Rasserenare gli squali nel mare ondulato di Serrao di Bruno Quaranta

Rasserenare gli squali nel mare ondulato di Serrao POESIA Rasserenare gli squali nel mare ondulato di Serrao RRIVA una strana notizia». Si può salutare così il poema in prosa che Francesco Serrao ha affidato ai nostrani, spesso scipiti, nauseabondi flutti (i «liquami del fondo»): non li insaporirà, non li netterà, ma neppure vi soccomberà. ((Arriva una strana notizia»: ovvero una variazione di questo omaggio all'eccesso, al futuristico colpo d'ala, al tuffo orfico, all'immaginare inmiaginifico: A «Quale essa sia onde / le onde / il mar il bel portamento cavallo nostrano il finimento lungo elementi di esemplare/baio...». H senno, il senno perduto: ecco il privato, smisurato e insieme innocente orgoglio di Serrao. Un Robinson Crusoe che non teme (anzi) giorno dopo giorno di reinventare il copione, la trama, l'ordito, il destino. Ombre dal mar venute (con la prefazione di Walter Pedullà) è un ippogrifo che disdegna le redini, che si distende in un'infinita, mai doma libertà. Pinete «degli abbandonati sorrisi», «ebbri cedri», «lunare fredda primavera»... Di scena in scena erutta un paesaggio barocco, grottesco, serafico, chisciottesco. «Nell'attesa che dal largo buio (...) sirene dispongano eguali delfini al passaggio sereno di squali». Bruno Quaranta Francesco Serrao Ombre dal mar venute Passigli pp. 125 L 20.000

Persone citate: Francesco Serrao, Passigli, Robinson Crusoe, Serrao, Walter Pedullà