LA MUSICA, IL CIBO MOLTI SOGNI E L'ARTE DI NON ANNOIARE

LA MUSICA, IL CIBO MOLTI SOGNI E L'ARTE DI NON ANNOIARE Jean Claverie LA MUSICA, IL CIBO MOLTI SOGNI E L'ARTE DI NON ANNOIARE N- ON faccio del cinema, tuttavia mi piace disegnare una storia come se fosse un film, integrando il la voro artigianale con le risorse della tecnologia più avanzata». Lo dice Jean Claverie, firma di prestigio della Gallimard Jeunesse e della Nord-Sud, e ormai da oltre un decennio internazionale. A partire dai pluritradotti L'arte di baciare e Piccolo Lupo, carambola di immagini «musicali» intorno al Jazz di cui è anche autore. Suo, quest'anno, il Caffè degli Illustratori della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, dove ha proposto un «cadavre exquis» con un verbo, un'azione e un luogo su cui decine di giovani illustratori hanno via via disegnato, «al buio», un Pinocchio diventato Barbablù vestito da Pulcinella. «Mi preme soprattutto illustrare delle storie che non annoino i genitori, quando le leggono ai bambini - afferma il cinquantenne artista francese -. Cerco, insomma, di divertire grandi e piccoli. Non mi lascio invece tentare dall'horror che va adesso: lo sento pretestuoso, mentre quando lo trovi nei vecchi racconti ti accorgi che non è mai gratuito». Frequentatore assiduo di musica e di architetture Jean Claverie, lionese d'adozione, non ha inoltre smarrito il gusto dei piatti e il profumo dei vini di Borgogna, la sua terra. Li ritroviamo, insieme con minuziose costruzioni e buffi orchestrali, nelle forchette e nei bicchieri delle tavolate ironicamente esagerate di certe sue accuratissime illustrazioni. Fatte di una miriade di personaggi, «lavorate» con sorridente raffinatezza «perché anche se raffiguro la folla di uno stadio ciascun spettatore deve avere un ruolo e un'identità, non può sembrare lì per caso». Niente personaggi anonimi, dunque, e nemmeno malinconici o immusoniti. «In ogni situazione e in qualsivoglia circostanza cerco di cogliere, e di rendere attraverso i disegni, le valenze positive, evitando di impantanarmi in figure che trasmettano angoscia» afferma Jean Claverie. Difatti non ce n'è traccia nelle sue sorridenti illustrazioni : «Le mie tavole nascono da osservazioni insistite, del ritornare sul conosciuto per coglierne altri aspetti, magari briosi e piacevoli appunto, con occhi nuovi». E poi i sogni: «Nei sogni mi ritrovo spesso a guardare dei quadri. Quelli che mio padre, appassionato d'arte, mi mostrava quando ero bambino. Oppure quadri-puzzle, insiemi di dipinti già visti e di particolari immaginati. Quando mi sveglio li disegno seguendo il filo del sogno e ne vengono fuori delle tavole in cui il poetico e l'umoristico, per esempio, stanno piacevolmente insieme». Sono proprio questi repentini «cambiamenti di registro» che divertono i bambini, attratti dai giocosi labirinti di figure in cui ci si perde senza paura di smarrirsi. a cura di Ferdinando Albertazd ìillf

Persone citate: Jean Claverie, Piccolo Lupo

Luoghi citati: Bologna