«Mai dopato i gemelli della bici»

«Mai dopato i gemelli della bici» Il caso di Carrara «Mai dopato i gemelli della bici» CARRARA. Un'accusa infondata e mossa per una sorta di ritorsione. Contrattacca, minacciando anche querele per calunnia e diffamazione, 0 presidente della società ciclistica di Carrara coinvolto in un presunto caso di doping dalla madre di due corridori baby di Massa, due gemelli di 14 anni. «L'unico doping che conosco - aggiunge - sono i pranzi al ristorante e cioè antipasto, gnocchi, bistecca e dolce: è ciò che mangiavamo tutti insieme e questo è il ringraziamento. Da anni mi batto per un ciclismo pulito. Devono ritrattare, mi devono chiedere scusa. Altrimenti denuncio tutti». La minaccia è indirizzata alla madre dei due corridori che dopo l'esposto alla Federazione ciclistica italiana ha ribadito le accuse. Secondo il presidente però la donna ce l'avrebbe con la società: «Ha voluto farcela pagare cara». E spiega che dopo tre anni di «militanza» nella società i due gemelli «hanno iniziato ad andare abbastanza bene. Secondo me la madre è stata contattata da società più attrezzate, tanto che un po' di tempo fa è piombata a casa mia a mezzanotte a chiedere il cartellino dei bambini. Le ho detto di aspettare un po', ma lei si è alterata. Ora capisco tutto». Sulla parte agonistica il presidente preferisce comunque non dilungarsi troppo: è un settore di cui si occupa suo fratello, dirigente della società, attualmente in vacanza a Praga. Le accuse sono state comunque ribadite dalla mamma. Ed il padre dei gemelli ha confermato che, nel luglio scorso, un dirigente della società avrebbe dato ai ragazzi una confezione di compresse dicendo di utilizzarle senza informare la mamma. L'uomo ha aggiunto che, dopo il rifiuto dei due, lo stesso dirigente ha chiesto soldi per restituire i cartellini dei giovani. Quelle compresse, secondo un medico interpellato dalla donna, ex infermiera, sarebbero state ormoni e anabolizzanti in grado di produrre una crescita della massa muscolare, ma con effetti dannosi su organismi di adolescenti. Un prodotto di origine tedesca e non commercializzato in Italia. La confezione è stata poi restituita al dirigente, ma la donna avrebbe conservato due compresse e inviato l'esposto alla Federciclismo, trasmesso poi alla commissione antidoping del Coni. «E dopo tutto il caso sui giornali ieri non c'è stato alcun controllo antidoping perché mancava il medico». La nuova accusa arriva dal padre dei due baby corridori che ieri hanno preso parte al campionato toscano esordienti 2° anno, che si correva a Chiesanuova di Chiesina Uzzanese (Pistoia). Ad assisterli c'era il padre che, al termine della gara, si è lamentato sostenendo che l'assenza del medico ha fatto saltare i controlli. Intanto la madre dei gemelli, uno dei quali nella gara di ieri è stato anche premiato per la sua combattività essendo stato per due volte in fuga, mentre l'altro si è piazzato 15°, ha replicato in serata all'accusa di aver presentato l'esposto alla Federciclismo per ritorsione, per farli passare ad un' altra squadra, come sostenuto dal presidente della società di Carrara. La donna ha precisato di aver presentato l'esposto quando già i cartellini dei figli erano stati liberati, anche se tuttora manca il nullaosta da parte della società, aggiungendo che la stessa avrebbe chiesto denaro alla famiglia per svincolarli del tutto. [Ansa]

Luoghi citati: Carrara, Chiesanuova, Chiesina Uzzanese, Italia, Praga