Il Valicano protesta: dovevano avvisarci

Il Valicano protesta: dovevano avvisarci In attesa di chiarire l'incidente diplomatico, la Santa Sede ha espresso solidarietà al presule Il Valicano protesta: dovevano avvisarci «Così si è violato un articolo del Concordato» CITTA' DEL VATICANO. Il «caso Giordano» potrebbe costituire una violazione dello spirito, se non della lettera del «Concordato» del 1984. Il «vulnus» sarebbe nel modo in cui l'avviso di garanzia al cardinale di Napoli è stato sparato sulla prima pagina di «Repubblica» prima di informare l'interessato. E' questa una delle tesi allo studio degli esperti vaticani che da ieri stanno lavorando per mettere a punto una rotta e trovare punti di riferimento in un campo delicatissimo, ed estremamente povero di precedenti. L'articolo 4 del nuovo Concordato afferma, e il «Protocollo addizionale» ribadisce: «la Repubblica Italiana assicura che l'autorità giudiziaria darà comunicazione all'autorità ecclesiastica competente per territorio dei procedimenti penali promossi a carico di ecclesiastici». L'avviso di garanzia è un procedimento penale? E se sì, perché non è stato avvisata la Santa Sede (Michele Giordano in quanto cardinale è cittadino del Vaticano, oltre che italia- no) o la Conferenza Episcopale Italiana, di cui il porporato è uno dei membri più noti? Non sembra esserci dubbio invece che un magistrato possa entrare tranquillamente nella Curia vescovile, per visionare i conti della diocesi. Godono di extraterritorialità un numero limitato di palazzi e costruzioni a Roma e nelle vicinanze, ma non le Curie vescovili delle diocesi. In attesa che i contorni della questione si chiariscano ieri è partito dal Vaticano un messaggio di solidarietà generica per il protagonista della vicenda: «Com'è ovvio - ha detto Joaquin Navarro Valls, direttore della Sala Stampa - la Santa Sede è sempre vicina ad ogni vescovo nei momenti di gioia come in quelli della prò- va e segue il caso con attenzione». Più determinato il Presidente della Conferenza Episcopale, il cardinale Camillo Ruini. Ha espresso «pubblicamente la sua stima, fiducia e fraterna amicizia verso il cardinale Michele Giordano, nella certezza che sarà presto riconosciuta l'infondatezza di ogni accusa nei suoi confronti». Il Presidente della Cei parla di «tanto incresciosa circostanza». I vescovi campani temono che la vicenda possa essere utilizzata da chi ha interesse a farlo, e chiedono che «si concluda al più presto per evitare facili strumentalizzazioni contro una persona di intemerata trasparenza, sempre in prima linea nella difesa degli ultimi e punto certo di riferimento per tutte le chiese campane». Se una volta i cardinali erano equiparati come trattamento e privilegi ai regnanti, la giurisdizione attuale non prevede nessuna forma di immunità o trattamento particolare. A meno che non siano coperti da un altro ombrello, quello diplomatico; ma non sembra che sia questo il caso dell'arcivescovo di Napoli. I cardinali, così come i vescovi, i sacerdoti o i religiosi sono quindi per la legge cittadini comuni. Ciò significa, tra l'altro, che non è prevista alcuna autorizzazione per le perquisizioni o per le misure cautelari: il nuovo codice infatti non fa men¬ zione dei cardinali come soggetti sottoposti a discipline particolari. L'unica eccezione ancora in vigore è prevista nel codice di procedura civile. I cardinali testimoni in un processo hanno diritto ad essere ascoltati nel proprio domicilio. Esiste un precedente. L'allora vicario del Papa per Roma, cardinale Ugo Poletti, testimoniò nello scandalo dei petroli. Ma rese la deposizione nel Palazzo del Laterano, sua residenza. La perquisizione, poi rientrata, della sede cardinalizia è un episodio senza precedenti. E questo spiega anche le perplessità vaticane, e la genericità della presa di posizione della Santa Sede. L'Osservatore Romano informa i suoi lettori con un breve articolo di «spalla» nella pagina dedicata alle notizie italiane. Il quotidiano ufficioso riporta la dichiarazione del porporato ai giornalisti, e il messaggio di solidarietà del cardinale Camillo Ruini, senza aggiungere alcun commento. Marco Tosarti Duro il presidente della Cei, Ruini: «Una circostanza tanto incresciosa» Ma cardinali e vescovi per la legge sono cittadini comuni is®®SPWB. DOMANO Sopra: mons. Camillo Ruini. Accanto: l'Osservatore Romano, che ha dato una notizia dell'inchiesta di Napoli sull'edizione di ieri

Persone citate: Camillo Ruini, Joaquin Navarro Valls, Michele Giordano, Ruini, Ugo Poletti

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Napoli, Repubblica Italiana, Roma