Accordo, un sasso sulla musica classica
Accordo, un sasso sulla musica classica «Pure io prendo integratori». La Ricciarelli e Menotti: mai sentito che qualcuno usi droghe Accordo, un sasso sulla musica classica «Anche tra noi c'è chi si aiuta coi farmaci» ROMA. Salvatore Accardo, tra un concerto di violino e una direzione d'orchestra, trascina il mondo della musica classica nella querelle del doping. Dalla Juventus alle note? Il maestro - torinese di nascita e bianconero da sempre per tifoseria - fa da provocatore nell'estate dei veleni alla creatina. In un'intervista pubblicata ieri sul «Messaggero», a sorpresa ha confessato di far lui stesso uso di «integratori». Non di creatina, però, ha specificato poi all'Ansa, ma di carnitene. L'assunzione, dice il direttore dell'Orchestra da Camera Italiana, sarebbe assolutamente benefica. «Gli integratori - spiega Accardo - sono una cosa utile e necessaria per noi musicisti, che durante un concerto perdiamo molti liquidi. Soprattutto adesso». Il musicista minimizza anche con chi gli chiede un parere riguardo all'allarme doping negli stadi: «Bisognerebbe fare analisi del sangue a tutti, nel caso di sostanze illecite, per le quali sono io il primo a chiedere che si faccia piazza pulita. Ma mi pare che la creatina non sia fra queste, visto che si vende nei supermercati». E ancora: «Del Piero? Certo, è aumentato di quattro o cinque chili in quattro anni, ma è sempre meno di me, che ho messo su cinque chili in soli tre anni», scherza. «Poi lui ha anche molti più muscoli di me perché fa molta più palestra, come tutti gli juventini, che conosco, e che lavorano sui muscoli come matti...». Confessione per confessione, Accardo specifica persino le «dosi» che assume: «Di questi tempi, un grammo prima dei concerti. E alla fine un po' di potassio». L'importante, ricorda, è «prendere tutto con parsimonia e, naturalmente, sotto controllo medico». Tra le ragioni di questo suo bisogno, il musicista indica il fatto che l'alimentazione è cambiata. «Non è più come vent'anni fa - si lamenta - quando bastava mangiare bistecche per tirarsi su, con tante proteine, o frutta piena di vitamine. Oggi la frutta è acqua fresca, e non rimpiazza più i sali minerali che si perdono nel corso di un concerto». Dopo la «boutade» destinata a far discutere, è però lo stesso Accardo a fare marcia indietro e a gettare acqua sul fuoco. Anche se «a volte putroppo anche da noi c'è gente che prende qualcosa di più della creatina». Nel mondo della musica classica, afferma tranquillizzante, ((per quello che vedo io nessuno dei giovani talenti fa uso di sostanze stupefacenti, che peraltro, così come non servono a far giocare o correre meglio, certo non migliorano il rendimento artistico». Anzi, «la musica classica richiede concentrazione e dispendio di energie» per le quali alcuni tipi di droghe, ironizza, «non sarebbero affatto utili». Il binomio musica e doping, insomma, pericoloso soprattutto per «l'esempio che viene dato a centinaia di migliaia di giovani», secondo il violinista «non è un problema che riguardi la musica classica». Bisogna casomai evitare che «qualche nostro giovane segua l'esempio che viene da altri settori, credendo di poter prendere una scorciatoia». Accardo si riferisce ad altri ambienti dello spettacolo: «Bisognerebbe cercare là», dice. Un esempio? «L'ambiente della musica pop. E' lì che bisognerebbe fare le indagini - denuncia con decisione il musicista - So, poiché sono vicino a Don Picchi e al lavoro delle comunità, che i mi¬ non ho mai preso niente nè sono a conoscenza di artisti che facciano uso di droghe. Noi cantanti, in particolare, siamo persone fragili e credulone: saremmo disposti a qualunque inalazione lecita pur di stare bene con la voce, ma proprio per questo siamo ben lontani dall'idea di assumere droghe, perché abbiamo bisogno di essere lucidi e di controllare il diaframma. Anche i direttori d' orchestra che ho conosciuto sono al di sopra di ogni sospetto». «In 40 anni di Festival dice Menotti - forse solo tre volte mi è sembrato di vedere artisti un pò "sovraeccitati", ma si tratta di casi sporadici. Gli stupefacenti non sarebbero utili per migliorare le prestazioni artistiche: piuttosto si indaghi sugli uomini d'affari, lì sì che lo stress è di altro tipo». Cristina Caccia Il maestro Salvatore Accardo direttore dell'Orchestra da Camera Italiana ti delpop sono deleteri per i giovani». In quel mondo, nota, «le star hanno un impatto ben maggiore sull'immaginario dei ragazzi». Sulla «classica pulita» concordano con Salvatore Accardo il soprano Katia Ricciarelli e il maestro Giancarlo Menotti, ideatore e direttore artistico del Festival dei due Mondi di Spoleto. «Sono da trent'anni nel giro della musica classica - dice Katia Ricciarelli - e
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