HO IMPARATO DA MUNARI LA SEMPLICITÀ DELLE IDEE

HO IMPARATO DA MUNARI LA SEMPLICITÀ DELLE IDEE RACCONTARE CON LE FIGURE: TRE ILLUSTRATORI A CONPRONTO Giulia Orecchia HO IMPARATO DA MUNARI LA SEMPLICITÀ DELLE IDEE G- IULIA Orecchia ha sguardi di chi non cerca di intuire come tu la «senti». Di chi vuol dirti subito I com'è lei, invece, che cosa la incuriosisce e l'appassiona. Poi, d'improvviso, l'azzurro intenso dei suoi occhi si stempera in un ridente colore bambino, mentre Giulia ti dice che «Raccontare ai piccoli attraverso le figure non è un'arte, bensì un mestiere che va affinato puntando sulla leggerezza e stando dalla parte delle emozioni dei bimbi, che trascorrono dal paradosso alla poesia». Formatasi alla scuola milanese di grafica, dove «Bruno Munari ci stupiva con l'accattivante, funzionale semplicità delle sue ideazioni», Giuba Orecchia ha esordito nell'83 con 5 Topini (La Coccinella). Passano appena tre anni ed eccola già Premio Andersen con Ti faccio bau (La Coccinella), un piacevolissimo campionario di sberleffi animati. Quindi volumetti a raffica: cento in 15 anni, tra suoi libri-gioco e animati (E' il movimento della carta e del cartoncino che «diventano» figure, a divertire i primi lettori»), e libri d'autore affidati alle sue matite, ai suoi pennarelli a punta fine e ai suoi acquerelli, per il «controcanto» delle immagini. Tra i successi Mal di pancia calabrone (Salani), giocose invenzioni grafiche intorno alle filastrocche di Bruno Tognolini. E II più bel regalo di Marco (Piemme), zampillanti immagini «schizzate» per la storia di Katherine Paterson con cui Giulia ha vinto, l'anno scorso, il Premio Nazionale dell'Illustrazione «H Battello a Vapore - Città di Verbania». «L'immediatezza degli schizzi è nelle mie corde» afferma la quarantenne illustratrice milanese. «Le tavole sembrano disegnate in un battito di ciglia, ed effettivamente è così. Tuttavia bisogna poi andarci sopra con colori molto mescolati che diano l'idea di un fuoco d'artificio di caramelle, bisogna "levigarle" evitando comunque lo stucchevole narcisismo che lascia del tutto indifferenti i lettori più piccoli». Giulia lo sa da Michele e da Simone, i suoi gemelli di sette anni, primi e appassionatamente severi critici delle sue illustrazioni. «Sono loro a orientarmi nella scelta dei soggetti» ammette Orecchia. «Mentre stavo preparando un album di figure colorate, mi hanno per esempio suggerito come semplificare certe immagini e, soprattutto, di metterci dinosauri, pipistrelli, ragni, balene e pescicani, che "catturano" tanti bambini di quell'età e a cui, francamente, non avevo pensato». Ormai affermatasi in diversi Paesi europei e oltre, Giulia Orecchia sa che «per offrire ai bambini delle illustrazioni in cui si divertano a riconoscersi, queste devono prima di tutto divertire chi le fa». Un «segreto» che Bruno Munari non si è stancato di divulgare e che i maestri dell'illustrazione hanno sulla punta delle loro matite colorate.

Persone citate: Andersen, Bruno Munari, Bruno Tognolini, Giulia Orecchia, Katherine Paterson, Orecchia, Salani

Luoghi citati: Verbania