Un nesso senza senso con le olive nell'ovile

Un nesso senza senso con le olive nell'ovile F SCAMBI D'ESTATE =1 Un nesso senza senso con le olive nell'ovile RONTUARIO dello scambista. Terzo volume. Nella nota 129 dell'edizione italiana di Computus (di Arno Borst, editore il melangolo 1997) si cita un Eludicarium che magari secondo il presupposto manzoniano per cui chi parla latino ha sempre ragione - potrebbe passare anche inosservato. Invece c'è un piccolo errore. Non si trattava, purtroppo, di un «eluDiCario» che ci insegni qualcosa di LuDiCo che non conosciamo; bensì un eluCiDario, un libro che contiene qualcosa di LuCiDo: elucidazioni, spiegazioni, rivelazioni. Ho usato la parola rivelazioni. Qui ci risiamo, e la mano corre allo schedario degli scambi, e alla voce L-V: riLeVare / riVeLare; riLeVazioni / riVeLazioni; La Von / VaLori (il lavoro nobilita? i lavori nobilitano?); LeVa/VeLa (vattene! leva le vele); oLiVe / oViLe. Quello tra rilevare e rivelare è un lapsus molto comune ed è meraviglioso che questo lapsus capiti fra due parole che ci parlano di velami e di rilievi: il paziente dice qualcosa che rivela e l'analista lo rileva. Questo scambio è insomma un lapsus sul lapsus, e ha anche una variante francese e stampata. Fra i più famosi palindromi francesi, assieme allo struggente «Ah, ga va, la vache...», ce n'è uno attribuito a Cyrano de Bergerac: il personaggio storico, non quello teatrale. Il palindromo del Nasone dice: A révéler mon nom, mon nom relevera (a rivelarlo, il mio nome rileverà). Un errore sul manuale enigmistico del Tolosani lo ha reso ripetitivo e non più palindromo: A révéler mon nom mon nom révélera (A rivelarlo, il mio nome rivelerà: errore poi ripetuto a cascata dai meno prudenti fra i lettori del Tolosani). Qual che più importa è che questi scambi siano l'esito non di studi enigmistici ma di inconsci accavallamenti della lingua (anatomica) o delle digitanti falangette, Scriv«La in gLa StTuttvia Mar10To te a osta co» mpa ibri nco 32 26 no così che un bambino riesca involontariamente (ed essendo convintissimo di aver pronunciato la parola corretta) a combinare scambi multiph che un enigmista faticherebbe a costruire apposta. L'enigmistica è la psicanalisi del conscio e viceversa: «dicesi lapsus / la funzione poetica del linguaggio, quando abita in noi». Questa è una poesia che Edoardo Sanguineti ha scritto dopo aver dettato a Tuttolibri un'alta poesia, che è poi uscita con un errore che gfi piacque: «che abile emirefuso, quel poeta "sprecato"! (che era "spretato" nelle mie povere / intenzioni, soltanto): qualcuno, qualcosa, spira nei fili della Sip (e nelle orecchie / di Orengo): (che qui ringrazio per la sua partecipazione straordinaria)». Purtroppo la coppia spreTato/spreCato costituisce non uno scambio ma un cambio (come quello che separa i pOeti dai pReti). Per avere uno scambio sempre di argomento sacerdotale Sanguineti avrebbe dovuto parlare di pREtini che si tramutano impowisamente in PERtini, indimenticato presidente; e magari di gesuiti che sono seguiti (G - S) vuoi da masse che vanno alla messa (A - E) vuoi da *laici che vogliono veder loro delle alici (A - L). Le iniziali di Sanguineti formano la parola es, che per chi segue non i gesuiti ma Freud è il settore più sbrigliato della psiche. Chi commette un lapsus pronuncia la parola Es si trova alle prese con il Sé. A questo punto la cosa migliore sarebbe trovare uno scambio nella stessa parola Lapsus. Ma Lupsas (A - U) sembra un centromediano ungherese; Palsus (P - L) sembra un personaggio di Asterix; Saplus sembra un farmaco carrninativo citato da Aldous Huxley in Giallo cromo... così via, o sia. I lapsus sulla parola «lapsus» sono forse gli unici che non hanno senso (né nesso: N - S). Stefano Bartezzaghi Scrivete a «La posta in gioco» La Stampa Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino

Persone citate: Aldous Huxley, Arno Borst, Edoardo Sanguineti, Freud, Nasone, Orengo, Pertini, Sanguineti, Stefano Bartezzaghi

Luoghi citati: Torino