Sexgate di Gabriele Romagnoli

Sexgate Sexgate Clinton medita un messaggio-bis WASHINGTON. Bill Clinton potrebbe rivolgere un secondo messaggio alla nazione sullo scandalo Sexgate. Consiglieri della Casa Bianca lo spingono in tal senso per due motivi: occorre approfittare del momento favorevole in cui è in atto un riflesso di solidarietà nazionale di fronte alla crisi-terrorismo; ed occorre, in particolare, dare un segno di reale «pentimento», la cui assenza è stata rilevata nei discorso in tv lunedì scorso. Non mancano però le riserve nello staff presidenziale. C'è chi ravvisa in un secondo messaggio di scuse «odore di Nixon e di Watergate». Per rilanciare la sua leadership danneggiata dallo scandalo, Clinton è ansioso di tornare ai grandi temi interni, come la sanità e l'educazione. Per farlo, occorre voltare pagina ed un nuovo più ostentato «pentimento» potrebbe aiutare. [Adnkronos] Clinton «Hanno tentato Sopra, di farmi uccide- Capitan re e non ci sono America riusciti. Hanno cercato di farmi uccidere direttamente quando hanno invaso Panama e non ci sono riusciti. Hanno messo una taglia da un milione di dollari sulla mia testa e non è servita a nulla. Alla fine mi hanno fatto seppellire vivo da voi giudici, che mi condannerete». Povero Noriega, che stava a libro paga della Cia dì George Bush, ma rifiutò di avvelenare lo Scià (mossa che avrebbe rallegrato il «nemico» americano, Khomeini) e di fare da testa di ponte per un attacco al Nicaragua, ricevendo per punizione un ritratto da brutto ceffo sotto la scritta «Wanted» (ma catturato solo quando era diventato inutile). Caduto l'Impero del Male sovietico, archiviato nei cassetti della storia e riesumato solo per l'economia il «pericolo giallo», l'America, sempre bisognosa di nemici, continua a sognare creature (o asteroidi) venuti dallo spazio con la precipua missione di distruggere Times Square a New York e Pennsylvania Avenue a Washington e a scovare nelle pieghe del mondo terribili tessitori di trame contro i quali scatena offensive che avrebbero potuto decidere un conflitto d'inizio secolo, ma falliscono perché il bersaglio misteriosamente decide di saltare la cena e andare a letto presto, non comparendo, all'ora designata al centro della tavola e del mirino. La sopravvivenza di Osama bin Laden, cui non fa scudo nessuna legge o popolo, e la sua consegna alla ristretta cerchia dei Cattivi planetari è l'ultimo capitolo di questa saga che può essere conclusa da una bomba nel posto giusto al momento giusto o dall'invenzione di un altro, più strategico, personaggio. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, George Bush, Khomeini, Nixon, Noriega, Osama Bin Laden

Luoghi citati: America, New York, Nicaragua, Panama, Pennsylvania, Washington