Juve, arriva l'ora di Super Pippo

Juve, arriva l'ora di Super Pippo Verso il pieno recupero: forse già in campo domani nel Trofeo Berlusconi Juve, arriva l'ora di Super Pippo Inzaghi: «La Nazionale? Conquisterò Zoff» TORINO. Sarà anche vero che nella Juve lippiana nessuno è indispensabile né insostituibile, ma togliere Inzaghi all'attacco bianconero è un po' come dimenticare il peperoncino quando si cucinano gli spaghetti aglio e olio. Manca quel tanto di piccante che rende tutto più gustoso. Pippo è fermo dal 7 agosto (torneo di Udine) per un problema agb adduttori. Sembrava una cosa da nulla, invece ha saltato quattro amichevoli nella fase più delicata della stagione e forse sarà disponibile domani sera con il Milan ma soltanto per uno spicchio di partita. Per un recupero a tempo pieno bisognerà attendere la Supercoppa di sabato. La partita con la Lazio sarà un test decisivo e arriverà il giorno dopo le prime convocazioni di Zoff in vista della partita con il Galles del 5 settembre. Ed è a quell'appuntamento che Inzaghi guarda, curioso di sapere se il nuovo et si affiderà ancora agli attaccanti del Mondiale. La mancata convocazione di Ravanelli potrebbe essere un segnale positivo per il centravanti juventino che ha vissuto in Francia una delle esperienze meno positive della carriera. Inzaghi, che ha sempre negato di aver stappato champagne dopo il licenziamento di Maldini, non ha fretta e tocca ferro: «Aspetto con fiducia. C'è un nuovo allenatore, non so che scelte farà. Di sicuro io conto di esserci e di recitare una parte importante nella nuova Nazionale». Ma è soprattutto Lippi che lo aspetta per riproporre a tempo pieno l'attacco titolare. SuperPippo e Del Piero sono stati la coppia più concreta dell'ultimo campionato e il tecnico conta sui loro gol per portare a casa il primo trofeo della stagione. L'anno scorso Inzaghi si presentò ai tifosi con due gol trascinando la Juve alla conquista del trofeo contro il Vicenza. Di lì prese lo slancio per un'annata da protagonista. E ora, anche se non è ancora al meglio della condizione, nessuno più di lui può essere la spalla ideale per Del Piero che finora si è arrangiato con Fonseca e Zalayeta senza trovare nei due uruguaiani una collaborazione significativa. Per Inzaghi un fatto normale: «Io e Alex abbiamo caratteristiche diverse, ci completiamo alla perfezione, abbiamo un grande affiatamento frutto di mesi di lavoro. Ma è ingiusto criticare chi mi ha sostituito perché ha fatto il proprio dovere seppure giocando in maniera diversa dalla mia e quindi apparendo meno efficace». Lippi cerca di non caricare Pippo di responsabilità eccessive e nello stesso tempo ha il dovere di tenere alto il morale degli altri due attaccanti di scorta: «Non esiste un problema legato a questo reparto. L'anno scorso abbiamo perso Amoruso a novembre, avevamo Fonseca in fase di ricostruzione fisica e Zalayeta è arrivato soltanto a gennaio. Quindi, più o meno, la situazione era simile a quella at- tuale, con la differenza che oggi Fonseca e Zalayeta sono già pronti». Il che farebbe pensare che sarebbe inutile un ritorno sul mercato. In realtà Moggi sta lavorando per reperire un sesto attaccante (Luiso e Muzzi i più accreditati) ed entro la settimana sono attese novità. Per Inzaghi si tratta di un problema marginale: «Siamo in cinque, tutti bravi. Poi la società è libera di decidere come crede. Comunque attenti a Zalayeta, ha un grande futuro». Pippo, oltre a rappresentare il domani della Juve programmata per vincere, ha in più alle spalle un piccolo palmares di trionfi da difendere. E se possibile da rimpolpare. Sa cosa l'aspetta: «Ho fatto tanto, ma come tutti alla Juve non sono sazio. Però neppure cieco e quindi capisco che sarà ancora più difficile ripetersi. Tutti si sono rinforzati per renderci la vita dura, però siamo pronti a dimostrare di essere ancora i più bravi. Anzi, questa caccia alla Juve diventa uno stimolo in più che ci regalano». Insomma, ha ragione Lippi quando dice che più odiano la Juve, più le danno la carica. Già domani sera con il Milan in fase di ristrutturazione ci sarà una parziale verifica del lavoro svolto finora. Una preparazione andata avanti a singhiozzo per il ritardo dei nazionali, ma ci sono partite in cui la carica nervosa compensa una condi¬ zione ancora incerta. Nell'agosto dell'anno scorso la Juve venne travolta (3-1) poi prese il largo a dispetto delle solite cassandre, mentre il Milan si perse nei meandri di una crisi senza confini. Anche in questo caso i pareri di Lippi ed. Inzaghi coincidono: «E' ancora un calcio che inganna, i giudizi sono attendibili soltanto quando ci si batte per i tre punti». Fabio Vergnano * A sinistra: Zalayeta Sotto, Inzaghi: Lippi conta su di lui per la gara di sabato contro la Lazio che assegna la ■ Supercoppa «Per Zalayeta un grande futuro» Ma Moggi insegue Luiso o Muzzi IL BORSINO DELLE PUNTE INZAGHI. Fermo dol 7 agosto per problemi agli adduttori. Utilizzabile part time domani sera con il Milan, a tempo pieno sabafe in Supercoppa. DEL PIERO. Condizione fisica accertabile, ma l'espulsione contro l'Espanyol dimostro che Alex non è sereno. FONSECA. Utilizzato da Lippi come punto esterna, sta ritrovando i «colpi» del passato. Il più brillante degli attaccanti di scorta. ZALAYETA. Piccoli progressi, grande volontà, ma non è ancora pronto per guidare l'attacco bianconero. Troppo lento per incidere. AMORUSO. Tuttora fermo a causa di un infortunio. Per ora non ci sono certezze sui tempi di recupero.

Luoghi citati: Francia, Galles, Lazio, Torino, Udine