Il mare più blu è in Sardegna di R. Cri.

Il mare più blu è in Sardegna Il mare più blu è in Sardegna Ma la pagella di Goletta Verde boccia Porto Cervo SASSARI. E' andata alla Sardegna la «palma d'oro» del mare più blu: su 40 prelievi delle acque, 36 sono risultati in regola. Situzione critica solo in Gallura, dove a Santa Teresa-La Colba, Porto Cervo-spiaggia Liscia di Vacca e a Porto Rotondo-spiaggia Sassi sono state registrate elevate concentrazioni di inquinanti di origine fecale. E' questa la fotografia scattata all'ultimo tratto del mare sardo da Goletta Verde di Legambiente, la campagna di analisi e informazione sulla qualità delle acque di balneazione che proprio in Sardegna, nell'isola della Maddalena, conclude oggi la sua 13a edizione. I risultati delle analisi sono stati presentati in una conferenza stampa a bordo del Pietro Micca, la nave a vapore del 1895 battente bandiera gialla con cigno verde, dalla portavoce di Goletta Verde, Lucia Fazzo, e dal responsabile scientifico di Legambiente, Lucia Venturi. I dieci prelievi sono stati effettuati dai tecnici di Legambiente nella costa nordorientale dell'isola, partendo dall'arcipelago della Maddalena, passando per Santa Teresa di Gallura e scen¬ dendo fino al territorio del Comune di Olbia. Buona la qualità delle acque di balneazione alla Maddalena e Caprera, concentrazioni batteriche nei limiti anche a Arzachena-spiaggia Isuledda. Allarmante, invece, la situazione a Santa Teresa-La Colba, dove la concentrazione di coliformi fecali, indice di scarichi civili non depurati, supera di venti volte il limite di 100 unità prevista dalla legge. Altrettanto critica la situazione alla spiaggia Sassi di Porto Rotondo, con 1800 coliformi fecali e a Porto Cervo-Liscia di Vacca, con 500. «Non è la prima volta - ha detto Lucia Fazzo - che Goletta Verde riscontra una situazione non in regola in quel tratto di costa, che è quella più cementificata e antropizzata della Sardegna. E in questo periodo la popolazione aumenta anche di dieci volte. Nonostante sia in funzione il depuratore del Consorzio Costa Smeralda, non tutti gli insediamenti turistici lungo la costa vi si allacciano. Sarebbero opportuni maggiori controlli». Ad aggravare la situazione, ci sono poi le centinaia di imbarcazioni che sostano per lunghi periodi nelle cale, scaricando a mare i loro reflui. Irritate e incredule le reazioni di turisti e operatori turistici della Costa Smeralda. Tra i pochi che hanno accettato di non nascondersi dietro l'anonimato c'è Massimo D'Argerio, direttore di due tra le più famose discoteche-ristorante, «Sottovento» e «Sopravvento», meta notturna dei vip che frequentano la Costa Smeralda, e Sabrina Volpi, figlia del titolare del bar-ristorante «Clipper», che si affaccia sulla marina di Porto Cervo. «Noi il mare lo vediamo poco - hanno affermato quasi all'unisono - ma i nostri ospiti, tutta gente in vista nel mondo degli affari, della politica e dello spettacolo, non fanno che esaltare la bellezza del mare di Sardegna, e della Costa Smeralda in particolare». Stupito anche Pippo Baudo, che conosce bene le spiagge di Porto Cervo ma ha scelto di trascorrere le sue vacanze vicino a Cagliari: «E' un risultato un po' strano, anche perché lì ci sono molte correnti che dovrebbero favorire il ricambio d'acqua». [r. cri.]

Persone citate: Goletta Verde, Lucia Fazzo, Lucia Venturi, Pietro Micca, Pippo Baudo, Sabrina Volpi, Vacca