«In prima linea con me»

«In prima linea con me» «In prima linea con me» Il prete antiusura difende l'arcivescovo NAPOLI. I sacerdoti devono essere «severissimi nei confronti degli strozzini» quando uno di questi chiede di essere confessato, e concedere l'assoluzione «solo in caso di vero pentimento e di risarcimento dei beni usurpati». E' quanto ha sempre raccomandato il cardinale Michele Giordano, arcivescovo di Napoli, un presule sempre in prima linea nel combattere contro l'usura e che più volte negli ultimi mesi è intervenuto sull'argomento con riflessioni pubbliche, articoli ed omelie. Parlando della posizione della Chiesa nei confronti degli usurai, il cardinale ha spesso ricordato come «nei secoli passati, non di rado i vescovi si riservavano la facoltà di assolvere gli usurai, per sottolineare la gravità del peccato e indurre gli strozzini a riparare i danni prodotti dal loro vergognoso traffico». «Occorre affrontare con decisione questa piovra - ha sempre sostenuto Giordano - sia con in¬ terventi legislativi di prevenzione e repressione, sia con una capillare informazione che faccia desistere dal ricorso alle lusinghe degli usurai, sia con la creazione di fondi di solidarietà per le vittime dell'usura». Il cardinale più volte ha anche rilevato che gli istituti di credito «senza volerlo, hanno aperto le vie alla speculazione usuraia, ponendo per la concessione dei crediti condizioni tali da consentire l'accesso solo alle categorie forti». L'arcivescovo è intervenuto più volte in occasioni pubbliche soprattutto per commentare «con profonda amarezza» le notizie riportare dagli organi di informazione sulle tragedie familiari e su alcuni suicidi messi in atto «da chi - come ripeteva il presule compie un atto di disperazione perché subdolamente irretito». Celebrando nello scorso dicembre il tradizionale «Te Deum» nella basilica di San Ferdinando ribadì come «la speculazione usuraia ha assun- to il volto di una vera e propria holding finanziaria, che sfugge alla rete della legge e strangola piccole aziende e famiglie». Da qui, secondo Giordano, l'esigenza di «porre un argine ad un fenomeno che, per la sua gravità, è sempre stato oggetto di dure condanne da parte della Chiesa». Commentando il messaggio diffuso dal Papa per la giornata mondiale della pace, che si celebra ogni anno ai piimi di gennaio, il cardinale Giordano si è soffermato sull'esigenza di costruire nel mondo «una rete di solidarietà che coinvolga i singoli e le nazioni a favore degli individui e dei Paesi più biso- gnosi». «Basti pensare - concluse il presule - all'assenza dei mezzi per accedere equamente al credito, che spesso è all'origine di fenomeni di povertà da cui deriva il ricorso all'usura». Il cardinale è sempre stato vicino a padre Massimo Rastrelli che a Napoli raccoglie fondi da depositare in banca a garanzia per prestiti concessi alle vittime degli usurai. E il gesuita napoletano che per primo in Italia ha istituito ima fondazione (S. Giuseppe Moscato) per aiutare le vittime dei cravattari, ora scende in campo per difendere il presule. «Il cardinale Michele Giordano è sempre stato al mio fianco nella battaglia contro l'usura. Ciò che sta accadendo addolora, ma sono certo che la verità proverà la sua totale estraneità ai fatti a lui contestati», [r. cri.] Don Rastrelli: in questi anni è sempre stato al mio fianco contro gli strozzini Padre Massimo Rastrelli: ha creato con il cardinale il telefono antiusura

Persone citate: Giuseppe Moscato, Massimo Rastrelli, Michele Giordano

Luoghi citati: Italia, Napoli