Prove di futurismo

Prove di futurismo Prove di futurismo Gli echi del movimento in Puglia lampi di Boccioni e Prampolini Y~l BARI I A mostra sul Futurismo pugliese, con il relativo pondeI i roso catalogo, è un vero mo*■* I numento di precisione documentaria, grazie al prezioso lavoro filologico di Giuseppe Appella, ma di fronte a questi scavi nel fenomeno tra le due guerre, mi vien da chiedere all'amico Appella: ne valeva la pena? Non ho dùbbi sul fatto che la capillare diffusione del verbo e dei modelli della «modernità» marinettiana, fin nella più profonda e sonnolenta provincia italiana, possa essere un fenomeno straordinario di antropologia culturale. Il punto è che la realtà fisica e visiva, e non libresca, delle mostre che si sono sus¬ seguite in questi anni mette in luce impietosamente l'uniformità di questi stereotipi: dall'arte meccanica e dall'aeropittura all'arte sacra futurista, all'impaginazione «libera» e «gridata» di libri e riviste. Inedita è l'estensione del concetto stesso di futurismo pugliese. Sono contemplati e illustrati intellettuali di origine pugliese, talora con rapporti puramente personali con Marinetti, come il geniale guru dell' avanguardia parigina e primo teorico filmico Ricciotto Canudo o Raffaele Carrieri, per tutta la vita attivi nei centri maggiori, come Emilio Notte, come il musicista Franco Casavola, come il superardito Mario Carli. Ciò giustifica la presenza di un bel gruppo di inediti di Notte. Un poco più pretestuosa appare l'esposizione di bei bozzetti di Prampolini per lavori di Casavola messi in scena a Roma e a Venezia, di un affascinante Lago Trasimeno di Dottori a colori naturali su stoffa nella sala dedicata all'amico Carli e dei disegni di progetti «baresi» del nostro bulgaro-torinese Diulgheroff. L'arte futurista pugliese vera e propria si riduce ai risultati mo- L'opera «Autodromo» (1938) del pittore futurista pugliese Mino Delle Site. Altri artisti futuristi della regione furono Antonio Serrano, seguace di Boccioni che non aderì al movimento, e Oronzo Abbatecola, che vive nel Nevada desti del leccese Antonio Serrano, non aderente al movimento ma all'epoca boccioniano, agli stereotipi aeropittorici di Mino Delle Site e a quelli'aèropittorici e sacropittorici di Oronzo Abbatecola, che vive ottantaseienne nel deserto del Nevada. [m. r.] Gli anni del futurismo in Puglia Bari, Castello Svevo Fino al 30 agosto Taranto, Castello Aragonese Dal 5 settembre al 1° novembre Stessi orari nelle due sedi della mostra: 9-13, 15,30-19 Festivi: 9-13. Lunedì chiuso

Luoghi citati: Nevada, Puglia, Roma, Taranto, Venezia