La rivincita dell'impiegata di G. Bar.

La rivincita dell'impiegata La rivincita dell'impiegata Maratoneta part-time, Viceconte di bronzo BUDAPEST DAL NOSTRO INVIATO Ancora una medaglia dalla strada (sono state complessivamente sei), grazie a una delle grandi faticatóri, Maura Viceconte, genitori lucani ma nata a Susa, in provincia di Torino, impiegata dell'ufficio marketing di una ditta di infissi. Ed è un bronzo importante, vuoi perché la maratona femminile era gara qualificata da buona partecipazione, vuoi perché per la piemontese è risultato che ha sapore di rivincita dopo le polemiche seguite al suo inserimento (sfortunato, visto che poi si ritirò) nella squadra per l'Olimpiade di Atlanta. Ebbene, la bella signora che nella bassa Valle di Susa da otto anni prepara le sue sfide alle lunghe distanze è stata impeccabile. Già in dicembre, vincendo la dura maratona di Montecarlo, aveva dato ottima dimostrazione delle sue qualità e ieri ha disputato una prova esemplare, giudiziosa tanto nel rispondere agli attacchi che dovevano sgranare il gruppo, quanto nell'evitare di seguire la Machado e la Biktagirova nell'attacco che avrebbe potuto stroncarla, tanto veemente è stata l'azione della portoghese e della russa quando, dopo il 30° km, hanno deciso di andarsene. Lei, la 31 enne di San Antonino di Susa, da otto anni sposata con Walter Loise, che la segue praticamente in tutte le gare senza arrogarsi qualità da tecnico che ammette di non possedere, ha proseguito sul suo passo, comunque sufficiente a proiettarla verso quell'insperata medaglia di bronzo che ha poi conquistato. «Al di là che un risultato del genere mi pare incredibile - raccontava poi felice -, è stata dav- vero una bella esperienza, perché di maratone non ne ho corse molte e perché ho dovuto muovermi per almeno metà gara in un gruppo numeroso, dove occorre fare attenzione un po' a tutte le rivali. Prima di partire avevo detto a tutti di non illudersi, una maratona non sai mai come può andare a finire, ma in effetti stavo bene e la gara non mi dato problemi». Non meno contento Renato Canova, tecnico che quattro anni fa ad Helsinki vinse l'argento con Maria Curatolo e nel '95 il bronzo iridato con Ornella Ferrara, poi quarta anche lo scorso anno ad Atene, e qui assente perché incinta. «La chiave per Maura è di capire quale possa essere il suo attuale modo di gareggiare, perché avendo finora maturato un numero limitato di esperienze, non ha ancora chiaro come comportarsi. All'atletica, intesa professionalmente, è arrivata tardi. Quindi sono convinto che le restino ampi margini per migliorare. Qualitativamente, ha più forza rispetto alla Curatolo ed è più agile della Ferrara. Finire una maratona di campionato europeo a circa 40" dal primato italiano della Fogli, significa che Maura in una gara più lineare può far meglio. E magari ci proverà già in questa stagione, in una delle maratone d'autunno». Ottima la prova della piemontese, senz'altro buona quella della Fiaccomi, e ancora ottimi i riscontri per Borghini e Zanusso che, ritoccando addirittura i loro primati personali, hanno contribuito a conquistare il secondo posto in Coppa Europa, completando così il trionfo degli uomini che il giorno prima avevano spopolato conquistando tutti e tre i gradini del podio. [g. bar.]

Persone citate: Borghini, Machado, Maria Curatolo, Maura Viceconte, Ornella Ferrara, Renato Canova, Viceconte, Walter Loise, Zanusso

Luoghi citati: Atene, Atlanta, Budapest, Europa, Helsinki, Montecarlo, Susa, Torino