua a percepire l'ambiente reale attraverso schermi o display indossatili e riceve dal computer informazioni aggiuntive correlate a elementi presenti nel suo campo visivo, come l'immagine degli organi interni del paziente nell'esempio dell'intervento chirurgico». Il problema maggiore incontrato finora nei laboratori dove si sperimenta l'augmented reality è riuscire a coordinare la grafica con i movimenti nel video. Non si tratta di lavorare su una pellicola fotogramma per fotogramma dopo che la ripresa è stata effettuata, ma di inserire le immagini fittizie mentre la scena reale viene ripresa e visualizzare contempo rancamente il risultato. La tecnica messa a punto alla Rochester University consiste neh"adottare come punti di riferimento alcuni elementi dell'ambiente reale. «Posizioniamo, ad esempio, una figura tridimensio naie creata dal computer sul tet to di un treno», spiega ancora Valliro, «e fissiamo come punti di riferimento quattro elementi del paesaggio che non appartengano allo stesso piano. Quando il treno parte, il sistema avverte la variazione della sua posizione rispetto ai punti scelti e corregge la grafica in modo da mantenere la figura posizionata corretta mente sul tetto del treno». Le possibili applicazioni delle tecniche di «augmented reality» non si limitano al campo della chirurgia, ma spaziano dalla creazione di videogiochi alla progettazione di edifici e macchinari complessi, dalla produzione di effetti speciali nei film alle teleconferenze e al controllo di strumenti a distanza. Maria Cristina Valseceli!

Persone citate: James Vallino, Maria Cristina

Luoghi citati: Rochester