SE LA REALTÀ E' VIRTUALE IL FUTURO E' SEMPRE PIÙ ANSIOSO

SE LA REALTÀ E' VIRTUALE IL FUTURO E' SEMPRE PIÙ ANSIOSO SE LA REALTÀ E' VIRTUALE IL FUTURO E' SEMPRE PIÙ ANSIOSO Dai classici di Dick e LeGuin alle nuove saghe millenaristiche ORSE sull'onda del dilagante New Age, la fantascienza è ritornata oggi prepotentemente di moda in tutte le sue varianti, non soltanto in campo cinematografico ma anche in sede narrativa. Tramontati almeno per ora vecchi miti, troppo legati alla cultura dei propri anni e resi desueti dal rapidissimo progresso tecnologico (la vittima più illustre del cyberpunk è forse Isaac Asimov), emergono e si consolidano nuovi filoni, più legati alle potenzialità finora largamente inesplorate della realtà virtuale e della nanotecnologia o alle possibili trasformazioni sociopolitiche determinate dalla globalizzazione del nostro mondo e dalle inq^etudini della ricerca scientifica. Su un altro versante, le strane mescolanze tra ansie millenaristiche, aspirazioni religiose, seduzioni cibernetiche, sondaggi degli abissi psichici e incroci di vario tipo tra metapsichica e metafisica favoriscono l'espansione di nuovi modelli dìfantasy e di sottogeneri intermedi, non più facilmente classificabili co più facilmente classificabili come ai tempi della vecchia science fiction. Di questo trend complesso, l'esempio più vistoso è forse il rilancio di Philip K. Dick, noto al grosso pubblico soprattutto come autore di Biade Runner e considerato dagli appassionati del genere non tanto un semplice scrittore quanto un autentico guru, se non addirittura un profeta. Di Dick la Fanucci ha ripubblicato in rapida successione le opere migliori: La svastica sul sole (pp. 409, L. 12.000), romanzo fantasociopolitico ove si propone un universo parallelo nel quale nipponici e tedeschi hanno vinto la seconda guerra mondiale e un'America sottomessa al Giappone vede affidati i propri destini àu'ihiperecfutab'flità dell'i1 Cftìng; l simulacri (pp. 279,' L. 12.000), altra opera dalle forti connotazioni politiche che presenta un futuro dominato dai grandi monopoli e da una polizia onnipresente, nel quale il Presidente degli Stati Occidentali (Stati Uniti ed Europa) è poco più di un fantoccio, sopraffatto da una First Lady disincarnata in seducente immagine mediale; Abramo Lincoln, Androide (pp. 277, L. 22.000, con un'introduzione dello specialista Carlo Pagetti), che riprende la tematica dei simulacri immaginando, come il titolo stesso suggerisce, che una ditta capace di costruire «es- seri umani sintetici» riproduca in laboratorio il grande presidente della Guerra Civile americana; e persino Confessioni di un artista di merda (pp. 249, L. 18.000), un'autobiografia immaginaria (ma non troppo) ambientata nella California degli Anni Cinquanta e incentrata su un personaggio che crede in Atlantide, negli UFO enell'ESP (percezione extrasensoriale) e che, come molti esponenti apocalittici del New Age, attende l'imminente fine del mondo e l'avvento di Armageddon. Ma, come qualche anno fa non aveva puntato tutto su H.P. Lo- vecraft e sui suoi miti di Chtulu e del Necronomicon (un altro autore cult preso spesso fin troppo sul serio dai suoi estimatori), anche ora la casa editrice romana non si concentra su un unico nome, pur dando l'impressione di non scostarsi troppo dal solco da lui tracciato. Ne è prova, per citare un esempio soltanto, l'uscita di II giorno del perdono, di un altro maestro della SF contemporanea, Ursula K. LeGuin (pp. 255, L. 22.000), definita da Dick stesso «l'esito gemello di un'unica esperienza interiore». Si tratta di una splendida raccolta di quattro romanzi brevi (introdotti dalla studiosa Oriana Palusci), che hanno, come sempre in questa scrittrice, un forte taglio etico/antropologico e il cui ambiente è quell'universo futuro «hainita» che da anni è al centro della sua attenzione. Anche la Nord arricchisce il proprio catalogo con proposte che si muovono sovente nell'am¬ bito di quei sottogeneri intermedi cui accennavo in apertura. In Fairyland di Paul J. McAuley (pp. 399, L. 22.000), inquietante colpo d'occhio sull'Europa del Terzo Millennio, immagini apocalittiche che ricordano il finale della Macchina del tempo di H.G. Wells fanno da cornice a esperimenti di nanotecnologia, di virus psicoattivi, di simulacri artificiali in grado di subentrare agli uomini. E di nanotecnologia e di intelligenza artificiale tratta anche Slant di Greg Bear (pp. 480, L. 26.000), ove confluiscono vaghi rimandi al cyberpunk e spunti quasi fantarcheologici, la cui visualizzazione più vistosa pare essere VOmphalos, una sorta di faraonica tomba del futuro che secondo le dicerie popolari ospiterebbe i non-morti e al cui interno potrebbe forse celarsi un'Intelligenza Artificiale di capacità inaudita. Come quello della Fanucci, anche il catalogo della Nord concede comunque il suo doveroso tributo alla fantasy, quasi tutta costruita ormai (come avviene da tempo anche in altri generi, a cominciare dalle serie di Perry Rodan o di Star Trek) sulla logica della saga infinita. Agli appassionati del genere, segnaliamo l'uscita di II tempo dell'esilio di Katharine Kerr (pp. 446, L. 26.000), l'autrice di La lama dei Druidi e II destino di Deverry; e Storie della terra di Prydain di Lloyd Alexander, l'autore che ha tra l'altro concepito la trilogia di Taran, cui la Walt Disney si è ispirata per il film Taran e la pentola magica. Una buona notizia, infine, per i fanatici di Dragonlance e delle sue trilogie delle «Cronache» e delle «Leggende» proposte da Margaret Weiss e Tracy Hickman. E' uscito Raistlin: l'alba del male (Armenia, pp. 434, L. 30.000): storia dell'iniziazione a mago del personaggio più inquietante del mondo di Krynn e di come siano nati in lui quei fiori del male che lo porteranno in seguito a sfidare la stessa Dea del Male per prenderne il posto. Mentre gli altri «preludi» alla saga di Dragonlance sono di regola affidati a penne minori, questo è invece scritto di persona da Margaret Weiss, che nelle «Cronache» e nelle «Leggende» ha sempre curato le sezioni riguardanti Raistlin. Ruggero Bianchi Tramontati il modello Asimov e il mito del progresso, ecco le sfide, etiche e politiche, delle nuove tecnologie e le inquietudini della globalizzazione Nell'Europa del dopo Duemila si intravedono immagini apocalittiche: virus psicoattivi, esperimenti dì bbingegneria e intelligenza artificiale I ROMANZI di Philip K. Dick e Ursula K. LeGuin Fanucci di Paul J. McAuley, Greg Bear e Katharine Kerr Editrice Nord di Margaret Weiss e Tracy Hickman. Armenia lllustrazione di Stephen Fabian. Valerio Evangelisti (qui sotto l'intervista) è l'autore italiano di fantascienza oggi più tradotto. Il suo personaggio più noto è l'Inquisitore Eymerich. A settembre pubblicherà con Einaudi I' antologia di racconti «Metallo urlante»

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