NOZZE D'ORO IN LAGUNA: UN ESAME DI COSCIENZA di Angela Bianchini

NOZZE D'ORO IN LAGUNA: UN ESAME DI COSCIENZA NOZZE D'ORO IN LAGUNA: UN ESAME DI COSCIENZA ELLA pur varia narrativa di Mimi Zorzi corrono due filoni, o meglio, due disposizioni d'animo. La prima è l'intuizione della condizione di vecchiaia, specie femminile. Chi scrive ricorda, nel romanzo La nuova età, del 1975, la pagina in cui una signora paralizzata crede, o immagina, di poter scendere dal letto e tornare giovane e mobile. La l frt csie iil h i tr ià l 1965 ni gseconda è, invece, la forte coscienza civile che si trova, già nel 1965, nei Nemici in giardino: una delle più belle storie della Liberazione, dove protagonisti sono la famiglia dell'autrice e Mimi Zorzi stessa, adolescente. Due filoni che si uniscono e si completano, mi pare, nell'ambito di quelriUuminismo lombardo al quale la Zorzi appartiene, soprattutto per inclinazione. Li troviamo anche in Nozze d'oro, la sua prova più recente: un romanzo localizzato tra Venezia e Roma, protagonista una coppia che prepara, appunto, le proprie nozze d'oro. In realtà, non riesce a celebrarle, o meglio le celebra in modo poco ortodosso. La scelta di Venezia, dove la coppia, di origine milanese, ha preso casa e fa convergere figli e nipoti, è tutta domestica, inconsueta: non la Venezia di Thomas Mann né quella, per esempio, di Pasinetti. Un luogo dove non si viene a morire e amare, bensì a vivere con cinquant'anni di matrimonio alle spalle. La storia è, in certo senso, doppia: di lei che rimane a Venezia a ospitare figli e nipoti e di lui che, per motivi inaspettati e quasi assurdi, è costretto a andare a Roma a confrontarsi, diciamo così, con la propria coscienza. La novità sta nel fatto che, a porsi come giudici non sono i figli, bensì i genitori: sono loro che cercano di immaginare come risponderanno i figli alle situazioni, e i figli rispondono quasi sempre in modo imprevedibile, o forse prevedibilissimo, ma al di là dell'immaginazione dei genitori. In mezzo a tutto questo, c'è poi il pensiero di ambedue le parti: un gioco di specchi che risolve stilisticamente il flusso della storia e dà il senso delle generazioni, colte nell'ambiguità del presente. Le figure più riuscite, tra i giovani, sono i due figli maschi e una nipote adolescente, mentre ^ più scontata appare la figlia alla quale, a Roma, tocca la convivenza con il padre. Ma i veri personaggi rimangono loro, l'uomo e la donna: in quanto coppia, appunto. Uniti da un vincolo d'amore che il senso del passato e la fugacità del momento rendono struggente e unico. E qui sembra che l'iDuminismo lombardo si colori anche, e perché no, poi?, di un divertimento e humour di tipo anglosassone. Angela Bianchini Il romanze «Nozze d' edito da h si svolge ti Roma: la f i cinquant' di mattimi l'occasioni confronto genitori e un esame tra due ge NOZZE D'ORO Mimi Zorzi Mondadori pp.219 L. 27.000

Persone citate: Pasinetti, Thomas Mann, Zorzi

Luoghi citati: Roma, Venezia