« I miti che fanno male »

« I miti che fanno male » UN MAESTRO I UN SACERDOT « I miti che fanno male » Evelino Pidò: dalla musica ricavo energia per continuare «Con Salvatore siamo amici, c'è grande stima reciproca, non sapevo di queste sue "assunzioni" ma son certo che, da buon juventino, si tratta di sostanze lecite». Scherza, il direttore d'orchestra Evelino Pidò, commentando l'uscita del collega. Che cosa ne pensa, maestro? «Sono solidale con Accardo e con la Juventus, perché mi sembra tutta un'esagerazione». Il lavoro vostro è stancante? «Certo, sì. Ci sono periodi di maggiore stress, di fatica, di impegni continui, di viaggi, di enorme dispendio di energie. Può darsi che qualcuno, per avere maggiore vitalità, ricorra a sostanze legali come gli integratori, che possono essere importanti per un'artista così come per uno sportivo». A lei risulta? «Onestamente no. Certi colleghi possono magari bere un po' di alcol per darsi forza». Artisti e sportivi accomunati dalla fatica? «Credo che la differenza di concentrazione che si richiede agli alti livelli sportivi e musicali sia comunque grandissima. Creare il suono implica un tale coinvolgimento interiore, che secondo me non c'è bisogno di ricorrere a niente, a meno che appunto uno non sia arrivato - in stress e stanchezza - oltre il livello di guardia». Allora è la musica la vostra droga? «La musica, l'arte. Noi arriviamo già "bombati" dalla sola eccitazione di un'esibizione. E alla fine di ogni concerto subentra un tale appagamento interiore per il lavoro compiuto, che è questo a darci energie nuove per andare avanti. Poi, ognuno si affida ai suoi piccoli riti: c'è chi prima di una prova non si riposa, chi ha paura.di entrare in scena. Mi ricordo che io, nel '93, prima del mio debutto al Covent Garden, sono uscito dal teatro, entrato in un supermercato e ho fatto la spesa». Ma lei, quando dirige, non si aiuta con niente? «Io bevo moltissima acqua, prima, durante e dopo. E quando il concerto è finito vado a farmi una bella cena». [cr. e] « Mi esalto con il concerto » Don Gelmini: moltepop-star cattivo esempio per i giovani «Un modello pericoloso». Don Piero Gelmini, fondatore della comunità Incontro, risponde così all'affermazione di Accardo sui miti della musica Pop. «Ho diretto per otto mesi su Raidue la trasmissione "Rock Cafè" e ho conosciuto tanti artisti: molti si lasciavano coinvolgere dalla cocaina». Miti dannosi? «Certo. L'idea che la gente che fa spettacolo debba essere sempre pimpante senza fare sacrifici a livello di volontà, è tremenda. Ed è una grande delusione». Per i ragazzi? «Si sentono traditi. Ma possono anche imitare, così come imitano i vestiti dei loro idoli». Un mondo a rischio? «Un mondo, come quello del calcio, dove vige il permissivismo, con star che vengono strapagate centinaia di milioni. Un mondo che crede di essere oltre le regole». E la musica? «Guardi, la musica ha molta importanza anche nella religione, ed è un modo di comunicare, di esprimersi. Deve essere un momento di aggregazione, non mi'occasione per isolarsi. In comunità abbiamo proibito le radioline e le cuffie nelle orecchie...». Vietate anche le canzoni dai messaggi chiaramente negativi? «Più che vietarle, si educano i giovani a interpretarle. Non si può vietare una canzone, creerebbe soltanto una dannosa reazione di curiosità. Non possiamo fermare la realtà dinamica della vita. Non possiamo dire: "Questa canzone si ascolta, quest'altra no". Sarebbe puerile». C'è una via d'uscita? «Offrire delle alternative. Dico sempre che la Chiesa non crea abbastanza stimoli, non cerca modi buoni per far divertire i giovani. Un esempio? Ho riunito in un incontro a Perugia i disk jockey, per ragionare sul tema "Ballo senza sballo". Insomma, mica si può pretendere che i ragazzi dicano il rosario tutto il giorno...». [cr. e] (fi Creare il suono regala un coinvolgimento interiore che rende davvero inutile ricorrere a sostanze per dare una mano alfisico piy 661ragazzi si sentono traditi ma alcuni possono imitarli nell'uso di stupefacenti così come copiano pettinature e abbigliamenti dei loro idoli

Persone citate: Accardo, Evelino Pidò, Garden, Gelmini, Piero Gelmini

Luoghi citati: Perugia