Sparatoria al bar: feriti due giovani
Sparatoria al bar: feriti due giovani Misterioso episodio in via Caduti della Libertà: i carabinieri cercano altre due persone Sparatoria al bar: feriti due giovani Chivasso, forse un regolamento tra giostrai Misterioso ferimento, ieri pomeriggio, a Chivasso. Due giostrai piemontesi sono stati colpiti da due proiettili esplosi a bruciapelo di fronte al bar Timone, in via Caduti della Libertà angolo via Regis. Adriano Vailati, 24 anni, ferito al piede sinistro, è stato trasferito in serata al Cto, dove nelle prossime ore sarà sottoposto a un intervento chirurgico. Leggermente più serie le condizioni di Arturo Cena, 33 anni: il proiettile gli ha trapassato la coscia destra, e l'uomo ha anche una ferita da coltello al petto. Anche lui è stato trasferito, dopo le prime cure, dal pronto soccorso di Chivasso al Centro traumatologico di Torino. Tutto è accaduto verso le 17,30 e finora i carabinieri non sono riusciti a ricostruire quei minuti di fuoco. «Erano in quattro, nel mio locale racconta Antonio Vadala, tito¬ lare del bar Timone -. Sembravano ubriachi, hanno cominciato a litigare, finché sono intervenuto cacciandoli fuori». In strada, secondo questa versione, sarebbe scoppiata una rissa nel gruppo, poi qualcuno dei quattro avrebbe estratto la pistola e ferito Vailati e Cena, mandando contemporaneamente in frantumi una vetrata del locale. «Non è andata affatto così racconta invece, in una ricostruzione completamente diversa, Adriano Vailati, uno dei due giostrai feriti -. Stavo andando a riprendere la mia Clio parcheggiata davanti al bar. Dal quel locale è uscito un uomo con la pistola in pugno. Era agitato, me lo sono trovato davanti, lui probabilmente s'è spaventato pensando che lo volessi fermare, e mi ha sparato. Poi ha sparato anche ad Arturo, che era dietro di me». Vailati racconta di non aver mai visto il suo feritore, e di non ricordare nulla che serva a una descrizione. Mezz'ora dopo il ferimento s'è alzato in cielo l'elicottero dei carabinieri che ha setacciato i prati e le sponde del Po e del canale Cavour a caccia dei fuggiaschi. In particolare, si è cercato di intravedere un giovane con la maglia gialla, e sono stati compiuti diversi giri sopra un cantiere. Dall'alto, però, nessuna traccia, e verso le 19,30 l'elicottero è rientrato alla base. Così i militari del nucleo operativo hanno interrogato il barista, poi ascoltato in pronto soccorso i due giostrai feriti e i loro familiari, e riascoltato infine la versione del barista. Poche tracce di sangue, davanti al bar, dove a quell'ora non c'erano altri clienti. I carabinieri hanno sequestrato la Clio blu dei giostrai, ma anche una Fiat Seicento rossa che apparterrebbe probabilmente agli aggressori. Che cosa è accaduto, davvero, davanti al bar Timone? C'è stato un inseguimento, per le vie di Chivasso, ma nessun fermato. Gli interrogatori sono proseguiti per tutta la sera, scavando nei particolari dei due racconti contrastanti, cercando i punti deboli e gli elementi chiave delle due versioni. In strada non c'erano passanti al momento dell'aggressione. E anche il bar era deserto. Impossibile quindi avva¬ lersi dell'aiuto di testimoni. «Spari? Noi non abbiamo sentito», ripete chi abita nella palazzina accanto al «Timone». Prima al pronto soccorso di Chivasso, poi al Cto, s'è radunato un folto gruppo di giostrai. Momenti di tensione, quando hanno intuito che la versione di Adriano Vailati e Arturo Cena non convince completamente gli investigatori, e che il titolare del bar di via Caduti della Libertà racconta una verità che assomiglia più alla storia di un regolamento di conti che all'esistenza di un folle armato che spara a bruciapelo. L'unico elemento certo è quella vetrata in frantumi e il sangue sull'asfalto, tra il marciapiede e il dehors del locale in pieno centro. Ma che cosa è accaduto prima? Qual è il vero movente del duplice ferimento? Diego Andrà Sul marciapiede qualcuno avrebbe estratto la pistola esplodendo i colpi Il titolare del locale: «Erano in 4 ubriachi hanno cominciato a discutere e litigare così ho dovuto sbatterli fuori» Nella foto grande, l'ingresso del bar Timone, dove alle 18 di ieri è avvenuta la sparatoria. A destra, dall'alto al basso, Adriano Vallanti, uno dei giovani feriti, e il barista Antonio Vadala
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