«Il Csm apra un'inchiesta»

«Il Csm apra un'inchiesta» «Il Csm apra un'inchiesta» OROMA NOREVOLE Casini, lei di solito così moderato, questa volta va giù pesante coi giudici che indagano sul cardinal Giordano, dicendo che si sono assunti «gravi responsabilità». Non le sembra un po' troppo? «Purtroppo siamo ormai abituati alle violazioni del segreto istruttorio, ma per una personalità spirituale di questo tipo un danno che è già enorme per ogni imputato diventa una sorta di deflagrazione atomica. In un caso del genere anche i modi usati diventano di una gravità eccezionale». Quali modi? «Questo atto giudiziario è stato addirittura preannunciato da un quotidiano, questo signor magistrato si è presentato nella curia arcivesco- L'ATTACCO DI CASINI «Sbalordito dai modi del magistrato» Pierferdinando Casini vile con uno spiegamento di forze spropositato, salvo poi accontentarsi di cose che poteva richiedere con altre modalità e altre forme. Sono sbalordito, soprattutto dal grado di assuefazione alla disinvoltura giudiziaria raggiunta nel nostro Paese. Ma non solo da questo». Cos'altro la scandalizza? «L'imputazione. Non posso credere che un'autorità spirituale come il cardinal Giordano, che peraltro ha elevato più volte moniti contro l'usura, possa essere complice di un atto così grave. E mi chiedo qualora, come molti dichiarano, alla fine tutto si risolva, chi risarcirà di un danno morale così forte la Chiesa italiana e lo stesso prelato? E' un po' come quando è stato recapitato l'avviso di garanzia al presidente del Consiglio durante un vertice internazionale sulla criminalità». Il cardinale come Berlusconi. «Oggi da parte dello stesso capo dello Stato sono stati sollevati dei dubbi per la sproporzione e l'inopportunità di quell'atto: se questo valeva per un presidente del Consiglio, tanto più vale per un'autorità spirituale. In quel caso peraltro si discute di chi provocò una fuga di notizie. Qui sembra esserci stata una pubblicità voluta, che è ancora più grave». Che il cardinale sia una persona per bene lo dice anche Bassolmo. (Appunto. Intanto però questo presule è già stato condannato nell'opinione pubblica. Ma credo che ormai il disagio stia montando, anche fra i magistrati più seri. La stessa vicenda Caselli-Lombardini ne è il segno. Anche su questo noi politici dovremmo riflettere invece di parteggiare per gli uni o per gli altro come ha fatto il ministro Fiick nel caso di Caselli». Lei è favorevole alla proposta di una sessione permanente della Camera sulla giustizia? «Sono tutti strumenti utili, ma i fatti di quest'estate dimostrano una cosa: se qualcuno pensava di derubricare la questione giustizia come un fatto privato di Berlusconi, si è sbagliato». Come mai il Polo finisce sempre per trovarsi a considerare innocenti a priori tutti gli indagati? «Purtroppo non è il Polo a far emergere queste valutazioni. Non è il Polo ad aver messo in prigione l'ex sindaco di Roma Clelio Darida, dimostratosi poi innocente». Perché non chiedere invece di accelerare i processi? «Noi chiediamo che vengano rispettate le regole. E in questo caso le regole sono state violate». Delle le violazioni del segreto istruttorio non dovrebbe poc- cuparsene il Csm? «Credo proprio di sì. Dovrà valutare le modalità con cui questa azione è stata condotta». tm. g. b.]

Persone citate: Berlusconi, Clelio Darida, Lombardini, Pierferdinando Casini

Luoghi citati: Roma